sabato 24 novembre 2012

Qualcosa di politico 18. 98 MILIARDI DI EURO.

Voglio parlarVi di questo governo, il cui capo di recente ha chiesto scusa agli italiani ammettendo che le scelte fin qui operate hanno peggiorato la situazione, trascinando il paese in recessione. Causando il peggioramento della quotidianità di tutti i non ricchi (i ricchi festeggiano alla grande essendo diventati più ricchi).
Si scusa! Si scusa tra l’altro per aver tagliato i servizi essenziali ai più bisognosi. Egli si scusa!
Anziché scusarsi, potrebbe evitare questi tagli. E Vi assicuro che può!
Vi dirò come, non prima di segnalare che è di questi giorni l’iniziativa dell’agenzia dell’entrate volta a mettere a disposizione dei cittadini il cosiddetto “spesometro”. Un servizio gratuito reperibile sul sito che consente al cittadino di calcolare se il reddito conseguito giustifica il proprio tenore di vita.
La cosiddetta congruità. Insomma un fisco in guerra contro gli evasori, almeno in apparenza.
Senonchè leggo che:
ATLANTIS WORL GIOCOLEGALE LIMITED, SNAI SPA, SISAL SPA, GMATICA SRL, COGETEC SPA, GAMENET SPA, LOTTOMATICA VIDEOLOT RETE SPA, CIRSA ITALIA SRL, H.b.G. SRL,
avrebbero:
CAGIONATO L’INEFFICACE FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO PUBBLICO, NONCHE’ CAUSATO LO SPERPERO DELLE MOLTEPLICI RISORSE FINANZIARIE PUBBLICHE IMPIEGATE, NELLA PREVENZIONE E NEL CONTRASTO DEL GIOCO ILLEGALE.; PER IL MANCATO AVVIAMENTO DELLA RETE TELEMATICA; PER IL MANCATO COMPLETAMENTO DELL’ATTIVAZIONE DELLA RETE; PER IL MANCATO INSERIMENTO IN RETE DI MOLTI APPARECCHI INSTALLATI; PER IL MANCATO RISPETTO DEI LIVELLI DI SERVIZIO”.   
Tradotto: 98 MILIARDI di euro (non ho sbagliato, ripeto: 98MILIARDI di euro) di multa complessiva da versare allo Stato. Questo fatto mi permette di tornare alla parte iniziale del post, alla possibilità di evitare tagli ai servizi essenziali. Perché nel processo della Corte dei Conti, inspiegabilmente quei 98 MILIARDI di euro si sono trasformati in 2,5 MILIARDI di euro(non ho sbagliato, ripeto: 2,5 MILIARDI di euro ). Con un megasconto di 95,5 MILIARDI di euro (non ho sbagliato, ripeto 95,5 MILIARDI di euro).
E la guerra contro gli evasori? Vi pare possibile?
Chiudo qui perché ormai mi vengono solo parolaccie.

giovedì 8 novembre 2012

Qualcosa di politico 17. SI PUO' (lo dice anche Debora Bilii)


Nel panorama politico nazionale (e forse mondiale) l'unico soggetto politico che propone ai propri candidati di trattenere solo una parte degli emolumenti e di restituire allo stato l'altra parte, è il Movimento 5 Stelle. Si parla poco, anzi pochissimo, di queste iniziative del M5S, che troppo velocemente viene sempre tacciato di populismo e via dicendo sorvolando su faccende invece sempre molto gradite alla gente comune. Leggo un intervento della brillantissima Debora Billi (http://crisis.blogosfere.it/2012/11/movimento-5-stelle-stipendio-eletti-restituire-allo-stato-ma-con-coerenza.html) sul suo blog CRISIS che condivdo completamente. E' sotto l'occhio di tutti come vengono utilizzate le tasse, sono certo che somme che ad altro titolo tornassero nella disponibilità di politici e (soprattutto) funzionari di stato non servirebbero alla gente comune  (classe disprezzata e dimenticata di cui faccio parte).
Ecco perchè è giusto che tornino nella disponibilità di queste persone, magari attraverso le associazioni che si occupano dei poveri. Quelli che una volta erano pochi ed oggi invece sono tanti e in costante aumento.
Come vedete iniziative che possono contribuire a migliorare le condizioni delle classi più povere, quelle di cui da tempo lo stato non si occupa più, esistono e sono anche concrettizabili in tempi brevi.

lunedì 5 novembre 2012

Qualcosa di politico 17. DISOCCUPAZIONE parte 2

Non crucciateVi ragazzi. Ho la risposta (quasi) completa.
Anzitutto sgombriamo subito il campo da equivoci, gli occupati (dai 15 ai 75 anni) sono quelli che lavorano  e comprendono (attenzione) anche quelli che hanno lavorato 1 ora alla settimana, quelli in malattia, quelli che stanno facendo un corso di formazione o riqualificazione.
Dunque, a questo punto penserete che i disoccupati saranno gli altri!
NO.
O meglio, non proprio! Il disoccupato per essere tale, deve esserlo da almeno 1 anno, deve esserlo nella settimana di osservazione e deve essere disponibile a lavorare immediatamente se glielo propongono (quindi se non ha i soldi per per mettere la benzina nel motorino o non ha la bicicletta per recarsi al lavoro, non è disoccupato). Inoltre (attenzione) deve aver cercato lavoro "attivamente" nelle ultime 4 settimane (quindi se nelle ultime 4 settimae è stato malato, e quindi non era attivo nel cercare lavoro, non è disoccupato).
Ci sarebbe un dettaglio (sigh) rispetto ai tempi della ricerca attiva di lavoro. Chi è senza lavoro da più di 1 anno, non è disoccupato. E' un "long term unemployed", non rientra nelle statistiche. Chi è senza lavoro da più di 2 anni, non è disoccupato. Egli è un "very long term employed", non rientra nelle statistiche.
Last but not lest, ricordate che se Egli non ha cercato attivamente il lavoro non è disoccupato! Non rientra nelle statistiche. Completo il discorso ricordando che quelli che hanno un lavoro che non consente autonomia economica (tipo quelli che trovano solo part time o part-part time che sono circa il 2%), non rientrano nelle statistiche.
Per non essere stronzo come quelli che diffondono le informazioni speculandoci, dico che i dati sono molto dettegliati e direi anche precisi . Sono le televisioni, la stampa e la politica falsificatrice a truccare le carte. Ad essi serve raccontare di una disoccupazione relativamente bassa quindi utilizzano solo una parte delle informazioni.

sabato 3 novembre 2012

Qualcosa di poitico16. DISOCCUPAZIONE

Banca centrale europea: la disoccupazione ‘reale’ in Italia al 12,5%

Brutte notizie sulla disoccupazione in Italia da parte della Banca centrale europea. Il dato emerge dal rapporto "Il mercato del lavoro dell'Eurozona e la crisi". Sommando quelli che cercano lavoro a quelli che hanno smesso di cercarlo (perchè scoraggiati o semplicemente perchè senza i soldi per mettere la benzina nell'auto), il tasso reale di disoccupazione sale al 12,5%.
Il dato che si riferisce al 2010 quando la disoccupazione era all’8,4%, oltre ad evidenziare quanto "pesano" gli scoraggiati (il 4,1%, sembra concentrato particolarmente al sud e nelle isole) se considerato posizionerebbe il tasso di disoccupazione italiano il sesto più elevato dell’Eurozona.
Di questi giorni è anche altra considerazione sui cosiddetti giovani. L'Italia è il paese con la disoccupazione giovanile più alta in Europa: dicono il 35% circa. Il dato è naturalmente allarmante in sè, ma molto più allarmante se se considera l'età dei giovani cui il dato si riferisce: da i 15 ai 34 anni!
Avete capito bene? Ripeto: dai 15 ai 34 anni!
Vi lascio con una domanda: secondo Voi il 12,5% che la BCE ha indicato come tasso reale di disoccupazione, comprende o esclude i giovani accreditati del 35%?





domenica 28 ottobre 2012

Qualcosa di politico 15 . Alle prossime elezioni.

I telegiornali da ieri trasmettono le immagini dell'attuale presidente del consiglio che partecipa ad un convegno sulla Famiglia. Per chiarezza, sappiate che considero il personaggio tra i responsabili del notevole peggioramento delle condizioni economiche della maggior parte delle Famiglie italiane. Peraltro, egli stesso l'ha ammesso affermando che sono stati commessi degli errori. Sorvolo sul fatto, che gli errori non vengono rimossi e anzi si perpetrano senza interruzione. Non mi sorprende l'imbarazzo con cui balbettava l'esposizione del discorso e la difficoltà a rispondere ad alcune obiezioni che arrivavano dalla platea (il soggetto non è abituato ad obiezioni, egli diffonde il pensiero leggendo prescritti). M' INCAZZO invece per gli applausi riservato al poverino al termine dell'intervento. Una specie di "pacca sulla spalla" come dire perdoniamo quel che hai fatto. Questo no, non vorrei che abbiano iniziato la melassa mediatica per renderlo presentabile alle prossime elezioni. L'ha detto che dovrà metterci la faccia e siccome non potrà essere quella impresentabile delle decisioni di cui è artefice, ecco spiegato il mea culpa di questi giorni.
Non credete al soggetto, non credete alla melassa e alle prossime elezioni ricordate  quel che ha fatto. Perdonatelo se volete, ma non consentite che ritorni. Egli non farebbe che le stesse cose. Non potrebbe fare altrimenti. E' giunto il momento che ognuno dia il proprio contributo, per quello che può. E quello che ognuno può è almeno non votare il soggetto e quelli chi ne sostiengono l'inevitabilità della scelta.

sabato 20 ottobre 2012

Stati generali del welfare locale 11. Villa Truffini 20 Ottobre 2012.

