giovedì 26 giugno 2014

RICONOSCIMENTO GIURIDICO PER CHI ACCUDISCE UN FAMILIARE

Famiglie che hanno un familiare non autosufficiente costrette ad accudirlo giornalmente, hanno avviato una causa nei tribunali di Milano, Roma e Palermo, per il riconoscimento del lavoro di cura di un familiare svolto volontariamente ed i diritti e le tutele conseguenti. L’iniziativa coinvolge sia il lavoratore nel suo doppio impegno fuori e dentro casa, sia chi non ha mai lavorato perché ha dovuto (o ha scelto) occuparsi di lui. Nel primo caso per ottenere il prepensionamento a causa del doppio lavoro e dello stress subito con conseguente riduzione dell’aspettativa di vita, nel secondo caso per ottenere la pensione per il lavoro svolto.
L’iniziativa si avvale di una team (qui) di avvocati di altissimo livello. Tra loro, cui ci sono anche l’avv PAOLO CEDON, creatore in Italia dell’istituto dell’amministratore di sostegno e l’avv MARCO VORANO , attualmente impegnato nei ricorsi relativi alle cura staminali.
Per informare sull’iniziativa si è realizzato un blog (qui) molto utile in quanto consente agli interessati di intervenire con le domande e relative risposte e una pagina Facebook “comitato prepensionamento familiari disabili gravi”.
L’Italia è l’unico paese europeo nel quale esiste un colpevole vuoto normativo che la legge dovrebbe colmare attraverso una legge che attualmente giace in parlamento in attesa di essere considerata. Il ricorso ai tribunale del lavoro, oltre al riconoscimento di legittimi diritti, hanno anche lo scopo di sollecitare l’attenzione del governo sull’argomento. Per questo motivo vengono invitati tutti gli interessati a rendere pubblica la situazione di ciascuno anzitutto informando l’INPS con raccomandata come primo passo fondamentale per tutto l’iter. Il testo è disponibile sul blog “lacurainvisibile”, insieme a tutti gli altri dettagli.
L’iniziativa è di assoluta rilevanza, parlatene con chi conoscete ed eventualmente interessato (per esempio chi ha lasciato il lavoro per accudire il familiare o gli esodati che potrebbero raggiungere l’età pensionabile con l’approvazione della legge) e suggerite di partecipare all’iniziativa o almeno di mantenersi informati. L’approvazione di una legge nazionale è tutt’altro che lontana, tenendo conto che nella regione Emilia l’obiettivo è stato raggiunto anche attraverso l’impegno di alcune associazioni. Una di queste si chiama “Anziani e non solo”, da anni impegnata (anche) ad informare sull’argomento (qui) attraverso un evento chiamato CAREGIVER 2014. Tre giorni di incontri con argomenti trattati da professionisti di diverso livello e che in un modo o nell’altro interessano tutte le persone che assistono un familiare più o meno grave.
Un argomento quello del CAREGIVER spesso poco considerato, ritenendo erroneamente che sia sufficiente occuparsi del malato. Invece accade che finito di curare il malato (spesso anche prima) si ammala chi l’ha curato. Dalle nostre parti se ne parla poco, ma alcune associazioni si stanno organizzando con qualche iniziativa di cui presto parlerò.


Michiamoaldo

venerdì 20 giugno 2014

140 MILIARDI CHE LO STATO DEVE ALLE AZIENDE

E non paga!

Troppo impegnati ad ingegnarsi in tasse e tassine, balzelli e saltelli, manca il tempo per dedicarsi a mantenere le promesse (di ognuno degli ultimi 4 e più presidenti del consiglio) di provvedere in tempi breve a pagare le fatture dei fornitori (ai quali chiede le tasse). 
Faccio notare che i miliardi sono molti di più dei 140 che sbandierano, perchè non comprendono i contenziosi con cui più o meno volontariamente tengono in sospeso moltissime situazioni di lavori già eseguiti.

Ci sono forze politiche attente, altre meno. Giornalisti attenti altri meno, qui l'intervento di Sergio Di Cori Modigliani, uno di quelli che da molto tempo ricorda questo fatto e spesso fa i nomi dei politici che se ne occupano. In questi giorni, il primo ministro italiano Renzi s'è arrabbiato con un altro politico italiano (l'onorevole Taiani) che, in qualità di responsabile nell'ambito europeo di queste situazioni, ha firmato la messa in mora dell'Italia. Per chi non lo sapesse, la messa in mora ha conseguenze insignificanti per chi aspetta i soldi (sinceramente dubito anche degli effetti concreti per lo stato) che continueranno ad aspettare per chissà quanto tempo.

