venerdì 18 dicembre 2015

CONCORSO FOTOGRAFICO ONLINE

Per il periodo natalizio, le associazioni dell’AREA SENIOR iscritte agli Stati Generali del Welfare di Tradate, hanno lanciato un concorso fotografico aperto a tutti e ad iscrizione gratuita. L’argomento è “IL NATALE”, ogni partecipante può inviare al massimo due foto esclusivamente all’indirizzo mail invillacentenari@gmail.com (che è l’indirizzo mail dell’associazione volontari anziani che ha sede in villa Centenari); oppure pubblicandole sulla pagina Facebook dell’associazione stessa (www.facebook.com/VillaCentenari).
Non sono previste iscrizioni, è sufficiente inviare le foto e ciò determinerà anche l’accettazione del regolamento. In esso è previsto che ogni autore deve essere il proprietario delle immagini che invia ed è responsabile del contenuto delle immagini, sollevando gli organizzatori da ogni responsabilità. Le foto devono essere inviate entro il giorno 3 Gennaio 2016 esclusivamente all’indirizzo mail sopra specificato, quelle che giungeranno oltre tale termine non saranno ritenute valide ai fini delle premiazioni. Per quest’ultime, saranno scelte le 5 foto più significative ad insindacabile valutazione di una commissione costituita dal dott. Luigi Luce (vicesindaco di Tradate), dott.ssa Mariella Luciani (resp. servizi sociali di Tradate), Marina Lastraioli (presidente associazione Avulss di Tradate), Monica Ravarotto (resp. animazione Fondazione Velini di Tradate), Michele Piacenza (presidente circolo culturale Masolino da Panicale di Castiglione Olona). Le premiazioni sono previste il giorno 9 Gennaio 2016 alle 15.30, nella sede dell’associazione volontari anziani di villa Centenari (per info aldo 3886431307).
Gli organizzatori hanno fatto sapere che i premi saranno simbolici anche se quando verranno consegnati Sabato 9, è previsto un rinfresco aperto a tutti. In realtà la finalità del concorso fotografico è soprattutto quella di ispirare l’argomento di un bando di scrittura in programma nei prossimi mesi. La prima edizione del bando di scrittura con argomento la “solitudine”, è stata organizzata nell’ambito del progetto “anziani meno soli (insieme per un volontariato attivo)”. Il successo di partecipazione di persone che hanno voluto scrivere, ha suggerito di proporne una seconda edizione nell’ambito del nuovo progetto “ANZIANINSIEME”, di cui presto parleremo, presentato dalle associazioni dell’area senior per partecipare al bando che l’assessorato alle politiche sociali ha proposto alle associazioni iscritte agli “Stati Generali del Welfare di Tradate”.
Tutte le foto faranno parte di un album che verrà pubblicato su Facebook e in un volumetto che verrà pubblicato alla fine del 2016 in cui ci saranno anche i racconti del bando di scrittura, il cui argomento come detto sarà ispirato proprio dalle foto del concorso fotografico online.

