lunedì 25 marzo 2013

BEATIFICAZIONE DEL VOLONTARIO

Mi sono accorto che è in aumento l' interesse per una maggior valorizzazione della figura del volontario. Scopro addirittura dell'esistenza di manuali che ne detrminano la misurazione. In uno di questi, viene evidenziato che ci sarebbero 12 euro di guadagno per ogni euro rimborsato al volontario.
Naturalmente sarà un lapsus, probabilmente volevano dire risparmio!
Risparmio sul costo del lavoro, in quanto il volontario spesso sostituisce un lavoratore. E' chiaro che a fronte del beneficio alle casse dell'ente che usufruisce del volontario, corrisponde un maleficio alle casse dei lavoratori.
E' stucchevole che l'accelerazione sul versante volontari avvenga anche da parte delle istituzioni. Oltre a non cimimentarsi in alcun tentativo volto a trovare soluzioni di opportunità di lavoro, s'ingegnano nel toglierle.
Non sarei troppo stupito se di qui a poco, chiedessero ai disoccupati di trasformarsi in volontari. Tanto il lavoro non c'è e così facendo non si distoglierebbero i lavoratori dai loro impegni.

giovedì 21 marzo 2013

DIPENDENZE E INDIPENDENZE

Per un periodo di tempo mi sono occupato di dipendenze e spesso i discorsi cadevano sui tentativi volti ad uscire dallo stato di schiavitù in cui si ritrovano le persone che a vario titolo fanno uso di sostanze come droghe o alcool. Oltre che ad ascoltare medici e volontari sul territorio, ho cercato informazioni fuori "casa". Insomma, come si fa di solito in questi casi, mi sono attaccato ad internet.
Un giorno girovagando, mi sono imbattuto in una storia strana. Quella dell'IBOGAINA, che mi ha affascinato moltissimo. Più leggevo dell'argomento e più si confermava in me la convinzione che le dipendenze fanno comodo a troppe persone (che poi, essenzialmente sono poche e sempre le stesse)  che lucrano soldi in quantità smisurata.
Sull'IBOGAINA ho faticato a trovare informazioni, ma tutte erano nel senso che fosse decisiva nel conseguire a liberarsi dalla dipendenze alle droghe. Ci sono anche esperienze dirette, in quanto una prima sperimentazione è avvenuta con esiti positivi. Sperimentazione cui ci sono state opposizioni ...varie con giustificazioni varie...Preciso che la sostanza non è una nuova invenzione, bensì una pianta di millenaria esistenza che in alcuni paesi dell'Africa utilizzano per i loro riti: "COSTO QUELLO DELLA COLTIVAZIONE DELLA PIANTA". Capirete il prurito delle industrie farmaceutiche, quattro euro per guarire: COME LA METTIAMO CON GLI UTILI?
Sull'argomento leggo su "Stampa Libera" un intervento interessante che chiude dicendo che:
IN ITALIA è LEGALE DA POCO :
(http://www.salute.gov.it/medicinaliSostanze/paginaInternaMedicinaliSostanze.jsp?id=7&menu=strumentieservizi )
Nel senso che sarebbe possibile la sua commercializzazione, il che è presumibile non avverrà.
Tuttavia quando serve una legge per monetizzare comportamenti a dir poco illiberali, tranquilli che tutto si avvera.
Per esempio nel caso del "SILENZIO/ASSENSO".
Ricordo quando Maurizio Constanzo era in voga su canale 5 col suo spettacolo di seconda serata, fece una campagna ossessiva sull'argomento. Che venne ripreso da tutta la stampa e i media in generale. Il tutto nel senso che la necessità degli organi obbligava ad una legge in tal senso.
Ora, che sia illiberale è fin troppo chiaro. Desumere che siccome non dico nulla io sia concorde è minimo una forzatura. Ma si dice una forzatura necessaria: ma necessaria a chi? Certo non a me! Capirete i miei dubbi. Non solo miei come esprime il solito Lannes nel suo blog (Su La Testa), con dovizia di particolari e conoscenze che non ho.
Quello che ho invece è la capacità di osservare che non ci liberano dalle dipendenze anzi ne creano, e quando la nostra indipendenza è un ostacolo la trasformano in assenso