Chiedo, perchè se lo stato non ha i soldi per pagare non si trova qualche altro sistema alternativo? Per esempio (come già proposto anche da altri più autorevoli del sottoscritto) consentendo la compensazione: ti devo dei soldi? Per x tempo non mi paghi le tasse (o una parte di esse) fino alla compensazione del credito. Facile no?

Impossibile?

Il vituperato e (giustamente) massacrato (moralmente) dott Mastrapasqua super accumulatore di poltronissime, mentre era presidente dell'INPS ( il racconto lo trovate qui ) e contemporaneamente presidente di un ospedale romano, grazie al decreto legge 688 del 1985 convertito in legge n. 11 del 1986, ha scaricato sugli enti previdenziali i crediti che l'ospedale aveva nei confronti di una ASL. 
La legge nominata prevede che l'INPS ha facoltà di accettare e in quel caso accettò. Non so se ci sono altri esempi ma quello raccontato è sufficiente. 

SOLUZIONI CI SONO MA SE LE TENGONO STRETTE.

michiamoaldo

mercoledì 18 giugno 2014

800 EURO AL MESE. A CHI LI CHIEDE!

A CHI LI CHIEDE!
Chi sa della Delibera Regionale 740 del 27 settembre 2013?
Prevede l'istituzione di un Buono per persone con disabilità gravissime, erogato dalla Asl  e un Buono sociale mensile di 800 euro che dovrà essere erogato dai comuni a favore delle persone con disabilità grave e per anziani non autosufficienti.

A CHI LI CHIEDE!
Successivamente con delibera 856 del 25 ottobre 2013 altre misure prevedono l'aiuto per  disabili e anziani che necessitano di ricovero presso strutture o per gli anziani affetti da demenza che restano al proprio domicilio. Vediamo le caratteristiche dei singoli provvedimenti.

PERCHE' IL PUNTO E' CHI LO SA!

Buono per persone con disabilità gravissime, erogato dalle Asl
Per le persone in condizione di gravissima disabilità, la Regione ha definito un Buono mensile di 1000 euro. Il Buono, erogato senza limite di reddito, è da considerarsi come un "aiuto economico" per compensare i costi dell'assistenza assicurata dai famigliari e/o per rimborsare i costi dell'eventuale assistente personale ("badante”).  E’ erogato previa valutazione multidimensionale effettuata dall’Asl e predisposizione del Progetto individuale.

 QUI  altri dettagli che completano l'informazione e che invito tutti ad approfondire.
Il punto che voglio segnalare è quanti sono o sono stati al corrente di una opportunità che coi tempi che corrono accidenti se servono. Soprattutto le famiglie di persone come quelle citate dalle delibere che nella maggior parte dei casi sono famiglie in cui i soldi mancano
COME SI PUO' FARE?
Come possiamo favorire consentire alle famiglie di intercettare le opportunità (poche) messe a loro disposizione ed evitare che vadano sprecate. 
Ho rintracciato sul sito della regione maggiori informazioni qui dove ci sono anche le istruzioni per le famiglie che

deve rivolgersi alla Asl di riferimento, che provvede a:
- effettuare la valutazione multidimensionale del bisogno della persona (valutazione multidimensionale)
- predisporre il Progetto individuale
- stipulare il contratto con l’Ente gestore
- coinvolgere il Medico di Cure primarie
- monitorare e controllare costantemente gli interventi
- consegnare alla famiglia entro 15 giorni lavorativi l’esito della valutazione, il Progetto individuale, l’elenco degli Enti erogatori
Le misure sono assegnate alla famiglia o alla persona fragile per un massimo di 6 mesi.


Ammetto che i passaggi sono piuttosto articolati e tendono a scoraggiare ma attenzione che l'esito della valutazione deve essere consegnata alla famiglia entro 15 giorni lavorativi:
la famiglia deve rivolgersi alla Asl di riferimento, che provvede ad effettuare la valutazione multidimensionale del bisogno della persona, predisporre il Progetto individuale, stipulare il contratto con l’Ente gestore, coinvolgere il Medico di Cure primarie, monitorare e controllare costantemente gli interventi, consegnare alla famiglia entro 15 giorni lavorativi l’esito della valutazione, il Progetto individuale, l’elenco degli Enti erogatori

Ma torno al punto: COME SI PUO' FARE?
Ho letto casualmente della notizia, ho chiesto ad alcune persone impegnate come volontarie e non ne sapevano nulla. Come potrebbero saperlo gli interessati? Perchè non vengono informate?