michiamoaldo


giovedì 17 dicembre 2015

DIVARIO DIGITALE TRA GENERAZIONI

Da Gennaio riprenderà la collaborazione dell’ISTITUTO GEYMONAT e del LICEO CURIE di Tradate con i senior del progetto “SEMPREATTIVI”. I professori ANGELO DI NAPOLI e GABRIELE COMPAGNONI, tra i responsabili delle iniziative di volontariato dei due istituti scolastici, hanno comunicato che per il secondo anno il progetto dell’area senior degli STATI GENERALI DEL WELFARE di Tradate è tra le attività di volontariato indicate dagli studenti. La scelta è in linea con i programmi dei comuni che ormai da diversi anni hanno nell’agenda digitale, tra gli obiettivi principali, quello di ridurre il divario digitale tra generazioni. Non si tratta solo della consapevolezza che la non conoscenza e il non uso delle potenzialità di Internet sono motivo di esclusione sociale ma anche di promuovere il dialogo intergenerazionale. In realtà, in relazione al progetto “sempreattivi” a Tradate, l’obiettivo principale è quello di mantenere informati gli adulti in merito ai servizi per loro disponibili, attraverso la circolazione dell’informazione in particolare mediante la posta elettronica.
Le modalità della collaborazione con gli studenti sono state confermate anche per quest’anno, non un corso vero e proprio, quanto la possibilità di ricevere informazioni, suggerimenti o chiarire dubbi. Anche la formula sarà la stessa, quella di un tutor ogni due senior, che l’anno scorso ha consentito ottimi risultati in termini di miglioramento delle competenze informatiche, oltre a far emergere nuove disponibilità di volontariato tra i senior. Alcuni di loro, infatti, hanno deciso di mettere a disposizione di altri le competenze acquisite e hanno costituito un PUNTO DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE (P.A.A.S). Così, dopo un accordo con l’assessore SERGIO BEGHI competente sulle nuove tecnologie, i senior hanno iniziato a fornire informazioni per esempio sulle modalità di accesso al WiFi pubblico ai cittadini interessati.
Si tratta di una opportunità che presto riguarderà altri servizi che l’amministrazione di Tradate sta predisponendo. Per esempio nei giorni scorsi, in villa Truffini, l’assessore BEGHI e i suoi collaboratori hanno presentato alla cittadinanza l’APP MY TRADATE (www.mytradate.it), uno strumento gratuito che ha diversi obiettivi tra cui promuovere le attività commerciali ed informare su eventi ed iniziative del mondo del volontariato. Scaricando la APP si potrà rimanere aggiornati sulle iniziative commerciali o eventi e manifestazioni organizzate dalle associazioni, selezionando all’interno delle diverse categorie quelle a cui si è interessati. L’assessorato sta promuovendo il servizio per farlo conoscere il più possibile, tuttavia quelli non raggiunti dalla campagna d’informazione avranno la possibilità di ottenerle recandosi in comune, oppure proprio dai senior del progetto “sempreattivi”.
Per tornare alla collaborazione tra studenti ed senior, i risultati positivi hanno determinato una serie di conseguenze che sono andate oltre le aspettative. Non solo il trasferimento di competenze digitali, in realtà si sono aperte nuove porte per nuove opportunità.


michiamoaldo

lunedì 7 dicembre 2015

UN NUOVO BANDO, UN NUOVO PROGETTO

Le associazioni iscritte agli STATI GENERALI DEL WELFARE LOCALE hanno ricevuto un bel regalo di Natale dall’amministrazione comunale di Tradate, un nuovo bando pubblico attraverso cui continuare a proporre nuovi progetti in ambito welfare. Assolutamente inaspettato e con tempi stretti per presentare le rispettive proposte di ciascuna area. I referenti, anello di congiunzione tra l’amministrazione e le associazioni, sono stati invitati dall’assessore ai servizi sociali, dott LUCE e dalla responsabile dei servizi sociali, dott.ssa LUCIANI, ad esprimere le proprie considerazioni durante una riunione la settimana scorsa. Il bando “natalizio” dell’amministrazione rappresenta uno sforzo economico, inatteso, con cui si è voluto rafforzare la vicinanza alle associazioni di volontariato e al lavoro che svolgono e contribuire agli obiettivi.
Anche in questo bando tra le richieste principali c’è quella di una progettualità in continuità con le proposte precedenti, una scelta lungimirante dell’assessorato che ha costretto/permesso alle associazioni di realizzare un piano organico che si presenta sempre in evoluzione dall’inizio degli Stati Generali del Welfare. Nel bando precedente per esempio si prevedeva l’individuazione di nuovi volontari, alquanto opportuna dato che in quello ancora prima le nuove idee proposte hanno determinato l’esigenza di aggiungere forze alle associazioni. Altrettanto, nel bando “natalizio” i nuovi volontari individuati avranno la possibilità di rendersi disponibili sia inserendosi nelle attività in corso sia interagendo in quelle nuove.
In Italia ci sono 6.637.000 volontari, il 12% della popolazione; di questi, 4.144.000 operano in organizzazioni generiche, 1.710.000 in associazioni di promozione o onuls, 2.493.000 sono persone che svolgono azioni verso altri a titolo personale. Pochi numeri estrapolati da una recente ricerca sul mondo del volontariato nel nostro paese, ma sono sufficienti per comprendere quale sia il peso effettivo dei volontari. Forse anche per questo motivo, dalla riunione citata, è arrivata la decisione di organizzare la FESTA DEL VOLONTARIO. La proposta dell’assessore Luce è stata accolta dai referenti e su proposta del dott LUIGI PALA, referente dell’area Famiglia & Lavoro, sarà l’11 Novembre 2016, durante la festa di San Martino.
In realtà anche la festa di SAN MARTINO è una novità del panorama eventi della città di Tradate che dunque si arricchisce di due nuove iniziative. Il nuovo evento, in cui saranno coinvolte associazioni e residenti, verrà organizzato nell’area di fronte all’Emporio Alimentare gestito dell’associazione “la Casa della Città Solidale”, dove ci sono anche gli ambulatori medici di via Isonzo.
In realtà, tra le numerose iniziative del comune di Tradate c’è già una festa delle associazioni che dunque comprende anche quelle di volontariato, ma un momento dedicato esclusivamente al volontario, in cui festeggiarlo, non era previsto e, ormai, è diventato assolutamente necessario visti gli sforzi finalizzati a promuovere iniziative di volontariato.
Le associazioni sono già al lavoro per presentare i progetti entro la data stabilita, il 19 Dicembre, quindi a breve si saprà come intendono sfruttare al meglio la nuova occasione.


