sabato 25 aprile 2015

DOPO i 98 MILIARDI DI SCONTO SULL’EVASIONE NEL SETTORE DELLE MACCHINETTE, ALTRO CLAMORO REGALO NEL SETTORE DEL GIOCO.

Lottomatica cambia nome, diventa GTECH, e trasferisce la sede a Londra dove si fonderà con IGT, leader mondiale dei casinò. Successivamente l’abbandono definitivo di Piazza Affari e, quindi, dell’Italia per quotarsi esclusivamente negli States. Clamoroso non è che non ci saranno gare d’appalto per sostituire la concessionaria, quanto il fatto che GTECH manterrà la concessione da parte dei monopoli (anche la gestione del gratta e vinci).
Nessuna gara, niente incassi da parte dello stato italiano. E non parliamo di noccioline ma di 70 miliardi (euro) di giro d’affari. Almeno fino al 2016, data a cui è stata prorogata la concessione.

Un bel regalo fiscale anche se nessuno ha spiegato da parte delle istituzioni, mentre fonti di GTECH assicurano che il trasferimento non è dovuto a ragioni di tipo fiscale. O meglio “potrebbero esserci dei vantaggi fiscali che però non sono stati valutati nel momento della scelta della sede”. Silenzio, invece, da parte delle istituzioni, un rumoroso silenzio da parte di monopoli, politica e magistratura.
michiamoaldo

venerdì 17 aprile 2015

TECNOLOGIA DELL'INFORMAZIONE

Ingoiare una pillola e lo smartphone ci dice se stiamo per ammalarci. Non è fantascienza, la pillola conterrà nanoparticelle che viaggeranno nel flusso sanguigno alla ricerca di segnali del sopraggiungere di problemi di salute.  E’ un progetto di GOOGLE.  La tecnologia e l’innovazione sono entrati nella vita di tutti i giorni in modo pervasivo, a volte anche invasivo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’e-Health “… L’uso efficiente e sicuro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a sostegno dei settori della sanità e relativi alla salute, tra cui l’assistenza sanitaria, la sorveglianza sanitaria e l’educazione alla salute, la conoscenza e la ricerca.” Il trasferimento di risorse sanitarie e l’assistenza sanitaria per via elettronica comprende tre aree principali: 1) La gestione e la fornitura di informazioni sulla salute, agli operatori sanitari ed ai pazienti, attraverso Internet e telecomunicazioni. 2) L’utilizzo della potenza dell’IT e l’e-commerce per migliorare i servizi di sanità pubblica, ad esempio, attraverso l’istruzione e la formazione degli operatori sanitari. 3) L’utilizzo di e-commerce e best practices di e-business nella gestione dei sistemi sanitari. Il sistema dell’e-Health inizia con il benessere, che si riferisce alle attività che ognuno di noi dovrebbe fare per mantenere la forma fisica generale e la salute, seguita dalla prevenzione delle malattie specifiche, per poi evolversi dove necessario in sistemi per la diagnosi e cura delle malattie, ed infine, per il monitoraggio e la gestione di tali patologie dopo il regime di trattamento acuto.
Il mobile health (m-healt) invece è definito come il sottoinsieme di “sanità elettronica (e-Health) ed è la fornitura di servizi sanitari e informazioni attraverso le tecnologie mobili come telefoni cellulari e PDA (Personal Digital Assistant) “. I nostri smartphone già sanno molto sulle nostre abitudini, dove andiamo, quanto dormiamo, la velocità degli spostamenti, in futuro saranno sempre più dettagliati fino ad analizzare i farmaci presi dai pazienti per verificarne gli effetti. Apple ha già messo a punto cinque applicazioni che prendono di mira i problemi di salute più diffusi: diabete, asma, malattia di Parkinson, malattie cardiovascolari, e il cancro al seno. La app relativa al Morbo di Parkinson può, ad esempio, misurare tremori alle mani, attraverso un touchscreen iPhone; tremore vocale, usando il microfono; e l’andatura, quando si cammina con il dispositivo. Presto avremo sensori ovunque che controllano il funzionamento del nostro corpo, saranno confezionati in orologi, lenti, abbigliamento, nei spazzolini da denti, saranno inserite in pillole intelligenti che dovremo inghiottire. I dati provenienti da questi verranno caricati in piattaforme cloud-based, come HealthKit di Apple.