Qualcuno può rispondermi?

michiamoaldo


domenica 15 giugno 2014

NUOVO ISEE 2014

Il recente DPCM n. 159/2013 introduce importanti novità nella modalità di calcolo e di determinazione della condizione economica delle famiglie che richiedono prestazioni socio-assistenziale o comunque subordinate alla prova dei mezzi.
L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è uno strumento che permette di misurare le condizioni economiche delle famiglie (qui gli elementi essenziali), tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare ed immobiliare) e delle caratteristiche specifiche del nucleo famigliare (numerosità, tipologia).
Per richiedere il calcolo dell'ISEE, è necessario presentare un modulo compilato denominato Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ad uno dei seguenti uffici competenti: i centri di assistenza fiscale (CAF) dei sindacati,delle associazioni e dei comuni; gli uffici degli enti che erogano le varie prestazioni richieste; direttamente gli uffici dell'INPS della propria zona. Gli uffici trasmettono la documentazione alla sede centrale dell'INPS che calcola gli indicatori ISE ed ISEE della persona che ne ha fatto richiesta ed invia l'attestato relativo agli uffici competenti e al cittadino (qui alcuni esempi pratici).
Naturalmente è possibile anche per ogni utente collegandosi ONLINE ma di questo ne parlerò specificatamente prossimamente.
Sul sito dell'INPS è disponibile un simulatore che consente di farsi un'idea del risultato della domanda che s'intende sottoporre all'ufficio competente.
L'ipotesi istituzionale è che il calcolo del nuovo ISEE sia più adatto ai tempi attuali, nel senso di una maggiore attenzione alle tentazioni evasive ed elusive. Tuttavia alcune modifiche vanno nella direzione di una penalizzazione per la famiglie più bisognose.
Nel calcolo è stata utilizzate la vecchia scala di equivalenza (con qualche piccola modifica) e considerando famiglie con 3,4,5 figli, escludendo quindi quelle con 6 e più figli che saranno poche ma esistono. Inoltre i pesi sulle spese familiari dei figli non sono corretti: p.e. è ovvio che in una famiglia numerose suugli alimentari si possono verificare delle economie di scala ma sull'iscrizione all'università no.
Le famiglie monogenitoriale (per vedovanza o ragazze madri) sono state equiparate a quello con due genitori.
Sono stati inseriti i trattamenti assistenziali, previdenziali e le indennità. Sostanzialmente vengono considerati reddito/ricchezze quelli che in realtà sono contributi compensativi per le spese che le famiglie sostengono per le cure.
L'eliminazione del parametro aggiuntivo del 0,5 precedentemente previsto nella scala di equivalenza per ogni componente con handicap psico-fisico.
Pur esistendo delle scale di equivalenza espresse dall'ISTAT per le simulazioni, ne sono state adottate altre. Ci si basa sul reddito lordo (anziché quello netto, vera espressione della capacità economica) e non si capisce (o meglio si capisce benissimo) il motivo per cui quando si tratta di agevolazioni un figlio pesa da 0,47 e 0,35 mentre quando si tratta di pagare (rifiuti) arriva a pesare fino 0,70.

Sul sito dell'INPS ( qui ) c'è una importante opportunità riguardo l'ISEE che è un simulatore di situazione per cui è possibile farsi un'idea in proprio (ovviamente il valore è indicativo e non costituisce certificazione).

Termino con la considerazione che un nuovo calcolo dell'ISEE era urgente quanto quello del livelli essenziali delle prestazioni. Forse era meglio cominciare da questi (ovviamente si capisce benissimo il motivo della scelta).

michiamaoaldo

sabato 14 giugno 2014

VOUCHER UNIVERSALE 1

I  voucher ( qui ) di lavoro INPS inaugurati a suo tempo in pompa magna, caricati da aspettative di semplificazione sia per averli che per incassarli, non hanno avuto il successo sperato. Infatti, rispetto le potenzialità, i risultati sono stati nettamente al di sotto le aspettative.

Così quando ho letto dei VOUCHER UNIVERSALI,  sono rimasto un pochino perplesso. Lo strumento è all'interno di una proposta di legge bipartisan presentata l'11 di Giugno alla camera dei deputati e riguarda i servizi alla persona. Promossa dall'istituto STURZO, è frutto di più di 1 anno di lavoro e potrebbe essere recepita dal governo e introdotta nel disegno di legge sul terzo settore, la cui presentazione è prevista per la fine di Giugno.

Il costo dell'operazione  a regime 85 anni) si aggira intorno ai 3,6 miliardi di euro, ma considerando i benefici diretti (emersione lavoro irregolare, nuova occupazione, minor impiego ASPI) il costo scenderebbe a 1,9 miliardi. Se poi si aggiungono i benefici indiretti (occupazione in altri settori, gettito IVA su consumi familiari, imposte su utili d'impresa) il costo scenderebbe ulteriormente a 700 mila euro. Nulla in considerazione dell'impatto che si prospetta ed evidenziati da una simulazione del CENSIS.