Sabato 20 Ottobre, oggi in villa Truffini incontro pubblico di aggiornamento sul welfare locale con l'obiettivo di coinvolgere i cittadini. Discreta la presenza degli interessati, attenti ad ascoltare i coordinatori dei vari gruppi e propositivi quando si è trattato di esporre il loro punto di vista.
La dottoressa Luciani, responsabile dei servizi sociali, ha aperto i lavori. Anche  il dott. Luce assessore alle politiche sociali e la dottoressa Cavallotti hanno espresso soddisfazione evidenziando la alta partecipazione sia dell'associazionismo che delle gente comune. Il sindaco in particolare ribadendo la necessità di sostenere e incentivare la solidarietà, ha sostenuto la volontà di potenziare il segretariato sociale.
Da parte dei gruppi è arrivato un breve riassunto dell'attività svolta fino a questo momento, mentre lo spazio riservato ai cittadini è stato occupato da interventi di plauso per le assistenti sociali e la loro professionalità. Ci sono stati lamentele per la lungaggine della burocrazia e delle leggi che spesso complicano le situazioni.
Una cittadina ha offerto collaborazione di un gruppo di cui fa parte attiva con una iniziativa di banca del tempo; un'altra ha espresso l'esigenza di integrazione di reddito; ci sono stati diversi interventi rispetto al problema del lavoro: la proposta di diminuire l'orario di lavoro per lavorare di più tutti, la plemica nei confronti di persone che svolgono più lavori (togliendolo quindi a quelli che non ne hanno). Un intervento appassionato di una persona che criticava gli evasori, il consumismo, la globalizzazione e poca solidarietà. 
Nel complesso una mattinata che ha dimostrato l'interesse che suscita l'argomento, da cui tutti si aspettano qualche risposta ad una situazione in peggioramento.
Da parte mia, ho sottolineato l'importanza della mancanza di risorse, che è nostra intenzione elborare un progetto volto a ricercare fondi con sistemi innovativi. Di questi giorni la notizia che il governo è arrivato alla tassazione delle pensioni di guerra, a dimostrazione che siamo al raschiamento del barile. Il problema è che il barile non c'è più ed è necessario trovare nuove idee per alimentare la speranza di una alternativa al buio totale.

domenica 14 ottobre 2012

Stati generali del welfare locale 10. LA RETE "GIUNCA"

Oggi volgio parlarVi del progetto PROGETTO GIUNCA NET WORKLIFE BALANCE, dove GIUNCA sta per GRUPPO IMPRESE RIUNITE NEL COLLABORARE ATTIVAMENTE.
E' una iniziativa di alcune aziende che operano sul territorio che coinvolge 1682 dipendenti, sono:
T.M.C. srl, Chemisol Italia srl, Tloxide Europe srl, Momentive Speciality Chemicals Italia spa, Novartis Farma spa (tra brve si aggiungeranno altre aziende del gruppo Novartis: Sandoz, Novartis Consumer Health, Novartis Animal Heakth), Sanofi-aventis spa, Lati industria Termoplastici spa, Blicare reasearch srl, B.D.G. EL srl. Come vedete trattasi di multinazionali ma anche medie e piccole aziende manifatturiere che operano sul territorio della provincia di Varese e che aderscono ad UNIVA (Unione Industriali della provncia di Varese), si sono unite nella rete GIUNCA.
Ad oggi (gli ultimi dati disponibili risalgono al Luglio 2012) in Italia risultano esistere 412 reti d'impresa, per un totale di 2136 imprese coinvolte, presenti in 97 provincie e 19 regioni. Gli obiettivi di queste reti sono sviluppare nuovi prodotti, allenaze per sviluppare nuovi business, sbarcare in nuovi mercati. Per la prima volta obiettivo della rete è migliorare il clima aziendale, con particolare attenzione al benessere e la professionali tà dei lavoratori. Quindi: welfare e formazione. La presidente delle rete, Lucia Riboldi, ha sottolineato che le aree di interesse coinvolgeranno progetti di mobilità territoriale con l'obiettivo di forme di risparmio di tempo e costi per raggiungere il posto di lavoro (p.e. casharing e carpooling); formazione aziendale (p.e. in tema di sicurezza); forme di finanziamento agevolato (mutui, conto corrente, pensione integrativa, assicurazioni, buoni per affrontare i costi delle vita quotidiana come spesa...); il tempo, per aiutare i lavoratori a conciliare i tempi di lavoro con quelli della vita privata (convenzione  per il trasporto, per la crescita e l'educazione dei Figli); la salute e il benessere ( convenzioni per la cura di familiari malati e genitori anziani).
La rete è già all'opera, anzitutto  cercando di ottenere i finanziamenti messi a disposizione del bando ERGON della regione Lombardia per il sostegno alle eccellenze regionali a supporto della Governance e dell'organizzazione di network d'imprese. Successivamente, anche attraverso un sito internet con una banca dati condivisa, a dar vita a varie attività: predisporre una piattaforma delle convenzioni contenenti operatori che offrono servizi alla persona, ricreativi, culturali e di assistenza sanitaria a prezzi competitivi con la formula cash-back/raccolta punti e dei gruppi di acquisto (p.e. i libri scolastici); l'organizzazione di attività di educazione alla salute (corsi di prevenzione, sponsorizzazione di un evento territoriale dedicato alla prevenzione); il finanziamento di almeno 1 borsa di studio per un dipendente e/o un familiare di una delle 10 imprese coinvolte per finanziare una ricerca sulla mobilità sostenible da sviluppare insieme ad un'università del territorio; lo sviluppo di attività di comunicazione, sia attraverso la predisposizione di materialeinformativo, si attraverso l'uso dei social network. A cui potranno aggiungersi nel tempo ad altre iniziative.
La bella notizia è che ad oggi hanno aderito due istituzioni. Una, come detto, è l'UNIVA. L'altra il comune di TRADATE. Una partecipazionee che denota lungimiranza ed attenzione al problema/opportunità del welfare. Un'occasione che, come più volte abbiamo sostenuto su questo blog, per dimostrare quanto importante sia un approccio innovativo all'argomento. La collaborazione tra privato e pubblico è indispensabile per affrontare una situazione sociale esplosiva, che nei prossimi anni colpirà con più crudeltà le classi più deboli della popolazione.

lunedì 8 ottobre 2012

Qualcosa di politico. 14 Cosa si può fare in una ora.

In Italia ci sono 100.000 pensioni d'oro che ci costano 13 miliardi l'anno.
Scusate, 13 miliardi di euro naturalmente. Pensate a quanto risparmieremmo introducendo un tetto di 5.000 euro. Per approvare una legge che generi questo effetto basterebbe 1 ORA.
Non aggiungo altro.

lunedì 1 ottobre 2012

BLEAH(=vomitoso) 2

Batman si ripresenterà, le preferenze avute alle score elezioni lolegittimano. Non importa la disattenzione nelle cura dei soldi degli italiani. E' una colpa veniale.
E difatti lo è se avrete la pazienza di leggere il seguito di quest post che avrebbe  dell'incredibile se non fosse tutto vero e verificabile.
I SOLDI CHE INVIAMO ALLA UE, CHE FINE FANNO?
Ecco un esempio
16.897 milioni di euro (cioè 32.000 miliardi di lire. Attenzione, non ho sbagliato 32.000 miliardi di lire) sono destinati ai seguenti paesi: Tuvalu, Nuova Guinea, Tonga, Kiribati, Timor Est, Timor ovest, Maldive, Malaysia,  ecc. Chissà perchè?
Per aiutare la gioventù dei seguenti stati: Algeria, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldavia, Marocco, Autorità palestinese di Cisgiordania e di Gaza, Siria, Tunisia, Ucraina. Chissà perchè?
Per togliere le mine antiuomo:
Nei seguenti stati (tra gli altri): Afghanistan, Algeria, Angola, Antigua e Barbuda, Arabia Saudita, Argentina, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Barbados, Belize, Benin, Bhutan, Bolivia, Botswana, Brasile, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun, Capo Verde, Chad, Cile, Cina, Colombia, Comore, Congo (Brazzaville), Corea, Costa d`Avorio, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica dominicana, Ecuador, Egitto, eccetera,. Giusto perchè non voglio che vi fidiate, andate sul link di seguito e ne troverete altre di notizie così:
Insomma da noi restrizioni e tasse nuove per agevolare altri che spesso stanno meglio di noi. Inoltre non vengono nemmeno utilizzati per quello che dicono. Il Nicaragua per esempio riceve ogni anno 500 milioni di euro, ci abitano 6 milioni di persone, se teniamo conto del loro reddito medio e del costo della vita del paese dovrebbero essere tutti ricchi e grassi. Invece...
Capirete che batman in confronto è un granello di sabbia, fastidioso ma granello.
Per non farVi perdere tempo ecco altri link per piangere:




Come detto sono alcuni, sono esempi! Altro che batman, Lusi, e company.
Nel paese dove abito parlano di chiudere l'ospedale o parte di esso, capite perchè? Perchè abbiamo tutti quei finanziamenti da sostenere.
Dobbiamo sopportare fregature planetarie, fregature nazionali, fregature regionali, fregature provinciali, fregature locali. Per forza siamo sempre e sempre più indebitati.
Come al solito, sono a chiederVi di informare anche i Vostri amici di quello che leggete. 

giovedì 27 settembre 2012

Qualcosa di politico 12. Wiva IRLANDA Wiva BRASILE

Si può, ragazzi si può!
Dunque la presidentessa del Brasile ha ricevuto dall'Alcoa (quell'azienda che in Sardegna....) la notizia che intende lasciare il paese, affamando non so quanti lavoratori che perderebbero l'occupazione. Energia  troppo cara, hanno sentenziato. Ce ne andiamo. E Lei? La presidentessa Dilma Rousseff sapete che ha fatto? Ha convocato le aziende che producono energia elettrica e ha chiesto loro di ridurre le tariffe del 28%. Sicuramente l'avrebbero fatto lo stesso, ma a scanso di equivoci ha rafforzato la richiesta con la promessa di non rinnovare le convenzioni per lo sfruttamento del territorio in scadenza nel 2017 se non avessero aderito alla richiesta. Cosa ne dite?
Ve ne  racconto un'altra.
In Irlanda i cittadini si sono rifiutati di pagare l'IMU. Al 31 di Luglio il 67% delle persone non ha pagato perchè senza soldi. Capite? In questi giorni stanno modificando la legge, un dispositivo ad hoc che permetterà di pagare in futuro. Fa vo lo so! Pensate alla BCE in attesa dei soldi prestati.
E dato che una notizia bella tira l'altra, eccovela!
In Grecia hanno saputo degli irlandesi e hanno detto: "perchè loro sì e noi no"? Il 15 Settenbre la troika avrebbe dovuto emettere un comunicato gravissimo in caso di mancata accettazione di nuove richieste, e invece ha dichiarato: "abbiamo deciso di rimandare l'emessione del nostro definitivo rapporto al 15 Novembre 2012". E la BCE ha accettato!
Capite cosa sta succedendo?
Perchè la televisione non lodice?
Perchè ci dicono che Monti lavora per Noi firmando l'adesione dell'Italia al MES?

Qualcosa di politico 11. SI E' LA MIA RISPOSTA!

Di questi giorni la notizia che gli italiani hanno ridotto ancora la spesa alimentare. A Luglio le vendite alimentari crollano del 2% su base annua e dello 0,1% rispetto al mese precedente. Spendiamo come 30 anni fa! Anzi:!!!! Non solo il negozio di quartire -3,6% ma anche la grande distribuzione -3,1%, i supermercati -1,1% e perfino i discount -0,1%! Anzi:!!!! + !!!!
Inutile dire che il governo dovrebbe intervenire a rilanciare la domanda interna, ben sapendo che la ripresa può avvenire solo con la ripresa dei consumi domestici. E questo potrà avvenire solo quando inizieranno finalmente a dedicarsi a creare lavoro. Invece sono occupati a giocherellare col MES, una spesuccia da 120 miliardi di euro di cui 5 o 6 subito.
Tralascio il MES di cui dirò in un altro spazio per tornare ai consumi. Poichè il governo risulta essere ad altro interessato, possiamo noi iniziare a fare qualcosa? SI' E' LA MIA RISPOSTA.
L'ho descritto in uno dei primi post, l'abbiamo anche testato con le Famiglie che hanno portato il bimbo al nido. Il meccanismo è molto semplice, acquistare prodotti o servizi presso i soggetti economici convenzionati a prezzi scontati; lo sconto viene versato direttamente al nido che lo scala dalla retta del bimbo. La Famiglia sarà interessata ad effettuare i propri acquisti da loro sapendo che avranno lo sconto, e commercianti o artigiani saranno disponibili a concedere sconti in cambio di ricevere clienti che altrimenti non vedrebbero. Ovviamente le Famiglie non dovranno aumentare il budget familiare, ma limitarsi ad effettuare quelli in programma presso i soggetti convenzionati. Più sono le Famiglie che partecipano, più saranno i soggetti economici che partecipano e maggiori gli sconti.
Iniziative simili legate per esempio alla carta acquisti ne sono nate in diverse parti d'Italia. Ad Agrigento per esempio l'associazione "I Tartassati" (www.itartassati.it) ha messo a punto la "Alt-Tartassati Card". I soggetti in difficoltà economica possono presentarsi presso i punti convenzionati ed effettuare acquisti a prezzi di costo presentando la card. Insomma, datemi retta, pensiamoci noi. Il governo ha altri interessi.

domenica 23 settembre 2012

Sportello Famiglia 5 OGM

21 settembre 2012

Ragazzi questi passano il tempo a cercare il modo di avvelenarci. Ogno volta che inciampo in notizie come questa, mi chiedo come facciano poi a scivere che l'età media si alza. Non so se anche Voi abbite la stessa impressione. No dico, guardate come hanno ridotto quei poveri topolini solo facendoli mangiare. Non vi dico nemmeno da dove ho preso la notizie perchè sinceramente non me lo sono segnato. Ma ormai trovate la notizia ovunque: in rete. Beh, che dire: buon appetito.

Ricercatori francesi "Gli OGM provocano tumori"

Tumori provocati da mais OGM, con e senza Roundup (R).
PER DUE ANNI, 200 RATTI ALIMENTATI CON MAIS OGM. TUMORI, MALATTIE GRAVI ... UN MASSACRO. UNA BOMBA PER L'INDUSTRIA OGM. DUBITANDO DELL'AFFIDABILITÀ DEGLI STUDI UFFICIALI, UN'ÉQUIPE TELEVISIVA FRANCESE, HA SEGUITO DURANTE DUE ANNI UNO STUDIO SEGRETO (LETTERALMENTE!) SUGLI OGM. 

Le loro conclusioni sono inattaccabili.
Il professor Gilles-Eric Séralini e il suo team conducono dal 2009 uno studio indipendente sulla  potenziale tossicità del MAIS OGM NK603 sulla la salute dei mammiferi. Pubblicati mercoledì 19 settembre, i risultati di questa ricerca allarmante, potrebbe scuotere l'industria alimentare francese (e mondiale).

Infatti le prove sono inequivocabili: i topi che hanno consumato  OGM hanno tumori due o tre volte in più rispetto ai ratti "non-OGM". Nelle femmine, questo si manifesta con tumori mammari a catena che arrivano fino al 25% del loro peso. Nei maschi sono gli organi depuratori, fegato e reni, che sono colpiti con anomalie importanti o gravi. Con una frequenza di due a cinque volte superiori rispetto ai roditori alimentati con mais non-GM.
"A questo punto, non c'è più bisogno di statistiche, biologiche o mediche" dice il professor Séralini.

BLEAH (=vomitoso)1

Inauguro una nuova categoria di post, particolari. Sono sicuro che avrete capito il senso.
Come sapete i problemi causati dal terremoto a L'Aquila sono terminati.
FinalmenteTUTTO SISTEMATO!
Se ne deduce dal fatto che televisione, radio e stampa trattano nuove notizie. Oddio, qualche situazione poco chiara qui e là c'è ancora. Per esempio ci sarebbero 5 milioni di euro che la protezione civile ha affidato al consorzio finanziario ETIMOS che si occupa di microcredito (non solo in Italia, ma in tutto il mondo): insomma offre prestiti a prezzi agevolati. In pratica chi pensava di regalare i 2 euro ad sms  ai terremotati, pensava male. E poco importa se nessuno ha avvisato questo cambio di destinazione dei contributi. ETIMOS da parte sua ha contenuto(?) il propio compenso a qualche centinaio di migliaia di euro.
Dato che ormai a L'Aquila tutto è stato ricostruito (?), speriamo che le esperienze negative nella consegna dei contributi non si ripetano in Emilia.
Vediamo!
Il 10 Luglio era il termine ultimo per versare contributi in favore dei terremotati dell'Emilia. Sono stati raccolti 15 milioni di euro, incassati dalle compagnie telefoniche che avrebbero dovuto essere girati alla protezione civile che a sua volta li avrebbe distribuiti agli organi preposti e infine ai terremotati.
Il magazine VITA ha scoperato che inspiegabilmente le somme giacciono ancora nelle casse delle compagnie ( per la precisione sei di questi milioni sono stati girati alla protezione cilive, ma tutt'ora non disponibili in quanto prima devono passare dalla tesoreria dello stato, quindi boh).
Dei 2 milioni promessi dallo stato non si ha notizia, mentre sono certi i 125 MILIARDI che lo stato ha versato per partecipare la genialità del MES: il meccanismo salva stati salutato da televisione-stampa ecc come la nostra salvezza. 

sabato 22 settembre 2012

Sportello Famiglia 4 I FARMACI


Dopo aver letto questo articolo sul sito www.disinformatico.it , ho deciso di riportarlo pari pari. Ora, che la aziende farmaceutiche si arricchiscano sulla nostra pelle è risaputo. Che per farlo debbano avere la compiacenza di una parte dei medici è risaputo. Che  questa parte di medici si arricchiscano a loro volto  è risaputo. Che parte della  stampa sia complice di questo accordo meritandosi succulenti introiti pubblicitari è risaputo. Come vedete è tutto risaputo. Ciononostante pochi di noi leggono gli articoli che coraggiosi giornalisti riescono a far pubblicare da coraggiosi siti, giornali, spazi d'informazione.
Vi prego, diffondete questo genere d'informazione ogni qualvolta Vi capita di leggere. Buona lettura.
P.S.: se alla fine vi verrà il mal di testa, se potete, non assumete farmaci.