domenica 17 marzo 2013

MONETA ELETTRONICA: NON SOLO A SINISTRA

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11616
e qui invece il testo in originale:
http://leconomistamascherato.blogspot.it/2013/03/why-central-planners-are-so-scared-of.html
Lo riassumo brevemente: avevano bisogno di soldi e hanno pensato di prelevarli dai conti correnti. Durante il week end. Ecco come descrive il fatto Albero Bagnai nel suo blog Goofynomics, che di economia se intende e il cui linguaggio eficacissimo solleciterà meglio del mio la Vostra incazzatura:
"Ecco, bravi, mo ve lo fa vede’ Olli come se fa. Si sceglie una data dove c’è un bel weekend lungo (in Cipro c’è festa fino a martedì). Si aspetta che i mercati chiudano. Si fa l’annuncio. Si fa un bel decreto del governo di Cipro. Si bloccano tutti i trasferimenti elettronici e si spengono i bancomat. E poi si convoca il parlamento per il voto con l’alternativa del disastro completo in caso di rifiuto e se nicchiano si allunga il bank holiday. Et voilà signori, visto che se poteva fa’? “Sevedeva” che si poteva fare. Si è sempre fatto così."
Devo dire che gli italiani conoscono già il metodo,  c'è un precedente. Il governo Amato (1) nel silenzio del fine settimana spolverò tutti i conti correnti di un importo che poi mai restituì.  
 Ecco perché temono così tanto Beppe Grillo
Prasentato da Michael Krieger su Liberty Blitzkrieg blog,
Video incredibile: Beppe Grillo sviscera il sistema finanziario… nel 1998
“A chi appartengono i soldi? A chi appartiene la proprietà della moneta? Allo stato allora a tutti noi, noi siamo lo Stato. Voi sapete che lo Stato non esiste, è solo un ente giuridico. NOI siamo lo Stato, allora la moneta è nostra…Allora vorrei sapere una cosa. Se i soldi sono nostri… allora perché ce li prestano??”
- Beppe Grillo nel 1998
Se volete veramente sapere perché Beppe Grillo sta mettendo nel panico i pianificatori centrali di tutta Europa, questo video ve lo dimostrerà. E’ una vera rivoluzione che sta succedendo in Italia. Questo tizio è un vero affare e capisce tutto il nodo che piaga il mondo. Tutto quel che posso dire è: bravo".
Trovate sul sito "Stampalibera" anche il video dello spettacolo cui l'autore si riferisce
Dopo la cooptazione dei Casaleggio/Sassoon, Grillo si è cimentato in una virata monetaria in salsa elettronica. S'è scordato di quello che diceva durante gli spettacoli!
E qui torniamo all'inizio del post e alle strane convergenze.  Confido nei nuovi arrivati e mi aspetto che dimostrino indipendenza decisionale, anche perchè in giro ci sono personaggi che lavorano ad una replica italiana degli avvenimenti ciprioti: come è possibile leggere
http://www.lettera43.it/economia/macro/patrimoniale-del-15-sui-conti-degli-italiani_4367588094.htm
Sti tedeschi che hanno brigato il falso (come altri) per entrare nel club europeo, adesso impongono restrizioni assurde pensando di trarne vantaggio. Il che è indubitabile, più affogano gli altri più le probabilità che essi si salvino aumentano.
Concludo con la fissa che mi perseguita: del lavoro non parla nessuno. E non perchè non ci sia, ma solo perchè vogliono tenerci nella merda. Poichè il livello della stessa è velocemente in aumento, esso è ormai arrivato all'altezza del naso. Il che non significa solo il sentirne la puzza, quella si sente da tempo, quanto soprattutto che adesso inizia ad entrare nelle narici impedendo che invece ci passi l'aria.



(1) Amato è quello che certuni vorrebbero al posto di Napolitano. Sigh!







giovedì 7 marzo 2013

DEPRESSIONE (1), ARMI(2) E COMMEMORAZIONE(3).