michiamoaldo 

venerdì 13 novembre 2015

LA MAESTRA DELLE ELEMENTARI E I COMPITI A CASA.

 Ci sono situazioni che definire “SCONFITTA” non descrive a sufficienza l’accaduto, che comportano conseguenze da evitare o meglio da prevenire. Ieri pomeriggio ho ascoltato lo sfogo di due genitori che raccontavano le difficoltà che devono affrontare per aiutare il figlio nei compiti della scuola ELEMENTARE. Alcune situazioni in cui la maestra ha chiesto per dei compiti a casa l’utilizzo delle nuove tecnologie. Dopo aver fatto presente di non avere la tecnologia richiesta e quindi (ANCHE) di non sapere come funzionano, la maestra ha suggerito la soluzione: mettersi d’accordo con qualche altra Mamma che ha il dispositivo necessario ed è capace di utilizzarlo. Precisando che è assolutamente fuorviante ritenere che tutti si sia in possesso di un cellulare di ultima generazione, di un Tablet o altro dispositivo tecnologico, commento la tristezza della situazione con due importanti precisazioni: l’aspetto economico e quello della conoscenza.
Dal punto di vista dei costi, nonostante i prezzi si siano abbassati rispetto a qualche anno fa, è assolutamente possibile che non tutte le Famiglie possano permettersi di affrontare la spesa. Nel caso dei genitori di cui parlo (e probabilmente per molti altri), la proposta della maestra di chiedere ad altra Famiglia complica la situazione anziché semplificarla: 1) si tratta per forza di una situazione transitoria che obbliga comunque la Famiglia a cercare soluzione per il futuro acquisto del dispositivo (non solo a causa delle domande del figlio “perché lui ce l’ha e io no?” ma anche per evitare di essere obbligati ogni volta a coinvolgere altre persone per risolvere problemi propri); 2) mette la Famiglia in condizione di far conoscere la propria situazione economica; ci sarebbero altre considerazioni ma limitiamoci a queste.
Dal punto di vista di come si usa lo strumento tecnologico, è normale che non tutti sappiano come funzionano. Quindi i genitori che seguono i figli nei compiti (in genere le mamme) dovranno a loro volta imparare come si usa il dispositivo, per evitare di dipendere sempre da altri. Significa trovare qualcuno che insegni non solo al bambino ma anche alla Mamma e certamente non si può pretenderlo da un’altra Mamma. A questo proposito, tengo a sottolineare che tutte queste difficoltà acquistano dimensioni diverse e più grandi quando sono coinvolte Famiglie straniere (come in questo caso). Un ginepraio di difficoltà in mezzo alle quali bisognerebbe chiedere alla maestra come mai non sia la scuola (o Lei che ha proposto il compito) a risolvere la situazione, visto che trattasi di compiti scolastici. Come mai non sia la scuola (o Lei che l’ha proposto) a passare il dispositivo necessario per lo svolgimento dei compiti a casa. Se invece tutto dipende da una iniziativa della maestra e dal SUO desiderio di proposte innovative, come mai non sia Lei ad aiutare la Famiglia e se abbia preso in considerazione le conseguenza della richiesta o, forse, ha sottovalutato la diffusione delle nuove tecnologie (compreso le capacità di utilizzarle). Ci sarebbero altre domande ma in particolare una: e se la famiglia non trova qualcuno disponibile ad aiutare e per conseguenza il bambino deve tornare dalla maestra senza aver eseguito il compito, può ipotizzare di scrivere una nota al bambino di fronte ai compagni da consegnare ai genitori? E per dire cosa?
Gli sforzi per rendere accessibile a tutti le nuove tecnologie dipendono dalla disponibilità dei dispositivi, dalla capacità di utilizzarli ma soprattutto dal BUONSENSO di chi ha la fortuna di possedere strumenti e capacità. Voglio pensare si tratti di leggerezza involontaria e che ci sia la possibilità di una riflessione sulle conseguenze psicologiche nei confronti di persone, adulte e bambini (delle ELEMENTARI), causate da richieste in solo in apparenza banali (compiti scolastici).


michiamoaldo

domenica 8 novembre 2015

SOSTEGNO DI INCLUSIONE ATTIVA PER GLI ULTRA 55ENNI.