Psichiatra leader in America, si auto-accusa di crimini contro l’umanitàdi  Jon Rappoport – “Natural News” - 3 settembre  2012
I loro "risultati" sono pubblicati in edizioni periodicamente aggiornate del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (D.S.M.), stampato dall'American Psychiatric Association. Per anni, persino gli stessi psichiatri se la sono cantata su questo processo di "ricerca". E, naturalmente, le aziende farmaceutiche che producono farmaci molto tossici per il trattamento di ognuno di questi "disturbi", stanno cavalcando l'onda dell'inventare sempre più categorie di salute mentale, così che possano vendere più farmaci e fare più soldi.
Ma una delle maggiori stelle psichiatriche, il Dr. Allen Frances, leader nell'inventare malattie mentali ha fatto dichiarazioni molto interessanti a Gary Greenberg, autore di un articolo su Wired: "Dentro la battaglia della definizione della malattia mentale" (27 Dic 2010). Incredibilmente, i grandi media non hanno mai preso l'intervista sul serio: non divenne mai uno scandalo.
Il Dr. Allen Frances (proclamato dal New York Times nel 1994 forse il più grande psichiatra del momento) è l'uomo che, quell'anno, diresse il progetto di revisione dell'ultima edizione della Bibbia psichiatrica, il DSM-IV. Questo tomo definisce, etichetta e descrive ogni disturbo mentale ufficiale. Il DSM-IV ne elencava 297.
Il Dr. Frances afferma: "Beh, certo, se stai definendo il canone di diagnosi dei disturbi mentali per i colleghi e per  le case farmaceutiche (che venderanno i farmaci abbinati alle 297 diagnosi del DSM-IV), sei proprio lassù ai livelli di Dio... Ma non c'è alcuna definizione di disturbo mentale. Si tratta di stronzate. In verità, non li si può definire: è praticamente impossibile definirne i confini in maniera accurata."
Il fatto è che il DSM-IV ha risistemato le precedenti definizioni dell'ADHD e del disturbo bipolare per consentire molte più diagnosi, causando un boom di prescrizioni di farmaci molto tossici e potenti.
"La diagnosi [come precisato nel DSM-IV] fa parte della magia... sai quelle mappe medievali? Nei luoghi dove non sapevano che cosa stava succedendo, scrivevano 'I draghi vivono qui'. E non si poteva stare senza mappa".
Traduzione: la gente ha bisogno della speranza di guarigione dei loro problemi; quindi, anche se noi psichiatri stiamo fingendo di riconoscere un certo tipo di disturbo mentale, anche se ci stiamo inventando queste definizioni di disturbo mentale basate su nessun test diagnostico biologico o chimico.  E’ una buona cosa, perché la gente crederà che allora c'è speranza per loro; ti credono perché abbiamo dato un nome ai loro problemi. Se questa è scienza medica, lo sono anche i tarocchi. In realtà ci sono interessi per molti miliardi di dollari in gioco, e a quelle persone non  piace che i loro segreti più profondi vengano esposti dalla stampa, che regolarmente tace.
Gli effetti negativi del Valproate (prescritto per una diagnosi bipolare, la cui diffusione, grazie al DSM-IV, è stata estesa a molte più persone) includono: tossicità epatica acuta, anche mortale; infiammazione del pancreas con rischio di morte; danni al cervello. 
E gli effetti negativi del litio (anche questo somministrato per una diagnosi bipolare) includono: pressione nel cranio che porta alla cecità; collasso circolatorio periferico; torpore e coma. Per non parlare del Risperdal (somministrato per disturbo "Bipolare" e "irritabilità derivanti dall'autismo") i cui effetti collaterali includono: grave compromissione della funzione cognitiva; svenimento; tremori muscolari (che possono essere indicativi di danni cerebrali).
Il Dr. Frances ammette che la nuova definizione di ADHD ne espande la diagnosi, aprendo così le porte ad un maggiore uso di Ritalin (e altri composti simili) come trattamento. Per tutti i seguenti effetti del Ritalin (selezionati e citati testualmente), c'è riscontro nella letteratura medica: deliri paranoici, psicosi paranoide, sintomi ipomaniacali e maniacali, psicosi,  simile a quella da anfetamina, attivazione di sintomi psicotici, psicosi tossica, allucinazioni visive e uditive, produzione di esperienze bizzarre (tipo LSD), effetto terrore, aggressività, insonnia. A questi, siccome il Ritalin è un'anfetamina, vanno aggiunti gli effetti delle anfetamine: dipendenza psichica, diminuzione del sonno, ipotermia, convulsioni, danni al cervello da abuso, e, se usato assieme ad antidepressivi, ipertensione e convulsioni.
Un recente sondaggio ha rivelato che un'alta percentuale di bambini diagnosticati bipolari erano stati precedentemente diagnosticati come A.D.H.D.
Questo è istruttivo, perché il Ritalin e altri farmaci anfetaminici vengono somministrati a bambini etichettati con A.D.H.D. La velocità indotta dal farmaco, alla fine, produce un calo fisico e mentale che è facile da definire "depressione clinica". Da qui arrivano il Prozac, il Paxil, lo Zoloft. Questi farmaci possono produrre alti temporanei, seguiti da ulteriori cali. Lo psichiatra nota questo schema di alti e bassi e quindi arriva la diagnosi di bipolare (maniaco-depressivo) e la prescrizione di altri farmaci, tra cui il Valproato e il Litio.
Nei soli Stati Uniti, ci sono almeno 300.000 casi di danni al cervello riscontrati da persone cui siano stati prescritti i cosiddetti farmaci anti-psicotici (alias "tranquillanti maggiori"). Il Risperdal (un farmaco dato a persone con diagnosi di bipolare) è uno di quei tranquillanti maggiori. (Fonte: Toxic Psychiatry, Dr. Peter Breggin, Press di St Martin's, 1991)E il Dr. Frances ha ammesso alla stampa che l'intera base della sua professione consiste in etichette che, in realtà, portano a sempre più farmaci velenosi somministrati ad adulti e bambini, per non dire nulla dell'effetto delle diagnosi di "disturbo mentale". Non sto parlando dello "stigma di malattia mentale", la rimozione del quale è una delle missioni di Hillary Clinton nella vita. No, sto parlando dello spostamento dell'uomo nel sistema, l'apparato medico, dove l'essenza del gioco è intrappolare quella persona per arraffare il suo denaro, il suo tempo, la sua energia, e naturalmente la sua salute - col sistema di una nuova diagnosi che ne segue un'altra e un nuovo trattamento tossico che ne segue un altro già intrapreso, dalla culla alla tomba. Il risultato è un essere umano gravemente debilitato (se riesce a sopravvivere), il cui maggior valore è la propria lista di malattie e disturbi, che impara a indossare come distintivi d'onore.
Grazie, Dr. Frances.

mercoledì 19 settembre 2012

Qualcosa di politico. 10 Le Donne

Alla faccia del sesso debole!
In Brasile la Presidente Signora Dilma Rouseff ha ricevuto dall'ALCOA, un'azienda che in Italia conosciamo bene, la comunicazione di essere intenzionati a lasciare il paese in quanto i costi dell'energia è alle stelle.
Detto, fatto!
La Presidente si è presentata alla stampa e serenamente ha comunicato alle aziende elettriche di provvedere alla diminuzione dei costi del 28% altrimenti nel 2017 non rinnoverà le concessioni.
Grandiosa notizia dal blog "petrolio.blogosfera.it" della bravissima Debora Billi: Donna pure Lei!
Allora soluzioni "innovative" per uscire dalle richieste/ricatto delle multinazionali ci sono , eccome. Certo, ci vuole coraggio a mettersi contro queste aziende che spesso contano più degli stati. Sovranazionali si dice adesso, insomma quelli che hanno usurpato la sovranità dei popoli nella propria terra.
Beh, da qualche parte non tutti sono daccordo e rifiutano di prostrasi alle ingiustizie.

Stati generali del welfare locale.10

I cambiamenti demografici, le trasformazioni nel mondo del lavoro (giovani, donne, disabili e stranieri tenuti a margine delle opportunità di lavoro), hanno creato nuove problematiche sociali in aggiunta a quelle vecchie irrisolte. E' necessario un diverso utilizzo delle risorse, una interpretazione dell'intervento delle risorse pubbliche che esca da schemi obsoleti. Ciò tenendo presento che ci sono servizi ed attività che non saranno mai gestiti dal privato perchè non o poco remunerativi. Altre attività che non possono essere consegnate al mercato.
In questa nuova interpretazione del welfare, è indispensabile che trovino spazio soluzioni che valorizzino il soggetto precario. Con questo, lungi dallo sminuire l'impegno di chi cerca di ripristinare garanzie di lavoro durature con un redditto congruo rispetto alle esigenze sociali. Tuttavia è inevitabile prendere atto di una realtà prevalentemente costituita da lavoratori precari, il cui numero è in costante aumento e destinato a crescere sempre di più.
L'integrazione al reddito dei precari, potrebbe realizzarsi in cambio della disponibilità ad essere parte di un gruppo che si muove in garanzia degli interessi di tutti quelli che ne fanno parte. Il gruppo acquisirebbe vantaggi da soggetti economici a loro volta interessati a relazioni commerciali di un numero consistente di potenziali clienti.
A questo proposito esistono già piattaforme innovative di cui fanno parte aziende importanti che forniscono prodotti o servizi prodotti tra i rispettivi dipendenti/collaboratori. Mi riferisco per esempio  al progetto di Eudaimon ( http://www.secondowelfare.it/privati/aziende/welfare-aziendale-eudaimon--iep.html) che, in collaborazione con I&P, che ha indivudato un sistema vantaggioso per agevolare gli interessati. 

venerdì 14 settembre 2012

Qualcosa di politica.10 La Benemerita.