http://www.chefuturo.it/2015/04/e-health-la-salute-diventa-digitale-presto-gli-smartphone-sapranno-tutto-di-noi-e-ci-aiuteranno-a-curarci-prevenendo-le-malattie-gravi/




domenica 12 aprile 2015

I DISTURBI DELLA SFERA SESSUALE NELL'ETA' DEGLI ADULTI



 La società diffonde una immagine della sessualità quasi ossessiva, tutto sembra permesso e accessibile. Eppure quando ci sono di mezzo persone in là con gli anni, i temi diventano quasi un forte tabù. Fastidio, disagio, quasi repulsione nell’ammettere che esiste una sessualità anche oltre una certa età. Che passati i sessanta/setta anni le variazioni fisiologiche sessuali non rappresentano un declino.
Ci sono falsi miti in circolazione, i più diffusi sulla sessualità dei senior sono: dopo una certa età il sesso non ha più importanza; l’interesse per il sesso diventa anormale; i senior non dovrebbero risposarsi dopo la morte del coniuge; gli anziani dovrebbero essere separati per sesso nelle case di riposo; nell’età avanzata gli individui non sono sessualmente desiderabili; nell’età avanzata non si è sessualmente capaci; e altri.
Sono false credenze che influenzano negativamente la vita sessuale dei senior, confutate da studi di autorevoli ricercatori. La sessuologa ULRIKE BRANDERBURG, in un suo studio ha pubblicato le intervistate a donne tra i 75 e i 79 anni che hanno rivelato di avere ancora forti desideri sessuali e di non aver rinunciato a vivere liberamente e con coscienza la loro femminilità. Oltre Oceano lo studio americano “LOVE AND SEXUALITY IN AGING riporta una ricerca dell’urologo IRA SHARLIP, professore dell’università di San Francisco, in cui si afferma che i 3/4 degli uomini e i 2/3 delle donne di età compresa tra 80 e 102 anni, hanno una vita sessuale appagante.
Il nostro CENSIS con la ricerca "GLI ITALIANI E IL SESSO" ha evidenziato come il 73,4% delle persone tra i 61 e 70 anni e il 39,1% degli over 70 anni si abbandona pienamente ai piaceri del sesso.
Non tutti conoscono queste informazioni e neppure hanno la possibilità di accedere direttamente a studi e ricerche di scienziati e ricercatori. Talvolta però è sufficiente l'iniziativa di una associazione e il contributo di un medico competente e disponibile, per contribuire a fare chiarezza. Per evitare confusioni e delusioni.


michiamoaldo

domenica 5 aprile 2015

LA NON AUTOSUFFICINZA IN LOMBARDIA

La regione Lombardia con la DGR 116/2013 (1), la DGR 740/2013(2) e la DGR590 determinazioni conseguenti, ha fornito le linee di indirizzo per la gestione degli interventi socio-sanitari e socio-assistenziali ed educativi per le persone che si trovano in condizione di non autosufficienza.
Il programma operativo prevede le misure B1(3) e B2(4) che hanno come obiettivi finali una presa in carico personalizzata della persona, individuata attraverso una valutazione multidisciplinare da parte di equipe pluriprofessionali e una presa in carico integrata della persona, in modo da garantire l’integrazione e il coordinamento tra le prestazioni erogate dall’ASL e quelle garantite dal comune.
Le modalità di lavoro del piano, sono state concordate in data 25 Novembre 2013 tra i rappresentanti dei comuni (5) e i rappresentanti dell’ASL (6) nei rispettivi distretti socio sanitari di competenza. Ed è interessante notare la differenza di approccio in relazione al CAREGIVER FAMILIARE, tenendo in considerazione che la DGR740 prevede un buono di 800 euro/mese in favore del caregiver familiare che viene applicato in modo diverso.
Tralasciamo il limite ISEE che per ovvi motivi è differente per zona, è interessante notare come in alcuni distretti al caregiver familiare viene riconosciuta la possibilità di un riconoscimento economico in altre no. Ecco alcuni esempi: nel distretto di Varese, il valore mensile del buono è di 300 euro in presenza di assistente familiare assunto e di 250 euro se l’assistente familiare è un parente (almeno 21 ore assunto); nel distretto di Luino il valore del buono mensile va da 150 ai 400 euro/mese da 20 a 40 ore/mese per l’assistente familiare personale, 100 euro al mese se l’assistente familiare è un parente; nel distretto di Somma il valore del buono mensile va da 100 a 250 euro a seconda del numero di ore/mese dell’assistente che deve essere assunto; nel distretto di Tradate il valore del buono mensile è di 250 euro per una persona assunta per un minimo di 21 ore mensili.
Come si vede ci sono differenti sensibilità, dettate da ragioni che sarebbe interessante conoscere.
LEGENDA
(1). “Determinazione in ordine all’istituzione del fondo regionale e sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo.
(2). Approvazione del programma operativo regionale in materia di grave e gravissima disabilità di cui al fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2013.
(3). A favore di persone con disabilità gravissima, la cui gestione è in capo all’ASL.
(4). A favore delle persone con disabilità grave e per anziani non autosufficienti, la cui gestione è di competenza dei comuni per il tramite degli uffici di piano.
(5). Presidente dell’assemblea dei sindaci e presidente del tavolo degli assessori ai servizi sociali.
(6). Responsabile del distretto socio-sanitario e dirigenti dell’ASSI.