In questi giorni l'INPS informa di una proposta consegnata al governo nel Giugno del 2015 con l'obiettivo di creare una rete di protezione sociale almeno dai 55 anni in su. Un reddito minimo garantito di 500 euro (400 nel 2016 e nel 2017) al mese per una Famiglia con almeno un componente ultracinquantacinquenne. Il trasferimento prende il nome di SOSTEGNO DI INCLUSIONE ATTIVA PER GLI ULTRACINQUANCINQUENNI (SIA55). Nel caso in cui nel nucleo familiare vi siano altri soggetti ultra 55enni, l'ammontare della prestazione sarà pari all'importo per un single (500 euro), moltiplicato per la scala di equivalenza OCSE modificata che tiene conto delle economie di scala che si raggiungono condividendo la stessa abitazione. L'INPS prevede di reperire le risorse con una serie di interventi, tra i quali facendo prelievi da circa 250.000 pensioni d'oro.
Estrapolo alcuni dati da uno studio pubblicato qualche mese fa, stimolato da un altro rapporto INPS, dal quale emerge che le prestazioni dell'INPS ammontano a circa 266 miliardi di euro, di cui le prestazioni assistenziali sono 122,77 miliardi (il 46% delle prestazioni). La differenza tra le due cifre è 144,13 miliardi e rappresenta i trattamenti pensionistici. Le pensioni superiori ai 3000 euro sono in favore di 676.406 persone e rappresentano il 14,4% delle prestazioni. 
Già molto in termini percentuali, che se rapportiamo solo ai trattamenti pensionistici sale al 27%. Una percentuale molto alta ma quello che non viene specificato è che dire superiore ai 3000 euro significa omettere di dirie che ce ne sono da 10.000, 20.000, 30.000, 40.000, fino a 90.000 euro al mese.
E godono tutte della reversibilità!!!

mercoledì 4 novembre 2015

DEISTITUZIONALIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI

Tra le indicazioni emerse dal convegno organizzato recentemente sugli Stati generali del Welfare di Tradate, c’è stata quella di proseguire nella valorizzazione delle reti sociali operative sul territorio per promuovere e sostenere nuove ed innovative forme di welfare.
A questo proposito, sul sito del CESA si legge di un rapporto inviato alla Commissione Europea sull’argomento. Il CESA (Comitato Economico e Sociale Europeo) è un organo di *350 (trecentocinquanta) membri provenienti dai 28 Stati europei con mandato in corso dal 2015 al 2020. Ha il compito di formulare pareri sulle leggi europee o altri argomenti ritenuti opportuni, una specie di ponte tra le istituzioni e la società civile organizzata.
Nel rapporto si suggerisce di passare dall’assistenza sociale in strutture istituzionali a quelle di prossimità, un’azione politica a lungo termine che prevede, oltra alla formazione di operatori specializzati nei servizi di sostegno, la creazione di partenariati tra tutti i soggetti coinvolti sviluppando servizi a livello di comunità.
L’attività dovrebbe essere finanziata attraverso i fondi strutturali che dovranno favorire l’azione di de-istituzionalizzazione dei servizi socio-sanitari garantendo gli stessi standard di efficienza e supportati da servizi indipendenti di ispezione e monitoraggio.
Si tratta, come si può facilmente comprendere, di un mutamento culturale di interpretazione dei servizi socio sanitari che coinvolgeranno anche dal punto di vista economico i soggetti coinvolti che dovranno essere tenuti in considerazione da ogni punto di vista.

http://www.ansa.it/professioni/notizie/welfare/2015/10/26/assistenti-sociali-passare-a-prossimita_0ed443c0-c2f6-4bf7-8e86-dea58338b562.html

http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.it.home

* accidenti 350 persone...quanti pensieri, quante spese per un comitato. Uno dei comiati, poi ci sono le commissioni e poi ci sono...