Mentre i media ci mostrano tutte le inutilità possibili,  invitandoci a paralre delle primarie nel centro-sinistra o della scomparsa di Berlusconi nel centro-destra, altre novità meriterebbero ben altra attenzione.
Mi riferisco alla soppressione dell'arma dei carabinieri. Vi invito a collegarvi a:
http://youtu.be/vQ3GR6o4GNM un bel video dove meglio raccontano di una decisione epocale (minimo).
L'arma sarà in parte assorbita da qualche altra forza, e parte confluirà  nella costituzione di una forza sovranazionale. Essa non potrà essere controllata/verificata/intercettata da nessuna delle forze d'ordine italiane!
Non è finita, (incredibile) questa forza sovranazionale che uno si aspetterebbe a questo punto europea, sarà invece presente solo in Italia e in alcuni stati europei.
Chissà osa ne pensano in comune, che ancora recentemente ha confermato l'impegno di realizzare una nuova caserma per i carabinieri tradatesi.

giovedì 13 settembre 2012

Qualcosa di politica. 9

Leggo sul blog del M5S di Tradate di quello che l'amministrazione comunale si prepara ad approvare circa l'IMU. Mi sono permesso di suggerire come si potrebbe contenere questo aggravio ulteriore per le Famiglie utilizzando lo stesso meccanismo che abbiamo predisposto per il progetto asilo gratis. Gli assidui (?) frequentatori di questo blog ne conoscono già i termini, quindi se ritroveranno nello scritto che segue che è il testo dell'intervento nel blog del M5S.

Proponiamo a commercianti/artigiani/professionisti di Tradate di praticare uno sconto (variabile perchè ognuno è messo come è messo, ma per semplicità indicherò del:) 5% ai Tradatesi. L'importo dello sconto verrà versato in un fondo e potrà essere utilizzato al momento opportuno per pagare una delle tasse locali (IMU, rifiuti, mensa scolastica).
Se 10.000 cittadini invogliati dallo sconto spendessero 300 euro in un mese, avremmo un aumento del fatturato dei soggetti economici pari a 300.000 euro. Al 5% (importo ipotizzato dello sconto) sono euro 15.000 nelle casse del fondo. Cioè 180.000 euro annui.
I soggetti economici sarebbero disponibili a rinunciare ad un pezzetto del loro guadagno in cambio della fidelizzazione dei cittadini (ricordo però che per acquisire un nuovo cliente occorre spendere inporti consistenti in pubblicità, mentre partecipare a questa iniziativa non costa nulla).
I cittadini lo farebbero perchè con gli acquisti indirettamente diminuiscono parte delle tasse (se invece se lo possono permettere potranno utilizzarlo per un altro progetto o destinarlo a chi vogliono).
Il comune come garante del progetto, otterrebbe  di incentivare le varie attività produttive diminuendo alcuni dei costi dei cittadini e costituendo un fondo di garanzia.
Se il meccanismo funziona (e, funziona) commrcianti e artigiani potrebbero trasformare il 5 in 7%. Se non funziona (ma perchè) nessuno rimetterebbe 1 euro.

Qualcosa di politica. 8

Intervengo in diretta dopo aver sentito alla radio una notizia di cui Vi voglio informare (ammesso che qualcuno mi ascolti: però fa niente, mi sfogo). L'ex capogruppo PDL del Lazio ha combinato qualche casino, un centinaio di prelevamenti dal conto del gruppo sarebbero finiti in conti personali da qualche parte nel mondo. Per decidere sul dafarsi si riunirà il gruppo coordinato da...Verdini. No,dico, da Verdini. Ditemi Voi! Mah.

mercoledì 12 settembre 2012

Qualcosa di politico.7

Continuo a non vedere iniziative che si occupino di lavoro. Ora, mi rendo conto che i guai sono tanti. Quelli ereditati e quelli che di giorno in giorno si materializzano. Però, possibile che non ci siano alternative al nulla? Sono arrivato alla conclusione che  a livelli governativi, di chi organizza l'agenda, il problema del lavoro venga sempre derubricato a vantaggio di altri. Non conosco le motivazioni di questo dato di  fatto, ma  non può più essere tollerato. E ognuno nel suo piccolo dovrebbe attuare (almeno) qualche tentativo verso la creazione di opportunità di lavoro. Per "ognuno nel suo piccolo", ovviamente, intendo ogni realtà istituzionale al di sotto di quella governativa (latitante), non è concepibile l'inerzia con cui si aspetta l'arrivo dell'Angelo salvifico (che essendo molto impegnato, chissà quando passerà). Mentre in altri ambiti (i problemi sono tanti) si vedono (almeno) dei tentativi, per quanto riguarda il lavoro dire che si latita è un eufemismo e poichè sono sicuro di non essere l'unico a pensare quello del lavoro come IL problema, invito tutti "nel loro piccolo" a qualche tentativo. Sarebbe interessante scoprire se in qualche realtà esperienze hanno conseguito risultati, anche minimi.
In questo blog, nel post "asilo gratis", nel numero 4 e 9 degli Stati Generali del Welfare ho proposto alcune semplici misure che vanno in questo senso.

lunedì 10 settembre 2012

Qualcosa di politica 6. Cosa c'è dentro di noi?

Scusate, non ho resistito alla tentazione. Abbiamo uno responsabile di tutti Noi, che rilascia interviste per e in nome dell'Italia, che assume decisioni per Noi, dice che la ripresa è dentro di Noi.
Ragazzi ( e ragazze), non so se avete capito bene. Monti, non solo non l'abbiamo votato ma lui non può far niente. La ripresa è dentro di Noi. Allora lui che ci sta a fare lì dov'è?

Sportello Famiglia 3. IL cancro

IN questi giorni un amico che non vedevo da tempo, ha abbandonato il mondo dei viventi per raggiungere quello dei trapassati. I suoi 56 anni lasciano intuire che si tratta del solito tumore che affligge un numero sempre mggiore di persone. Forse per questo motivo la mia attenzione è stata carpita da alcuni articoli interessanti sull'argomento che lascio alla libera interpretazione di ciascuno.

Cancro: scoperta choc, "chemioterapia puo' rafforzare i tumori"

La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realta' puo' stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti.
La scoperta, "del tutto inattesa", e' stata pubblicata sulla rivista Nature ed' e' frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano cosi' difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. 
Sono stati analizzati gli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata. Sono stati scoperti "evidenti danni nel Dna" nelle cellule sane intorno all'area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantita' maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.
La scoperta che "l'aumento della WNT16B...interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, piu' importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali...era del tutto inattesa", ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington...
La novita' conferma tra l'altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. 
Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. "I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita 'cinetica' del cancro", si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie. 
Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: "Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo piu' cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio".
http://crepanelmuro.blogspot.com/2012/08/cancro-scoperta-choc-chemioterapia


Trovata la cura per i tumori senza chemioterapia e radioterapia


FATE GIRARE, CONDIVIDETE!.....FACCIAMO SAPERE QUELLO CHE I MEDIA NON DICONO NE' INFORMANO 
Roberta Benetti è la ricercatrice italiana che ha scoperto le molecole che bloccano la proliferazione tumorale e che, aggredendo soltanto le cellule malate, potranno rappresentare l’alternativa alla chemio e alla radioterapia: la soluzione, quindi, è quella di autoproteggersi dai tumori con l’aiuto di molecole prodotte dall’organismo umano. Una cura che – tra qualche anno – potrebbe eliminare la chemio e la radioterapia. La strada a questo tipo di cure è stata aperta dall’Università di Udine grazie a uno studio guidato dalla ricercatrice monfalconese Roberta Benetti; studio che pubblicato sulla prestigiosa rivista interrnazionale Cancer Research (link) dell’American Association for Cancer Research, una delle più prestigiose a livello mondiale del settore.
Lo studio è stato pubblicato mercoledì e spiega del successo ottenuto dal gruppo della facoltà di Medicina dell’ateneo di Udine. «In particolare – spiega l’Università –, la ricerca ha per la prima volta dimostrato che una delle molecole microRna, precisamente la miR-335, è direttamente responsabile nel controllo, della generazione e delle funzioni dell’oncosoppressore Rb, gene coinvolto nella protezione dello sviluppo dei tumori. Inoltre, nello studio si evince che l’espressione della miR-335 influisce in modo diretto nel bilanciare il delicato equilibrio di protezione contro lo sviluppo tumorale, perché intacca attraverso l’indiretta influenza anche sull’oncosoppressore p53, gli effetti di due fondamentali proteine note per essere deregolate nella genesi dei tumori».
Lo studio è stato realizzato grazie al fondamentale sostegno dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Il gruppo di ricerca guidato da  Roberta Benetti è composto dal giovane dottorando di ricerca Michele Scarola e da Stefan Schoeftner, esperto ricercatore austriaco che ha scelto l’esperienza di ricerca in Italia unendosi al gruppo udinese, ed è supportato da Claudio Schneider, ordinario di Biologia all’università di Udine e direttore del Laboratorio nazionale del Consorzio interuniversitario per le Biotecnologie (Cib) di Area Science Park.
La trentasettenne Roberta Benetti, originaria di Monfalcone, dopo la laurea in Biologia a Trieste con tesi sperimentale al Cib, dove ha continuato a operare come borsista grazie all’Airc-Firc, ha conseguito il dottorato di ricerca alla Sissa. Attratta dall’esperienza di ricerca all’estero, Benetti si trasferisce quindi in Spagna, al Centro di ricerca nazionale sul cancro di Madrid, guidato da Maria Blasco. Vincitrice di un concorso per ricercatore all’ateneo friulano, Benetti rientra nel 2007 in Italia, cogliendo al volo l’occasione di poter guidare un piccolo gruppo di ricerca.FONTE http://www.meteoweb.eu/2012/09/roberta-benetti-la-ricercatrice-italiana-che-ha-scoperto-come-curare-i-tumori-senza-chemio-e-radioterapie/151687/