L'ordine è quello di non parlarne: pianoA. Quello dei suicidi gionalieri per intenderci. 
Alcune volte però la notizia è talmente grande che è impossibile sorvolare. Come a Perugia, nella sede della regione. Uno che entra, lasciando i documenti, inizia a sparare in corridoio, continua in altro ufficio dove fredda due donne e termina col sucidio, insomma è notizia difficile da trascurare.
Ecco allora entrare in funzione il pianoB: depistare!
Intanto era (1) DEPRESSO da tempo (da tempo), tanto da essersi reso necessario non uno ma due trattamenti sanitari obbligatori (ahoo, non so se mi spiego due TSO).
Poi dobbiamo aggiungere la lobbie delle (2)ARMI: questi per vendere farebbero qualsiasi cosa, sommergibili, F35 e dettaglio. Ma Vi sembra possibile vendere una cavolo di pistola ad uno che ha subito due TSO?
E non (3)dimentichiamo le due donne laboriose e sempre disponibili con tutti.
Sono tanti gli aspetti che dobbiamo sviscerare, senza sfiorare la speranza.
Non si deve sapere che la gente è disperata e non vede soluzioni.
Un'ultima cosa. Penso che in questa circostanza ci sia stato un salto di qualità (sic!). Nel senso che al suicidio si è aggiunto l'omicidio.
Capite il problema se cominciano a far fuori quelli che si ritiene responsabili dei propri guai?

mercoledì 6 marzo 2013

ARMAMENTI ESTERI.

Gli italiani sono spesso avvolti dall'interesse per l'estero. Spesso ciò che accade negli altri paesi sembra meglio. Invece sembra che certe abitudini siano comuni. Gli armamenti per esempio, sono un vezzo che accomuna le velleità di molti governi. Inspiegabilmente anche quando le condizioni delle gente comune è pessima, le spese del settore non ne vogliono sapere di diminuire, anzi vanno in controtendenza. La voce che di solito compensa in diminuzione questa necessità, è quella del welfare. Nel link dal sito di Debora Brilli, quello che accade nella illuminata (?) Inghilterra:


Tempo fa, ho dedicato spazio all'acquisto italiano di due sommergibili che crescevano ai tedeschi e più nota è la vicenda degli F35 che i nostri militari attendono con trepidazione (nonostante qualche diffettuccio di manovra durante i temporali).
Mi chiedo se gli armamenti rientrano negli accordi tipo quelli della produzione o distruzione di pomodori o latte, oppure se il motivo di tanta attenzione agli armamenti non sia per caso che gli esperti prevedono qualche guerra dalle nostre parti.

sabato 2 marzo 2013

NON PREOCCUPATEVI!

Quel che mi colpisce in queste circostanze è l'assunto che ci propinano sulla tranquillità. Non deve preoccupare la salute delle persone. Che uno già fatica a non pensare che prima poi qualche venticello sposterà l'aria di Hanford fin dalle nostre parti con conseguenze che si possono immaginare, figurarsi se non sono sicuro di conseguenze per i residenti.
Ormai è ben nota la prassi per rendere vivibile l'aria che respiriamo, semplicemente spostando l'asticella che determina la misurazione della pericolosità verso il livello di "sostenibile" alle umane persone. A Taranto gli illuminati si sono superati, di fronte ad immagini di ciminiere che soffiano fumi neri che uno si aspetta siano collegati ai numeri pazzeschi di persone soffocate dal cancro, hanno detto che NO. Non c'entra niente.
Dunque quando il venticello nucleare avrà raggiunto le nostre parti, adotteranno o l'innalzamento dell'asticella o il  NO non c'entra niente.
Mi sembra già di sentire gli antinucleraisti raccontare che bene abbiamo fatto noi italiani a seguire il loro suggerimento durante il referendum a votare contro le centrali. Non fosse che della votazione se ne fregano altamente "dove si puote ciò che si vuole". Infatti da non so quanto tempo l'Italia è un parcheggio di armi e accessori nucleari di cui non siamo neppure legittimi nucleari. Recentemente dell'argomento si è tornati a parlare in quanto non si accontentano di disattendere la nostra volontà, ma vogliono proprio agire secondo la legge in modo da darci pure la colpa se dovesse succedere come ad Handoford ed evitare eventuali richieste danni.
Mi sento comunque di tranquillizzarli segnalando quanto avvenuto in occasione del processo Eternit. Buona lettura (sigh)