venerdì 16 ottobre 2015

NUOVI VOLONTARI CON LA SCALA 40

Sabato 10 nella sede dell’associazione anziani di villa Centenari a Tradate, si è svolta la finale del torneo di scala 40. Gli incontri iniziati Martedì 6 si sono protratti per tutta la settimana, coinvolgendo sia gli abituali frequentatori del centro sia appassionati esterni all’associazione. Dopo qualche anno di sospensione riprende un appuntamento che era una tradizione, un per gli appassionati, con premi importanti per i migliori e un sicuro divertimento per tutti i partecipanti. All’iniziativa hanno collaborato le associazioni iscritte agli Stati Generali del Welfare, che hanno inserito tra le attività del progetto “anziani meno soli (insieme per un volontariato attivo)” anche due tornei di carte, quello di scala 40 appena terminato e un torneo di briscola in programma a partire dal 2 di Novembre nella sede anziani di p.za Mazzini a Tradate (nella palazzina del municipio), per il quale è già possibile iscriversi.
Del progetto “anziani meno soli” ne abbiamo parlato anche QUI, dove ho descritto che l’obiettivo principale delle attività è quello di incrementare il numero di volontari. Coinvolgendo il maggior numero possibile di persone in attività destinate ad essere riproposte nei prossimi anni, i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere le associazioni di volontariato che, a loro volta, potranno informarli sui loro servizi. Sono informazioni che attraverso il passa parola potranno raggiungere anche altri interessati eventualmente da approfondire in base ai propri interessi, scegliendo il percorso previsto dall’associazione di volontariato.
In passato il passa parola era quasi l’unica modalità di reclutamento dei volontari, un amico ti raccontava di quello che faceva in parte del suo tempo libero e tu se interessato iniziavi a partecipare, con meno frequenza l’interessato si presentava nella sede dell’associazione. Oggi la ricerca avviene con modalità molto diverse, con tecniche ed iniziative specifiche, anche più volte l’anno, da parte dei responsabili delle associazioni. Il motivo dell’aumento consistente della richiesta di volontari, è soprattutto l’incremento di richieste da parte di chi si trova in stato di bisogno e la forte contrazione delle disponibilità istituzionali. Per conseguenza le associazioni hanno dovuto migliorare ogni aspetto che riguarda i volontari, per poter intercettare desideri ed aspirazioni, piuttosto che affidarsi ad una generica richiesta di aiuto che una volta era più che sufficiente. Sono cambiate anche le modalità di accoglienza, per esempio oggi spesso le associazioni dispongono di una formazione interna per agevolare l’integrazione dei volontari e prepararli meglio all’attività che dovranno compiere. Anche i volontari sono cambiati, hanno meno pazienza per la parte teorica, desiderano impegnarsi da subito per raggiungere l’obiettivo che si ripropongono e realizzare le proprie aspirazioni.
Il 24 di Ottobre è in programma un incontro in villa Truffini a Tradate a cui parteciperanno le associazioni iscritte agli Stati Generali del Welfare, anche i progetti nell’ambito del nuovo bando avranno spazio nel programma. Sarà l’occasione, anche, per verificare quali sono stati i risultati dei vari progetti.