Stati generali del welfare locale.9

Il meccanismo previsto per il progetto "asilogratis", potrebbe essere esteso allargandolo a tutti i cittadini. In questo modo molto facilmente l'interesse di commercianti e artigiani aumenterebbe esponenzialmente. Per chi non avesse informazioni circa il metodo, semplicemente si tratta di effettuare acquisti di beni o servizi presso soggetti convenzionati. I quali assicurano uno sconto che, nel caso dell'asilo, comporta una riduzione della retta. Se esteso ai cittadini lo sconto alimenterebbe un fondo da utilizzare per le finalità di ciascuno, fino a destinarlo ad altri progetti o terzi nel caso le sue condizioni lo permettano.
L'iniziativa oltre che favorire ciascuno permette anche di mantenere parte della ricchezza all'interno del nostro territorio, creando un circolo virtuoso che alimenta sé stesso. E' superfluo sottolineare le potenzialità di una iniziativa simile: limitando la base a 10.000 persone con un acquisto di 50 euro mensili, sarebbero 500.000 euro mese, cioè 6.000.000 di euro l'anno. Se ipotizzassimo uno sconto medio del 10%, avremmo circa 600.000 euro che si riversebbero nell'ambito welfare. Sono tutte cifre ridotte al minimo, facilmente potrebbero essere molto più rilevanti.

sabato 8 settembre 2012

Qualcosa di politica 5. Castellini Jacopo

Di questi giorni è la notizia che Draghi avrebbe assestato il colpaccio. Acquisti illimitati di nonsochecosa per manlevare idee malsane ai malefici speculatori. Lo spread è sotto tutela, o quasi. Naturalmente dovremo rinunciare ad un altro pezzo di sovranità, così che le banche potranno chiedere soldi alla BCE per girarli all'Italia. 
Ora, la faccenda è proprio strana. L'art 123 del trattato di lisbona al paragrafo 2 stabilisce che gli stati possono costituire banche pubbliche con cui accedere direttamente ai prestiti dalla BCE prestiti all'1%, anzichè al 6% che pagano passando dalle banche private.
La notizia ha dell'incredibile. Sul sito di Stampa libera un articolo di Jacopo Castellini spiega bene la faccenda, che naturalmente non viene trattata da nessuna parte. Dunque, non è vero che non ci sono alternative ragionevoli per uscire dal ginepraio in cui ci troviamo. E non è neppure difficile trovarle. 

giovedì 6 settembre 2012

Qualcosa di politica 4. Sergiodicormodigliani.

Vi prego di leggere attentamente il post che segue. Di più Vi suggerisco di frequentare il blog (sergiodicorimodigliani.blogspot.com) di questa persona, un giornalista illuminato di cui disconoscevo l'esistenza. Oltre ad essere informato di quelle informazioni che non si trovano da nessuna parte, penso proponga soluzioni di assoluto buonsenso e soprattutto con un linguaggio accessibile a tutti. Buon divertimento.

L'attacco alla repubblica del Ecuador. Ecco il perchè di Londra.




di  Sergio Di Cori Modigliani


Oggi parliamo di geo-politica e di libera informazione in rete.
Tutto ciò che sta accadendo oggi, tecnicamente (nel senso di “politicamente”) è iniziato il 12 dicembre del 2008. Secondo altri, invece, sarebbe iniziato nel settembre di quell’anno. Ma ci volevano almeno quattro anni prima che l’onda d’urto arrivasse in Europa e in Usa.
Forse è meglio cominciare dall’inizio per spiegare gli accadimenti.
Anzi, è meglio cominciare dalla fine.
Con qualche specifica domanda, che –è molto probabile- pochi in Europa si sono posti.
Mi riferisco qui alla questione di Jules Assange, wikileaks, e la Repubblica di Ecuador.

Perché il caso esplode, oggi?
Perché, Jules Assange, ha scelto un minuscolo, nonché pacifico, staterello del Sudamerica che conta poco o nulla?
Come mai la corona dell’impero britannico perde la testa e si fa prendere a schiaffi davanti al mondo intero da un certo signor Patino, ministro degli esteri ecuadoregno, per gli euro-atlantici un vero e proprio Signor Nessuno, il quale ha dato una risposta alla super elite planetaria (cioè il Foreign Office di Sua Maestà) tale per cui, cinque anni fa avrebbe prodotto soltanto omeriche risate di pena e disprezzo, mentre oggi li costringe ad abbozzare, ritrattare, scusarsi davanti al mondo intero?
Perché l’Ecuador? Perché, adesso?

Tutto era più che prevedibile, nonché scontato.
Intendiamoci: era scontato in tutto il continente americano, in Australia, Nuova Zelanda, Danimarca, paesi scandinavi. In Europa e a Washington pensavano che il mondo fosse lo stesso di dieci anni fa. Perché l’Europa –e soprattutto l’Italia- è al 100% eurocentrica, vive sotto un costante bombardamento mediatico semi-dittatoriale, non ha la minima idea di ciò che accade nel resto del mondo, ma (quel che più conta) pensa ancora come nel 1812, ovvero: “se crolla l’Europa crolla il mondo intero; se crolla l’euro e l’Europa si disintegra scompare la civiltà nel mondo” e ragiona ancora in termini coloniali. Ma il mondo non funziona più così. In Italia, ad esempio, nessuno è informato sulla zuffa (che sta già diventando rissa) tra il Brasile e l’Onu, malamente gestita da Christine Lagarde, la persona che presiede il Fondo Monetario Internazionale, e che ruota intorno all’applicazione base di un concetto formale, banale, quasi sciocco, ma che potrebbe avere ripercussioni psico-simboliche immense: l’Italia è stata ufficialmente retrocessa. Non è più l’ottava potenza al mondo, bensì la nona. E’ stata superata dal Brasile. Quindi al prossimo G8 l’Italia non verrà invitata, ma ci andrà il Brasile. Da cui la scelta di abolire il G8 trasformandolo in G10 standard. Si stanno scannando.
La prima notizia Vera (per chi vuole ricavare informazioni reali dal mondo reale) è questa: “L’Europa, con l’Inghilterra e Germania in testa, non possono (non vogliono) accettare il trionfo keynesiano del Sudamerica e la loro irruzione nel teatro della Storia come soggetti politici autonomi. Per loro vale il principio per cui “che se ne stiano a casa loro, non rompano, e ringrazino il cielo che li facciamo anche sopravvivere, come facciamo con gli africani. Altrimenti, da quelle parti, uno per uno faranno la fine di Gheddafi”. Il messaggio in sintesi è questo.
Dal Sudamerica negli ultimi quaranta giorni sono arrivati tre potentissimi messaggi in risposta: niente è stato pubblicizzato in Europa. Tanto meno l’ultimo (il più importante) in data 3 agosto, se non altro per il fatto che era in diretta televisiva dalla sede di New York del Fondo Monetario Internazionale. Nessuno lo ha trasmesso in Europa, ad esclusione del Regno di Danimarca. E così, preso atto che esiste una compattezza mediatica planetaria di censura, e avendo preso atto che se non se ne parla la televisione, non c’è in rete e non si trovano notizie su wikipedia, allora vuol dire che non esiste, il Sudamerica ha scelto il palcoscenico mediatico globale più intelligente in assoluto: il cuore della finanza oligarchica planetaria, la city di Londra.
E adesso veniamo ai fatti.

