domenica 19 luglio 2015

FAMIGLIE INFORMATE

E’ in arrivo la legge “BORGHETTI”, dal nome del primo firmatario, di numero 15/2015 e di argomento l’assistente familiare. Inutile dire che la figura richiama soprattutto alle badanti e tuttavia è impossibile non ricordare il ruolo della persona che in famiglia si prende cura dell’anziano non autosufficiente. senza scordare la figura del caregiver familiare. La legge prevede l’istituzione di SPORTELLI PER L’ASSISTENZA FAMILIARE, REGISTRI TERRITORIALI DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI, CORSI DI FORMAZIONE PER GLI ASSISTENTI FAMILIARI  e la regione ha sei mesi di tempo per emanare le linee guida.
Prendo spunto da questa notizia, di cui tornerò a parlare quando saranno disponibili le linee guida, per un’altra considerazione che m’interessa molto. In Lombardia ci sono 340.000 over65 non autosufficienti al proprio domicilio (le stime segnalano un incremento di 6-7000 persone all’anno), su una popolazione di circa 10 milioni di abitanti, significa circa il 3,4%. A Tradate ci sono circa 18.000 residenti e il 3,4% corrisponde a 612, non tutti hanno un’assistente familiare intesa come badante, molti hanno un familiare (caregiver) che li aiuta, altri sono supportati dai servizi sociali o dai volontari, altri (purtroppo) sono soli. Una “comunità” numerosa che i fatti dimostrano essere poco informati sui servizi a loro disposizione sul territorio. Le conseguenze sono negative sia per le persone sia per le istituzioni che devono sopportare spreco di risorse a causa di mancato impiego dei servizi o impiego di servizi inutili.
Dico subito che una delle principali motivazioni della mancanza d’informazione è la pigrizia (del diretto interessato o del caregiver), la tendenza ad occuparsi dei problemi quando si raggiunge lo stato d’urgenza (a volte oltre). Subito dopo, c’è la difficoltà a raccogliere informazioni, spesso distribuite in diversi uffici secondo criteri burocratici piuttosto che in considerazione delle esigenze dell’utente.
Se la soluzione alla pigrizia è di competenza di ciascuno di noi, la competenza e l’efficienza degli uffici amministrativi dipende dalla pubblica amministrazione. E la pubblica amministrazione, potrebbe risolvere il problema dell’informazione per una buona parte di utenti. Per esempio, le famiglie che hanno la badante in regola devono rivolgersi ad un professionista per elaborare la busta paga; spesso il professionista è il caf dei sindacati o delle ACLI che su indicazione del comune potrebbe far avere alla famiglia un documento che contiene informazioni utili alla propria situazione. Un altro elenco di utenti potrebbe arrivare dai medici di  base che conoscono bene la realtà del nucleo familiare. Il comune dispone l’elenco delle famiglie che ricorre al servizio di assistenza domiciliare (SAD). L’ASL dispone l’elenco delle famiglie che ricorre all’assistenza domiciliare integrato (ADI).
Senza scordare che spesso le famiglie con problemi simili si conoscono tra loro e il passa parola è il sistema migliore per essere e mantenersi informati. Il costo per organizzare questo sistema di diffusione delle informazioni è praticamente nullo e le famiglie informate sarebbero tantissime. Quali potrebbero essere le controindicazioni?


michiamoaldo

domenica 5 luglio 2015

1 CLIC IN CASO DI VIOLENZA

Nel 2014 solo a Milano ci sono stati 1500 casi maltrattamenti familiari, segnalati dai centri di assistenza. In Italia secondo il rapporto EURES del Novembre 2014 in 7 casi su 10 gli episodi di violenza sono avvenuti nel contesto familiare, per mano del coniuge, del partner o ex-partner. E’ recente la disponibilità di un servizio chiamato “WHERE ARE U”, un’applicazione di telesoccorso collegata alle centrali del NUMERO UNICO DI EMERGENZA (NUE) 112 della Lombardia.
WHERE ARE U è di proprietà dell’AZIENDA REGIONALE EMERGENZA URGENZA di regione Lombardia e sarà a disposizione di tutti i call center del Numero Unico di Emergenza 112 che nasceranno in Italia. Nel caso in cui il numero unico non fosse ancora disponibile, è comunque possibile usare l’applicazione per chiamare i tradizionali numeri di emergenza 113, 115, 118 e 112 dei carabinieri.
Per pestare attenzione alle donne lombarde vittime di abusi, che per varie ragioni non sono in grado di parlare e per fornire loro un aiuto tempestivo, è ora disponibile una importante applicazione di WHERE ARE U: si tratta della “chiamata silenziosa” (silent call), sviluppata dall’azienda regionale emergenza urgenza in collaborazione con l’OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA SALUTE DELLA DONNA (ONDA). L’applicazione è disponibile gratuitamente sugli APP STORE di IOS, ANDROID, WINDOWS PHONE o sul sito www.areu.lombardia.it previa registrazione. L’applicazione riesce a dialogare con il sistema operativo delle centrali pubbliche 112 della Lombardia, consentendo l’individuazione delle coordinate geografiche (cioè l’esatta posizione) dell’utente nel caso in cui non possa parlare.

Questa funzionalità della localizzazione (che prima del Numero Unico 112 non era possibile) è determinante per risparmiare tempo prezioso e inviare i soccorsi più opportuni. L’evoluzione della “chiamata silenziosa” rappresenta un ulteriore passo avanti del servizi WHERE ARE U, ed è essenziale che tutti icittadini la scarichino e soprattutto mettano l’icona della app sulla HOME PAGE dello smartphone in modo che sia immediatamente disponibile in caso di bisogno.

michiamoaldo