michiamoaldo


domenica 11 ottobre 2015

NOI CI SIAMO

L’amministrazione comunale di Tradate ha promosso un bando con l’obiettivo (principale) di individuare nuovi volontari, nella prospettiva che si possano inserire stabilmente nelle associazioni. Altro requisito fondamentale del bando è che i progetti devono essere in continuità con quelli presentati precedentemente dalle associazioni che hanno aderito agli Stati Generali del Welfare, l’iniziativa promossa dall’assessorato alle politiche sociali per potenziare i servizi a disposizione dei cittadini nell’ambito socio assistenziale.
Le associazioni dell’area disabili che aderiscono agli Stati Generali, hanno proposto un progetto in cui sono protagoniste sia le associazioni dell’area disabili sia altre solitamente impegnate in attività diverse, come il calcio o la musica.  “NOI CI SIAMO” è un titolo perfetto, dove il “NOI” vale anche le Famiglie che infatti sono co-protagoniste nel progetto.
Ne ho parlato con GABRIELLA COLOMBO, referente del comune per l’area disabili e anello di congiunzione tra le associazioni iscritte agli Stati Generali e amministrazione comunale. Responsabile del coordinamento dei volontari e volontaria lei stessa, da anni è impegnata a fianco delle Famiglie con minori disabili. Conosce bene la fatica che affrontano quotidianamente e la dipendenza dei figli dai genitori per ogni più piccola esigenza. Tra gli obiettivi del progetto, la possibilità per i genitori di vivere alcune ore di sollievo dalle incombenze quotidiane, eventualmente con la possibilità di creare una rete di condivisione sociale tra genitori. Alcuni pomeriggi domenicali da trascorrere senza la preoccupazione di doversi prendere cura dei ragazzi, uno spazio da dedicare a se stessi rispetto alla quotidianità che li vede impegnati ogni ora di ogni giorno.
Secondo GABRIELLA, il progetto NOI CI SIAMO è decisamente innovativo e per certi aspetti sperimentale, in cui è fondamentale la collaborano associazioni molto diverse tra loro. Alcune associazioni hanno messo a disposizione gli spazi dove organizzare le attività, come il RIONE PINETA che ha messo a disposizione la sede; l’associazione di calcio JOLLY TRADATE che ha messo a disposizione la struttura sportive di via Roma; l’’associazione ARCA DEL SEPRIO IPPOTERAPIA di Vedano Olona; la sede dell’ARCA di Tradate; l’OSSERVATORIO DI TRADATE. Altre associazioni hanno messo a disposizione i volontari, come l’ISTITUTO GEYMONAT, il LICEO CURIE O IL ROTARACT; l’associazione LA CASA DELLA CITTA’ SOLIDALE ha organizzato il corso di formazione MANI IN PASTA dal quale sono arrivati alcuni volontari. Altre associazioni contribuiscono all’attività di animazione, come il gruppo musicale “ORTO SOCIALE”.
Durante le attività, i ragazzi possono sperimentare un graduale distacco dai genitori, vivere situazioni con persone diverse dai familiari, conoscere nuovi luoghi. Sono previsti giochi di movimento, psicomotori ma anche merende, interventi di gruppi musicali e clown, in luoghi molto diversi tra loro che cambieranno ogni Domenica pomeriggio. Nel progetto, le Famiglie sono co-protagoniste, anche al fine di creare un rapporto di fiducia tra loro e i volontari. Dunque, un progetto articolato e indubbiamente molto faticoso, per questo la speranza è quella di individuare (tanti) nuovi volontari. Per riuscire a replicarlo in futuro, possibilmente aumentando il numero delle Famiglie da coinvolgere. Al termine di ogni Domenica di sollievo, sono previsti diversi incontri finalizzati a coordinare gli interventi dei volontari esperti con quelli nuovi ma soprattutto di valorizzare l’impegno di ciascuno.
Il progetto doveva finire in Ottobre e, invece, la soddisfazione delle Famiglie e la disponibilità dei volontari, sono alla base della decisione di questi giorni di prolungarlo fino alla fine del 2015. E’ prevista una pizzata finale alla quale sono invitati tutti quanti hanno partecipato al progetto, un’altra occasione per consolidare l’affiatamento di un gruppo che potrebbe diventare stabile per il futuro, proponendo nuovi stimoli per altri momenti di socializzazione.


michiamoaldo

domenica 27 settembre 2015

FINZIONI

Mi sono accorto che non si parla più.
La frase è solo un confronto con tempi passati quando ci si trovava in luoghi pubblici (bar o altri luoghi di ritrovo tipo le panchine pubbliche), quando gli argomenti spaziavano tra il divertimento, lo sport, la politica.
Adesso non accade più. Tralasciando altri argomenti, vorrei concentrarmi sulla politica.
Di politica non si parla in luoghi pubblici e nemmeno nei luoghi preposti: meglio non parlarne.
E' un argomento per addetti ai lavori, ne parlano tra loro per motivi misteriosi.
La gente comune non viene coinvolta nella politica, come fosse un sotto-argomento.
La gente comune viene coinvolta in altre attività, sociali e finalizzate ad aiutare.
L'aiuto è diventato il MUST, non solo perchè effettivamente ci sono alcune urgenze (immigrati) ma anche soprattutto perchè è il motivo per evitare altri argomenti.
I PRIMI coinvolti, più o meno direttamente, sono persone che hanno una posizione di lavoro sicura (che sarebbe interessante scoprire come l'hanno acquisita, tipo quelli del settore pubblico), vengono convinte o si convincono ad investire il loro tempo in attività sociali di coinvolgimento di persone, il più possibile. In questa attività di proselitismo del superficiale (ma non inutile), tra i partecipanti di tutto si deve parlare fuorchè di quanto accade tra i meno "posizionati sociali".
Siccome, forse, non sono stato chiaro, è meglio mi spieghi.
Il tutto deve risolversi in contrasti di problematiche locali: es una attività che prima era gestita da una associazione, adesso deve essere gestita da altra associazione essendo cambiato il vento politico. 
L'IMPORTANTE è che nessuno chieda conto di quello che fa il nuovo vento politico.
Anche perchè, neppure loro lo sanno.