PUNTO DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE

Il progetto “sempreattivi” del comune di Tradate, è finalizzato a facilitare l’accesso all’informazione attraverso le nuove tecnologie e l’utilizzo della posta elettronica. Coinvolge adulti over 65 che hanno come tutor studenti dell’ISTITUTO GEYMONAT e del LICEO CURIE di Tradate e recentemente hanno imparato le modalità di accesso al wifi pubblico.
A Tradate il WIFI del comune è disponibile nell’area adiacente al municipio, nei cui uffici, durante gli orari aperti al pubblico, si possono reperire le informazioni sulle modalità di accesso. Da qualche settimana, alcuni senior del progetto “sempreattivi”, hanno proposto all’assessore alle attività produttive SERGIO BEGHI, che ha la delega alle nuove tecnologie, di diventare un punto di riferimento per i cittadini che desiderano informazioni per accedere al wifi del comune.
L’ispirazione sono stati i PUNTI DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE (PAAS) della regione Toscana, luoghi in cui i cittadini hanno la possibilità di informarsi sulle modalità di accesso al wifi pubblico e i servizi della pubblica amministrazione (PIN INPS, prenotazione visite mediche) accedendo ad INTERNET.
Il PUNTO DI ACCESSO ASSISTITO coordinato dai volontari del progetto “sempreattivi” sarà operativo al MARTEDI’ dalle 9.30 alle 11.00, presso il CENTRO DI ASCOLTO SOCIALE in p.za Mazzini. L’iniziativa, tra l’altro, s’inserisce nell’ambito di un nuovo BANDO SUL VOLONTARIATO del comune di Tradate e crea una relazione di continuità col progetto “sempreattivi”. Un altro aspetto interessante della vicenda, è che persone inizialmente coinvolte dalla parte dell’utenza, trasformano il proprio impegno e diventano loro stessi volontari in un nuovo progetto, in cui mettono a disposizione le competenze acquisite.
michiamoaldo


sabato 4 aprile 2015

PERCHE' TANTE BADANTI IRREGOLARI?


L’eccezionale successo del servizio delle badanti in Italia, causerà (causa) gravi problemi alle Famiglie e nei Comuni. In passato lo Stato ha favorito questa soluzione in ogni modo, a svantaggio del potenziamento dell’assistenza domiciliare, talvolta anche tollerando i casi in cui la badante non veniva assunta secondo la normativa esistente.

Le Famiglie si sono lasciate ingannare dall’apparente convenienza economica (compensi da sfruttamento erano considerati con interesse dalle straniere che lo confrontavano con lo stipendio del proprio paese) e hanno accettato di trasferire nel bilancio di casa il costo assistenziale che doveva essere sopportato (tutto o in parte) dalle casse statali.

Un mega risparmio finanziario sulle casse pubbliche, con annessi vantaggi anche per i servizi sociali. Infatti, le Famiglie con una badante irregolare evitavano di presentarsi in comune per eventuali difficoltà per paura di ritorsioni legali derivanti da un rapporto di lavoro irregolare.

Oggi, la situazione economica delle Famiglie non consente di sopportare la spesa di una badante e infatti in tutti questi anni per la prima volta risulta negativo (4000 in meno negli ultimi 12 mesi) il rapporto tra le badanti che rientrano e quelle che arriva (e qui ovviamente i riferimento è solo ai dati ufficiali).
La conseguenza sarà un aumento consistente della richiesta di assistenza in un momento di contrazione delle risorse disponibili, momento destinato a durare molto tempo. 

michiamoaldo

giovedì 2 aprile 2015

NUOVI MODELLI DI WELFARE

Fino ad oggi i modelli di welfare si sono incentrati su erogazioni monetarie (pensioni, sussidi vari, redditi di cittadinanza, redditi minimi garantiti, ecc) piuttosto che erogazioni di servizi e risposte standardizzate ai bisogni, piuttosto che risposte specifiche alla crescente differenziazione (per generi, ambiti territoriali, ecc) dei bisogni. Un sistema socio sanitario che si è dimostrato poco virtuoso dal punto di vista gestionale e in futuro al cittadino si troverà a far fronte alla riduzione dei servizi.
Questo quadro, s’inserisce in una aspettativa di vita che prevede la presenza di un alto numero di persone anziane. Di conseguenza aumenteranno le condizioni di fragilità derivanti da situazioni di emergenza legate ad invecchiamento, non autosufficienza, precarizzazione del lavoro, impoverimento, emarginazione e disagio. Non solo, si prospettando nuovi soggetti da assistere legati all’evoluzione del “concetto di vulnerabilità”. Si tratta di un bacino di persone che pur disponendo di risorse culturali ed economiche più o meno ampie, si troveranno in condizione di vulnerabilità (impoverimento, emarginazione sociale) in quanto scarsamente inserite in reti di relazione.
Il sistema socio sanitario italiano si è dimostrato poco virtuoso dal punto di vista gestionale, di conseguenza il ripensamento dei modelli di welfare subiranno trasformazioni radicali. Oltre alla compartecipazione alla spesa, ai cittadini saranno richiesti il mantenimento di una stile di vita corretto e alle aziende la partecipazione all’ assistenza complementare. Inoltre, acquisiranno molta importanza i cosiddetti beni “relazionale”, quelli che oltre ad un valore intrinseco ed oggettivo hanno modalità di fruizione con altri soggetti. Ovvero, dalla relazione che s’instaura tra domanda e offerta di servizi.
michiamoaldo