Incidente nucleare presso il sito di Hanford negli USA: Non si riesce a contenere la fuoriuscita di materiale radioattivo

Un incidente nucleare presso il sito di Hanford nello Stato di Washington negli Stati Uniti è avvenuto il 22 febbraio. Perdite di rifiuti nucleari sono state segnalate su sei serbatoi presenti nel sito dove si produce plutonio arricchito. Secondo il governatore dello Stato, Jay Inslee, non ci sarebbero rischi per la salute della popolazione ma la notizia è “inquietante”. La notizia   “solleva seri interrogativi circa l’integrità di tutti i serbatoi singoli,” ha detto il governatore.
Nemmeno un grande Paese come gli Stati Uniti è ancora riuscito a porre rimedio all’eredità nucleare. Nell’impianto che si trova nello Stato di Washington, sei vecchi serbatoi (sui 177 totali) da giorni continuano a rilasciare materiale ad alta radioattività nel terreno circostante. Nils Bøhmer, fisico nucleare nonché direttore generale della Bellona, la società americana che si occupa di decommissioning, ha ammesso oggi: «Siamo molto preoccupati, perché le perdite sono destinate ad aumentare». Aggiungendo inoltre che per escludere rischi per la salute della popolazione, «vanno ancora accertati il numero, l’entità e la durata nel tempo delle perdite». Al momento ancora sconosciuti.
Avevano da tempo superato i 20 anni di età massima prevista, i sei vecchi serbatoio del sito nucleare di Hanford. In totale la struttura ne conta 177 (di cui 149 a fondo unico), contenenti 53 milioni di galloni (oltre 200 milioni di litri) di scorie altamente radioattive. Abbastanza per riempire decine di piscine olimpioniche. Sono il frutto della realizzazione di armi nucleari, eredità della Guerra fredda. A rendere nota la perdita, il governatore dello Stato di Washington, Jay Inslee, che ieri si è incontrato con il segretario all’Energia Steven Chu. A suo dire, al momento, non ci sarebbero rischi per la salute.
Non si tratta del primo incidente nel sito di Hanford. La settimana scorsa, infatti, si era avuta notizia di perdite liquide ad alta velocità «tra i 150 e 300 galloni (tra 567 e 1.135 litri, nda) l’anno» dal serbatoio danneggiato numero 177. Gli appositi pozzi di monitoraggio non avrebbero però indicato aumenti preoccupanti del livello di radiazioni. Era il primo serbatoio a perdere liquidi dal 2005, anno dell’ultimo incidente, peraltro in una vasca costruita nel 1940 che può contenere circa 447mila galloni (1,6 milioni di litri) di fanghi radioattivi. A preoccupare, oltre alla possibile contaminazione delle falde acquifere sotterranee, anche l’estrema vicinanza all’impianto del fiume Columbia, che dista appena 400 metri.
«Oggi nessuno di quei serbatoi sarebbe a norma. Inoltre non dovrebbero venire ancora utilizzati perché hanno abbondantemente superato la loro vita massima per la quale erano stati progettati», ha denunciato Tom Carpenter di Hanford Challenge, un gruppo ambientalista che tiene sotto controllo il sito nucleare. «Eppure quei serbatoi – ha aggiunto – contengono due terzi delle scorie ad alto potenziale radioattivo degli Stati Uniti». E secondo recenti stime, quasi 4 milioni di litri di materiale potrebbero essere fuoriusciti in questi lunghi decenni dai serbatoi più vecchi. Al punto che Ron Wyden, nuovo presidente dell’Autorità per l’Energia e le risorse naturali del Senato, chiederà lunedì al Government Accountability Office di aprire un’inchiesta sul monitoraggio e il programma di manutenzione dei serbatoi di Hanford.