lunedì 10 agosto 2015

INSOSTENIBILITA' DEL COSTO DELLA BADANTE

Quello dell’assistenza domiciliare è un problema molto attuale che in futuro è destinato ad accrescere la necessità di recuperare risorse, sia da parte delle istituzioni sia da parte delle famiglie. La regione Liguria con decreto d’urgenza ha prorogato il progetto pilota CODICE D’ARGENTO che prevede l’assistenza domiciliare di una badante agli anziani dimessi dall’ospedale. In Lombardia è in arrivo la legge 15/2015 che prevede l’istituzione di sportelli per l’assistenza familiare e registri territoriali di assistenti familiari a livello di ambiti territoriali. La legge prevede anche dei corsi di formazione, ma entro sei mesi la regione dovrà indicare delle linee guida di riferimento per i comuni. Per il 2015 sono previsti 700.000 euro, mentre per gli anni successivi verranno stabiliti di volta in volta.
In Lombardia ci sono circa 160.000 badanti a fronte di (circa) 340.000 anziani non autosufficienti, a fronte di una popolazione di 10 milioni di persone corrisponde a circa il 3,4%. Tradate ha 18.000 residenti, il 3,4% corrisponde a circa 612 non autosufficienti. Il numero, secondo le statistiche, è destinato ad accrescere, mentre quello delle badante al contrario a diminuire. Il dato si riscontra già da qualche anno e dipende essenzialmente dalla difficoltà economica delle famiglie, una situazione cui istituzioni e famiglie dovranno trovare soluzioni.
Per esempio il fatto che le badanti abbiano raggiunto un buon livello di conoscenza, linguistico e professionale, potrebbe consentire di utilizzare i vantaggi derivanti dalle nuove tecnologie. Come l’APPlicazione BADAPLUS che permette alla badante di acceder ad un plaining di attività da svolgere durante la giornata, integrate dalla possibilità di monitorare alcuni parametri eventualmente a contatto con un referente familiare o il medico di famiglia. Le nuove tecnologie possono contribuire a ridurre alcuni costi e rendere sostenibile un costo che ormai per molti non lo è più.


http://www.sociale.it/2015/08/05/badaplus-la-nuova-applicazione-per-tablet-e-smartphone-per-la-gestione-del-lavoro-domestico-di-assistenza/

domenica 19 luglio 2015

FAMIGLIE INFORMATE

E’ in arrivo la legge “BORGHETTI”, dal nome del primo firmatario, di numero 15/2015 e di argomento l’assistente familiare. Inutile dire che la figura richiama soprattutto alle badanti e tuttavia è impossibile non ricordare il ruolo della persona che in famiglia si prende cura dell’anziano non autosufficiente. senza scordare la figura del caregiver familiare. La legge prevede l’istituzione di SPORTELLI PER L’ASSISTENZA FAMILIARE, REGISTRI TERRITORIALI DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI, CORSI DI FORMAZIONE PER GLI ASSISTENTI FAMILIARI  e la regione ha sei mesi di tempo per emanare le linee guida.
Prendo spunto da questa notizia, di cui tornerò a parlare quando saranno disponibili le linee guida, per un’altra considerazione che m’interessa molto. In Lombardia ci sono 340.000 over65 non autosufficienti al proprio domicilio (le stime segnalano un incremento di 6-7000 persone all’anno), su una popolazione di circa 10 milioni di abitanti, significa circa il 3,4%. A Tradate ci sono circa 18.000 residenti e il 3,4% corrisponde a 612, non tutti hanno un’assistente familiare intesa come badante, molti hanno un familiare (caregiver) che li aiuta, altri sono supportati dai servizi sociali o dai volontari, altri (purtroppo) sono soli. Una “comunità” numerosa che i fatti dimostrano essere poco informati sui servizi a loro disposizione sul territorio. Le conseguenze sono negative sia per le persone sia per le istituzioni che devono sopportare spreco di risorse a causa di mancato impiego dei servizi o impiego di servizi inutili.
Dico subito che una delle principali motivazioni della mancanza d’informazione è la pigrizia (del diretto interessato o del caregiver), la tendenza ad occuparsi dei problemi quando si raggiunge lo stato d’urgenza (a volte oltre). Subito dopo, c’è la difficoltà a raccogliere informazioni, spesso distribuite in diversi uffici secondo criteri burocratici piuttosto che in considerazione delle esigenze dell’utente.
Se la soluzione alla pigrizia è di competenza di ciascuno di noi, la competenza e l’efficienza degli uffici amministrativi dipende dalla pubblica amministrazione. E la pubblica amministrazione, potrebbe risolvere il problema dell’informazione per una buona parte di utenti. Per esempio, le famiglie che hanno la badante in regola devono rivolgersi ad un professionista per elaborare la busta paga; spesso il professionista è il caf dei sindacati o delle ACLI che su indicazione del comune potrebbe far avere alla famiglia un documento che contiene informazioni utili alla propria situazione. Un altro elenco di utenti potrebbe arrivare dai medici di  base che conoscono bene la realtà del nucleo familiare. Il comune dispone l’elenco delle famiglie che ricorre al servizio di assistenza domiciliare (SAD). L’ASL dispone l’elenco delle famiglie che ricorre all’assistenza domiciliare integrato (ADI).
Senza scordare che spesso le famiglie con problemi simili si conoscono tra loro e il passa parola è il sistema migliore per essere e mantenersi informati. Il costo per organizzare questo sistema di diffusione delle informazioni è praticamente nullo e le famiglie informate sarebbero tantissime. Quali potrebbero essere le controindicazioni?


