domenica 27 settembre 2015

FINZIONI

Mi sono accorto che non si parla più.
La frase è solo un confronto con tempi passati quando ci si trovava in luoghi pubblici (bar o altri luoghi di ritrovo tipo le panchine pubbliche), quando gli argomenti spaziavano tra il divertimento, lo sport, la politica.
Adesso non accade più. Tralasciando altri argomenti, vorrei concentrarmi sulla politica.
Di politica non si parla in luoghi pubblici e nemmeno nei luoghi preposti: meglio non parlarne.
E' un argomento per addetti ai lavori, ne parlano tra loro per motivi misteriosi.
La gente comune non viene coinvolta nella politica, come fosse un sotto-argomento.
La gente comune viene coinvolta in altre attività, sociali e finalizzate ad aiutare.
L'aiuto è diventato il MUST, non solo perchè effettivamente ci sono alcune urgenze (immigrati) ma anche soprattutto perchè è il motivo per evitare altri argomenti.
I PRIMI coinvolti, più o meno direttamente, sono persone che hanno una posizione di lavoro sicura (che sarebbe interessante scoprire come l'hanno acquisita, tipo quelli del settore pubblico), vengono convinte o si convincono ad investire il loro tempo in attività sociali di coinvolgimento di persone, il più possibile. In questa attività di proselitismo del superficiale (ma non inutile), tra i partecipanti di tutto si deve parlare fuorchè di quanto accade tra i meno "posizionati sociali".
Siccome, forse, non sono stato chiaro, è meglio mi spieghi.
Il tutto deve risolversi in contrasti di problematiche locali: es una attività che prima era gestita da una associazione, adesso deve essere gestita da altra associazione essendo cambiato il vento politico. 
L'IMPORTANTE è che nessuno chieda conto di quello che fa il nuovo vento politico.
Anche perchè, neppure loro lo sanno.