Jules Assange, il 15 giugno del 2012 capisce che per lui è finita. Si trova a Londra. Gli agenti inglesi l’arresteranno la settimana dopo, lo porteranno a Stoccolma, dove all’aereoporto non verrà prelevato dalle forze di polizia di Sua Maestà la regina di Svezia, bensì da due ufficiali della Cia, e un diplomatico statunitense, i quali avvalendosi di specifici accordi formali sanciti tra le due nazioni farà prevalere il “diritto di opzione militare in caso di conflitto bellico dichiarato” sostenendo che Jules Assange è “intervenuto attivamente” all’interno del conflitto Nato-Iraq mentre la guerra era in corso. Lo porteranno direttamente in Usa, nello Stato del Texas, dove verrà sottoposto a processo penale per attività terroristiche, chiedendo per lui l’applicazione della pena di morte sulla base dell’applicazione del Patriot Act Law. Si consulta con il suo gruppo, fanno la scelta giusta dopo tre giorni di vorticosi scambi di informazioni in tutto il pianeta. “vai all’ambasciata dell’Ecuador a piedi, con la metropolitana, stai lì”. Alle 9 del mattino del 19 giugno entra nell’ambasciata dell’Ecuador. Nessuna notizia, non lo sa nessuno. Il suo gruppo apre una trattativa con gli agenti inglesi a Londra, con gli svedesi a Stoccolma e con i diplomatici americani a Rio de Janeiro. Raggiungono un accordo: “evitiamo rischio di attentati e facciamo passare le olimpiadi, il 13 agosto se ne può andare in Sudamerica, facciamo tutto in silenzio, basta che non se ne parli”. I suoi accettano, ma allo stesso tempo non si fidano (giustamente) degli anglo-americani. Si danno da fare e mettono a segno due favolosi colpi. Il primo avviene il 3 agosto, il secondo il 4.
Il 3 agosto 2012, con un anticipo rispetto alla scadenza di 16 mesi, la presidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner, si presenta alla sede di Manhattan del Fondo Monetario Internazionale accompagnata dal suo ministro dell’economia e dal ministro degli esteri ecuadoregno, Patino, in rappresentanza di “Alba” (acronimo che sta per Alianza Laburista Bolivariana America”) l’unione economica tra Ecuador, Colombia e Venezuela. In tale occasione, la Kirchner si fa fotografare e riprendere dalle televisioni con un gigantesco cartellone che mostra un assegno di 12 miliardi di euro intestato al Fondo Monetario Internazionale con scadenza 31 dicembre 2013, che il governo argentino ha versato poche ore prima. “Con questa tranche, la Repubblica Argentina ha dimostrato di essere solvibile, di essere una nazione responsabile, attendibile e affidabile per chiunque voglia investire i propri soldi. Nel 2003 andammo in default per 112 miliardi di dollari, ma ci rifiutammo di chiedere la cancellazione del debito: scegliemmo semplicemente la dichiarazione ufficiale di bancarotta e chiedemmo dieci anni di tempo per restituire i soldi a tutti, compresi gli interessi. Per dieci, lunghi anni, abbiamo vissuto nel limbo. Per dieci, lunghi anni, abbiamo protestato, contestato e combattuto contro le decisioni del Fondo Monetario Internazionale che voleva imporci misure restrittive di rigore economico sostenendo che fosse l’unica strada. Noi abbiamo seguito una strada diversa, opposta: quella del keynesismo basato sul bilancio sociale, sul benessere equo sostenibile e sugli investimenti in infrastrutture, ricerca, innovazione, investendo invece di tagliare. Abbiamo risolto i nostri problemi. Ci siamo ripresi. Non solo. Siamo oggi in grado di saldare l’ultima tranche con 16 mesi di anticipo. Le idee del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale in materia economica sono idee errate, sbagliate. Lo erano allora lo sono ancor di più oggi: Chi vuole operare, imprendere, creare lavoro e ricchezza, è benvenuto in Argentina: siamo una nazione che ha dimostrato di essere solvibile, quindi pretendiamo rispetto e fedeltà alle norme e alle regole, da parte di tutti, dato che abbiamo dimostrato, noi per primi, di rispettare i dispositivi del diritto internazionale……” ecc. Subito dopo (cioè 15 minuti dopo) la Kirchner ha presentato una denuncia formale contro la Gran Bretagna e gli Usa al WTO (World Trade Organization) la più importante associazione planetaria di scambi commerciali coinvolgendo il Fondo Monetario Internazionale grazie ai files messi a disposizione da Wikileaks, cioè Assange. L’Argentina ha saldato i debiti, ma adesso vuole i danni. Con gli interessi composti. “Volevano questo, bene, l’hanno ottenuto. Adesso che paghino”. E’ una lotta tra la Kirchner e la Lagarde. Le due Cristine duellano da un anno impietosamente. Grazie (o per colpa) di Assange, dato che il suo gruppo ha tutte le trascrizioni di diverse conversazioni in diverse cancellerie del globo, che coinvolgono gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia, la Germania, il Vaticano, dove l’economia la fa da padrone: Osama Bin Laden è stato mandato in soffitta e sostituito da John Maynard Keynes, lui è diventato il nemico pubblico numero uno delle grandi potenze; in queste lunghe conversazioni si parla di come mettere in ginocchio le economie sudamericane, come portar via le loro risorse energetiche, come impedir loro di riprendersi e crescere, come fare per impedire ai loro governi di far passare i piani economici keynesiani applicando invece i dettami del Fondo Monetario Internazionale il cui unico scopo consiste nel praticare una politica neo-colonialista a vantaggio soprattutto di Spagna, Italia e Germania, con capitali inglesi. Gran parte dei file già resi pubblici su internet. Gran parte dei file, gentilmente offerti da Assange all’ambasciatore in Gran Bretagna dell’Ecuador, il quale -siamo sempre il 3 agosto a New York- ricorda chi rappresenta e che cosa ha fatto l’Ecuador, ovvero la prima nazione del continente americano, e unica nazione nel mondo occidentale dal 1948, ad aver applicato il concetto di “debito immorale” ovvero “il rifiuto politico e tecnico di saldare alla comunità internazionale i debiti consolidati dello Stato perché ottenuti dai precedenti governi attraverso la corruzione, la violazione dello Stato di Dirirtto, la violazione di norme costituzionali”. Il 12 dicembre del 2008, infatti, il neo presidente del governo dell’Ecuador Rafael Correa (pil intorno ai 50 miliardi di euro, pari a 30 volte di meno dell’Italia) dichiara ufficialmente in diretta televisiva in tutto il continente americano (l’Europa non ha mai trasmesso neppure un fotogramma e difficilmente si trova nella rete europea materiale visivo) di “aver deciso di cancellare il debito nazionale considerandolo immondo, perché immorale; hanno alterato la costituzione per opprimere il popolo raccontando il falso. Hanno fatto credere che ciò chè è Legge, cioè legittimo, è giusto. Non è così: da oggi in terra d’Ecuador vale il nuovo principio costituzionale per cui ciò che è giusto per la collettività allora diventa legittimo”. Cifra del debito: 11 miliardi di euro. Il Fondo Monetario Internazionale fa cancellare l’Ecuador dal nòvero delle nazioni civili: non avrà mai più aiuti di nessun genere da nessuno “Il paese va isolato” dichiara Dominique Strauss Kahn, allora segretario del Fondo Monetario.. Il paese è in ginocchio. Il giorno dopo, Hugo Chavez annuncia ufficialmente che darà il proprio contributo dando petrolio e gas gratis all’Ecuador per dieci anni. Quattro ore più tardi, il presidente Lula annuncia in televisione che darà gratis 100 tonnellate al giorno di grano, riso, soya e frutta per nutrire la popolazione, finchè la nazione non si sarà ripresa. La sera, l’Argentina annuncia che darà il 3% della propria produzione di carne bovina di prima scelta gratis all’Ecuador per garantire la quantità di proteine per la popolazione. Il mattino dopo, in Bolivia, Evo Morales annuncia di aver legalizzato la cocaina considerandola produzione nazionale e bene collettivo. Tassa i produttori di foglie di coca e offre all’Ecuador un prestito di 5 miliardi di euro a tasso zero restituibile in dieci anni in 120 rate. Due giorni dopo, l’Ecuador denuncia la United Fruit Company e la Del Monte & Associates per “schiavismo e crimini contro l’umanità”, nazionalizza l’industria agricola delle banane (l’Ecuador è il primo produttore al mondi di banane) e lancia un piano nazionale di investimento di agricoltura biologica ecologica pura. Dieci giorni dopo, i verdi bavaresi, i verdi dello Schleswig Holstein, in Italia la Conad, e in Danimarca la Haagen Daaz, si dichiarano disponibili a firmare subito dei contratti decennali di acquisto della produzione di banane attraverso regolari tratte finanziarie pagate in euro che possono essere scontate subito alla borsa delle merci di Chicago. Il 20 dicembre del 2008, facendosi carico della protesta della United Fruit Company, il presidente George Bush (già deposto ma in carica formale fino al 17 gennaio 2009) dichiara “nulla e criminale la decisione dell’Ecuador” annunciando la richiesta di espulsione del paese dall’Onu: “siamo pronti anche a una opzione militare per salvaguardare gli interessi statunitensi”. Il mattino dopo, il potente studio legale di New York Goldberg & Goldberg presenta una memoria difensiva sostenendo che c’è un precedente legale. Sei ore dopo, gli Usa si arrendono e impongono alla comunità internazionale l’accettazione e la legittimità del concetto di “debito immorale”. La United Fruit company viene provata come “multinazionale che pratica sistematicamente la corruzione politica” e condannata a pagare danni per 6 miliardi di euro. Da notare che il “precedente legale” (tuttora ignoto a gran parte degli europei) è datato 4 gennaio 2003 a firma George Bush. Eh già. E’ accaduto in Iraq, che in quel momento risultava “tecnicamente” possedimento americano in quanto occupato dai marines con governo provvisorio non ancora riconosciuto dall’Onu. Saddam Hussein aveva lasciato debiti per 250 miliardi di euro (di cui 40 miliardi di euro nei confronti dell’Italia grazie alle manovre di Taraq Aziz, vice di Hussein e uomo dell’opus dei fedele al vaticano) che gli Usa cancellano applicando il concetto di “debito immorale” e quindi aprendo la strada a un precedente storico recente. Gli avvocati newyorchesi dell’Ecuador offrono al governo americano una scelta: o accettano e stanno zitti oppure se si annulla la decisione dell’Ecuador allora si annulla anche quella dell’Iraq e quindi il tesoro Usa deve pagare subito i 250 miliardi di euro a tutti compresi gli interessi composti per quattro anni. Obama, non ancora insediato ma già eletto, impone a Bush di gettare la spugna. La solida parcella degli avvocati newyorchesi viene pagata dal governo brasiliano.
Nasce allora il Sudamerica moderno.
E cresce e si diffonde il mito di Rafael Correa, presidente eletto dell’Ecuador. Non un contadino indio come Morales, un sindacalista come Lula, un operaio degli altiforni come Chavez. Tutt’altra pasta. Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia caraibica, è un intellettuale cattolico. Laureato in economia e pianificazione economica a Harvard, cattolico credente e molto osservante, si auto-definisce “cristiano-socialista come Gesù Cristo, sempre schierato dalla parte di chi ha bisogno e soffre”. Il suo primo atto ufficiale consiste nel congelare tutti i conti correnti dello Ior nella banche cattoliche di Quito e tale cifra viene dirottata in un programma di welfare sociale per i ceti più disagiati. Fa arrestare l’intera classe politica del precedente governo che viene sottoposta a regolare processo. Finiscono tutti in carcere, media di dieci anni a testa con il massimo rigore. Beni confiscati, proprietà nazionalizzate e ridistribuite in cooperative agricole ecologiche. Invia una lettera a papa Ratzinger dove si dichiara “sempre umile servo di Sua Illuminata Santità” dove chiede ufficialmente che il vaticano invii in Ecuador soltanto “religiosi dotati di profonda spiritualità e desiderosi di confortare i bisognosi evitando gli affaristi che finirebbero sotto il rigore della Legge degli uomini”.
Tutto ciò lo si può raccontare oggi, grazie alla bella pensata del Foreign Office, andati nel pallone. In tutto il pianeta Terra, oggi, si parla di Rafael Correa, dell’Ecuador, del debito immorale, del nuovo Sudamerica che ha detto no al colonialismo e alla servitù alle multinazionali europee e statunitensi.
In Italia lo faccio io sperando di essere soltanto uno dei tanti.
Questo, per spiegare “perché l’Ecuador”.
E’ un chiaro segnale che il gruppo di Assange sta dando a chi vuol capire e comprendere che TINA è un Falso. Non è vero che non esiste alternativa. Per 400 anni, da quando gli europei scoprirono le banane ricche di potassio, gli ecuadoregni hanno vissuto nella povertà, nello sfruttamento, nell’indigenza, mentre per centinaia di anni un gruppo di efferati oligarchi si arricchiva alle loro spalle. Non è più così. E non lo sarà mai più. A meno che non finiscano per vincere Mitt Romney, Mario Draghi, Mario Monti, David Cameron e l’oligarchia finanziaria. L’esempio dell’Ecuador è vivo, può essere replicato in ogni nazione africana o asiatica del mondo.
Anche in Europa.
Per questo Jules Assange ha scelto l’Ecuador.
Ma non basta.
Il colpo decisivo al sistema viene dato da una notizia esplosiva resa pubblica (non a caso) il 4 agosto del 2012. “Jules Assange ha firmato il contratto di delega con il magistrato spagnolo Garzòn che ne rappresenta i diritti legali a tutti gli effetti e in ogni nazione del globo”.
Ma chi è Garzòn?
E’ il nemico pubblico numero uno della criminalità organizzata.
E’ il nemico pubblico numero uno dell’opus dei.
E’ il più feroce nemico di Silvio Berlusconi.
E’ in assoluto il nemico più pericoloso per il sistema bancario mondiale.