I voucher potranno essere utilizzati per pagare i servizi ottenuti sia da associazioni, cooperative ecc, sia da persone fisiche. Soprattutto potranno essere incassati nelle banche convenzionate (non si conoscono i termini delle commissioni per adesso).
Saranno di tre tipologie: per famiglie ed individui che li acquistano online; forniti dalle imprese ai propri dipendenti (a totale carico dell'azienda o co-finanziati dai lavoratori); erogati dagli enti locali.
Per essere concorrenziali al lavoro nero, avranno una defiscalizzazione del 33% degli oneri sostenuti dal contribuenti. Altro aspetto fondamentale sarà la facilità nell'acquisto: un sistema telematico presso l'INPS, permetterà di effettuare online tutte le operazioni di gestione del voucher, dall'acquisto al pagamento degli oneri contributivi.

Nei  prossimi post analizzeremo le novità questo importante strumento potrebbe avviare.

lunedì 2 giugno 2014

BOLOGNA EXPO-SANITA' ANCHE NEL NOME DEL NOMENCLATORE TARIFFARIO


L'anno scorso, durante un incontro specifico con i funzionari competenti (1) , l'ASsociazione Portatori di Handicap Italiana (ASPHI qui ) ha proposto la possibilità di prescrivere a persone con disabilità sensoriale tablet, smartphone ed altre apparecchiature ICT capaci di nuove soluzioni comunicative alla loro portata. All'incontro hanno partecipato altri autorevoli soggetti, come l'AUSILIOTECA di Bologna, che partecipano alla rete GLIC, una rete di soggetti esperti di ausili destinati ai disabili. Non è venuto a mancare il contributo del Centro Orientamento Ausili Tecnologici Onlus (COAT) di Trevi, tutti a rimarcare come ormai fosse urgentissimo il rinnovamento del "NOMENCLATORE TARIFFARIO".

Questo sconosciuto oggetto ai più, dal nome d'altri tempi, non è altro che l'elenco dei dispositivi protesici erogabili a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Un documento emanato e periodicamente aggiornato dal ministero della salute che stabilisce le tipologie e le modalità di fornitura di protesi a carico del SSN, il cui ultimo aggiornamento risale al 1999 e riassunto nel D.M. 332 del 27-08-1999. In pratica, un elenco dettagliato dove sono descritti gli ausili e come entrane in possesso.

La richiesta d'urgenza sembrerebbe fuori luogo se paragonata a quelle che stampa e televisione ci propinano quotidianamente, in realtà la situazione è ben diversa come hanno dimostrato gli interventi ascoltati durante l'EXPO-SANITA' (qui ) terminata da pochi giorni. La manifestazione, tenutasi a Bologna dal 21 al 24 Maggio,è l'unica in italia dedicata ai temi della salute e dell'assistenza, un palcoscenico di visibilità da cui è arrivato congiunto da tutte le associazioni che hanno partecipato, l'appello direttamente rivolto alla ministra Lorenzin. Trascorso un anno (inutilmente) dalla segnalazione di urgenza per l'aggiornamento, è assolutamente necessario:"aggiornare il nomenclatore congelato al 1999 che per conseguenza comprende soluzioni che risalgono a metà degli anni 90". Cioè, inserire le nuove tecnologie nel nomenclatore è quantomai opportuno e inderogabile, tenuto conto delle potenzialità ormai accertate che ne derivano e delle prospettive a breve di ulteriore miglioramenti. 

Già nel 2009 (ci sono segnalazioni precedenti) una interessante indagine è stata condotta da CITTADINANZAATTIVA (qui ), in essa si evidenziava che l'ampia diffusione delle patologie croniche nella popolazione italiana e la loro  crescente incidenza in termini di costi sulla spesa pubblica socio-sanitaria, mettono in evidenza nuovi bisogni e l'urgenza di nuove risposte.

In questa direzione, si sono già dimostrate diverse possibilità attraverso i moltissimi progetti innovativi realizzati nelle ASL e diversi comuni. Come nel caso del progetto SESAMONET del comune di Roma (qui ) in cui si è realizzato un percorso turistico totalmente accessibile agli ipovedenti e non vedenti mediante l'uso di tecnologie Rfid/Wireless.

E' naturale rilevare di quale miglioramento si possa realizzare in relazione all'assistenza e alla maggiore attenzione alla qualità della vita attraverso queste opportunità, mi resta da sottolineare gli innumerevoli vantaggi indotti adottando queste opportunità. Penso al lavoro nell'ambito della produzione di tecnologia, o alle iniziative turistiche di settore che si concretizzerebbero, queste ultime praticabili anche attraverso opportuni finanziamenti per altro già disponibili attraverso iniziative di istituzioni pubbliche e del privato sociale.

michiamoaldo







1 servizio di assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari della direzione generale sanità e politiche sociali.
2 centro di riferimento regionale sulla protesica a favore di persone disabili
3 rete italiana dei centri di consulenza sugli ausili informatici per disabili