Il governatore di Washington Inslee, nelle scorse ore, ha innalzato la gravità del problema, citando come fonte il segretario all’Energia: «Chu mi ha informato che ci sono perdite da sei singoli serbatoi al sito di Hanford, non solo in uno come si era appreso in un primo momento. L’entità delle perdite varia da un serbatoio all’altro». Ribadendo infine ai giornalisti che «il segretario Chu è stato molto chiaro nell’affermare che non ci sono minacce imminenti per la salute pubblica, date dalle perdite. Si tratta tuttavia di una notizia allarmante per gli abitanti di Washington». Ma su Twitter, il governatore, è stato molto più duro: «La notizia delle perdite in sei serbatoi a Hanford solleva seri interrogativi circa l’integrità di tutti gli altri».
L’impianto di Hanford, grande come un quartiere di una cittadina, è stato costruito nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale, nell’ambito del progetto Manhattan per realizzare la prima bomba atomica. Il plutonio della “Fat Man” sganciata su Nagasaki (9 agosto 1945), che porta alla resa dell’Impero giapponese e la fine del secondo conflitto mondiale, proveniva proprio da quell’impianto. Conta nove reattori e tre stabilimenti Purex, per il recupero di plutonio e uranio dal combustibile nucleare esusto delle centrali. Vista la segretezza del lavoro, gli abitanti del luogo (quasi 2.000 più la tribù dei Wanapum) vennero deportati altrove, mentre i tecnici arrivarono a Hanford da diversi centri ricerca militari degli Usa.
La struttura ha prodotto plutonio arricchito per tutta la Guerra fredda (l’ultimo reattore è stato spento nel 1987), col quale sono state realizzate 60mila armi atomiche dell’arsenale Usa, lasciando però una pesante eredità: oggi è uno dei siti più contaminati degli Stati Uniti. Risale ormai a diversi anni fa la conclusione di due dei tre progetti ritenuti più urgenti, a causa dei rischi per la salute e per l’ambiente: la rimozione dal sito di tutto il plutonio per uso militare e lo svuotamento delle piscine piene del combustibile nucleare esaurito, che avevano perdite.
Nel sito di Hanford il governo Usa investe tuttora 2 miliardi di dollari l’anno, un terzo dell’intero budget nazionale per la bonifica nucleare, nell’ambito di un piano che si prevede andrà avanti per decenni. I lavori, nonostante l’impiego di 11mila persone, hanno però accumulato ritardi, richiesto stanziamenti extra e ardue sfide tecnologiche. Il risultato è che non si è ancora giunti a portare a termine il terzo, e più urgente, progetto sul sito: lo svuotamento di vasche e serbatoi, ormai in condizioni pietose, e la vetrificazione delle scorie contenute al loro interno.
Il problema maggiore sembra essere la nuova struttura che dovrà trattare e accogliere il materiale radioattivo, ultimo costo stimato a bilancio oltre 12,3 miliardi di dollari, i cui lavori sono in ritardo e che non dovrebbe essere operativa prima del 2019. Al punto che una nuova relazione del Dipartimento per l’Energia, pubblicata proprio questa settimana, prevede di far salire gli stanziamenti per la bonifica del sito, per un po’ di esercizi, fino a 3,5 miliardi dollari l’anno, così da accellerarne i lavori.
Fosse così si scongiurerebbe il principale timore del governatore di Washington, preoccupato invece che i futuri tagli di bilancio già previsti possano influire negativamente sui lavori nel sito. «Dobbiamo avere la certezza che il governo federale mantenga il suo impegno e gli obblighi di bonifica a Hanford», ha spiegato il governatore Inslee. Lo Stato di Washington, nel ribadire la «tolleranza zero» sullo stoccaggio rifiuti radiattivi, e assieme al governatore del confinante Oregon, John Kitzhaber (entrambi gli Stati sono a guida democratica), chiede ora la costruzione di nuovi e moderni depositi temporanei, in cui tenere le scorie fino alla realizzazione dell’impianto definitivo previsto.