Magistrato spagnolo con 35 anni di attività ed esperienza alle spalle, responsabile della procura reale di Madrid, ha avuto tra le mani i più importanti processi spagnoli degli ultimi 25 anni. Esperto in “media & finanza” e soprattutto grande esperto in incroci azionari e finanziari, salì alla ribalta internazionale nel 1993 perché presentò all’interpol una denuncia contro Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri (chiedendone l’arresto) relativa a Telecinco, Pentafilm, Fininvest, reteitalia e Le cinq da cui veniva fuori che la Pentafilm (Berlusconi e Cecchi Gori soci, cioè Pd e PDL insieme) acquistava a 100 $ i diritti di un film alla Columbia Pictures che rivendeva a 500$ alla telecinco che li rivendeva a 1000$ a rete Italia che poi in ultima istanza vendeva a 2000$ alla Rai, in ben 142 casi tre volte: li ha venduti sia a Rai1 che a Ra2 che a Rai3. Lo stesso film. Cioè la Rai (ovvero noi) ha pagato i diritti di un film 20 volte il valore di mercato e l’ha acquistato tre volte, così tutti i partiti erano presenti alla pari. Quando si arrivò al nocciolo definitivo della faccenda, Berlusconi era presidente del consiglio, quindi Garzòn venne fermato dall’Unione Europea. Ottenne una mezza vittoria. Chiuse la telecinco e finirono in galera i manager spagnoli. Ma Berlusconi rientrò dalla finestra nel 2003 come Mediaset. Si riaprì la battaglia, Garzòn stava sempre lì. Nel 2006 pensava di avercela fatta ma il governo italiano di allora (Prodi & co.) aiutò Berlusconi a uscirne. Nel 2004 aprì un incartamento contro papa Woytila e contro il managament dello Ior in Spagna e in Argentina, in relazione al finanziamento e sostegno da parte del vaticano delle giunte militari di Pinochet e Videla in Sudamerica. Nel 2010 Garzòn si dimise andando in pensione ma aprì uno studio di diritto internazionale dedicato esclusivamente a “media & finanza” con sede all’Aja in Olanda. E’ il magistrato che è andato a mettere il naso negli affari più scottanti, in campo mediatico, dell’Europa, degli ultimi venti anni. In quanto legale ufficiale di Assange, il giudice Garzòn ha l’accesso ai 145.000 file ancora in possesso di Jules Assange che non sono stati resi pubblici. Ha già fatto sapere che il suo studio è pronto a denunciare diversi capi di stato occidentali al tribunale dei diritti civili con sede all’Aja. L’accusa sarà “crimini contro l’umanità, crimini contro la dignità della persona”.
La battaglia è dunque aperta.
E sarà decisiva soprattutto per il futuro della libertà in rete.
In Usa non fanno mistero del fatto che lo vogliono morto. Anche gli inglesi.
Ma hanno non pochi guai perché, nel frattempo, nonostante sia abbastanza paranoico (e ne ha ben donde) Assange ha provveduto a tirar su un gruppo planetario che si occupa di contro-informazione (vera non quella italiana). I suoi esponenti sono anonimi. Nessuno sa chi siano. Non hanno un sito identificato. Semplicemente immettono in rete dati, notizie, informazioni, eventi. Poi, chi vuole sapere sa dove cercare e chi vuole capire capisce.
Quando la temperatura si alza, va da sé, il tutto viene in superficie.
E allora si balla tutti.
In Sudamerica, oggi, la chiamano “British dance”.
Speriamo soltanto che non abbia seguiti dolorosi o sanguinosi.
Per questo Assange sta dentro l’ambasciata dell’Ecuador.
Per questo Garzòn lo difende.
Per questo, questa storia relativa al Sudamerica, va raccontata.
Per questo l’Impero Britannico ha perso la testa e lo vuole far fuori.
Perché Assange ha accesso a materiale di fonte diretta.
E il solo fatto di dirlo, e divulgarlo, scopre le carte a chi governa, e ricorda alla gente che siamo dentro una Guerra Invisibile Mediatica.
Non sanno come fare a fermare la diffusione di informazioni su ciò che accade nel mondo.
Finora gli è andata bene, rimbecillendo e addormentando l’umanità.
Ma nel caso ci si risvegliasse, per il potere sarebbero dolori davvero imbarazzanti.
Wikileaks non va letto come gossip.
Non lo è.
C’è gente che per immettere una informazione da un anonimo internet point a Canberra, Bogotà o Saint Tropez, rischia anche la pelle.
Questi anonimi meritano il nostro rispetto.
E ci ricordano anche che non potremo più dire, domani “ma noi non sapevamo”.
Chi vuole sapere, oggi, è ben servito. Basta cercare.
Se poi, con questo Sapere un internauta non ne fa nulla, è una sua scelta.
Tradotto vuol dire: finchè non mandiamo a casa l’immonda classe politica che mal ci rappresenta, le chiacchiere rimarranno a zero. Perché ormai sappiamo tutti come stanno le cose.
Altrimenti, non ci si può lamentare o sorprendersi che in Italia nessuno abbia mai parlato prima dell’Ecuador, di Rafael Correa, di ciò che accade in Sudamerica, dello scontro furibondo in atto tra la presidente argentina e brasiliana da una parte e Christine Lagarde e la Merkel dall’altra.
Perché stupirsi, quindi, che gli inglesi vogliano invadere un’ambasciata straniera?
Non era mai accaduto neppure nei momenti più bollenti della cosiddetta Guerra Fredda.
Come dicono in Sudamerica quando si chiede “ma che fanno in Europa, che succede lì?”
Ormai si risponde dovunque “In Europa dormono. Non sanno che la vita esiste”.

piegandole in modo semplice.