michiamoaldo

domenica 5 luglio 2015

1 CLIC IN CASO DI VIOLENZA

Nel 2014 solo a Milano ci sono stati 1500 casi maltrattamenti familiari, segnalati dai centri di assistenza. In Italia secondo il rapporto EURES del Novembre 2014 in 7 casi su 10 gli episodi di violenza sono avvenuti nel contesto familiare, per mano del coniuge, del partner o ex-partner. E’ recente la disponibilità di un servizio chiamato “WHERE ARE U”, un’applicazione di telesoccorso collegata alle centrali del NUMERO UNICO DI EMERGENZA (NUE) 112 della Lombardia.
WHERE ARE U è di proprietà dell’AZIENDA REGIONALE EMERGENZA URGENZA di regione Lombardia e sarà a disposizione di tutti i call center del Numero Unico di Emergenza 112 che nasceranno in Italia. Nel caso in cui il numero unico non fosse ancora disponibile, è comunque possibile usare l’applicazione per chiamare i tradizionali numeri di emergenza 113, 115, 118 e 112 dei carabinieri.
Per pestare attenzione alle donne lombarde vittime di abusi, che per varie ragioni non sono in grado di parlare e per fornire loro un aiuto tempestivo, è ora disponibile una importante applicazione di WHERE ARE U: si tratta della “chiamata silenziosa” (silent call), sviluppata dall’azienda regionale emergenza urgenza in collaborazione con l’OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA SALUTE DELLA DONNA (ONDA). L’applicazione è disponibile gratuitamente sugli APP STORE di IOS, ANDROID, WINDOWS PHONE o sul sito www.areu.lombardia.it previa registrazione. L’applicazione riesce a dialogare con il sistema operativo delle centrali pubbliche 112 della Lombardia, consentendo l’individuazione delle coordinate geografiche (cioè l’esatta posizione) dell’utente nel caso in cui non possa parlare.

Questa funzionalità della localizzazione (che prima del Numero Unico 112 non era possibile) è determinante per risparmiare tempo prezioso e inviare i soccorsi più opportuni. L’evoluzione della “chiamata silenziosa” rappresenta un ulteriore passo avanti del servizi WHERE ARE U, ed è essenziale che tutti icittadini la scarichino e soprattutto mettano l’icona della app sulla HOME PAGE dello smartphone in modo che sia immediatamente disponibile in caso di bisogno.

michiamoaldo

lunedì 22 giugno 2015

I "GIOVANI ANZIANI ATTIVI" E I VOLONTARI CHE SEMBRANO MANCARE

Una recente ricerca dell’Università Cattolica di Milano ha evidenziato che l’ingresso nell’età anziana è slittata in avanti, a dopo 75 anni. Il dato consente di parlare ormai di “GIOVANI ANZIANI” che rappresentano un vero e proprio (consistente)segmento della società (per altro molto ambito da chi si occupa di consumi) e sono quelli appunto della fascia 65/75 anni.
Ho estrapolato due aspetti della ricerca per metterli in relazione al nuovo bando sulla ricerca di volontari pubblicato di recente dal comune di Tradate, cui abbiamo partecipato col progetto “ANZIANI MENO SOLI (INSIEME PER UN VOLONTARIATO ATTIVO).
I “giovani anziani” hanno sorpreso in relazione alle nuove tecnologie, il 20,3% tra i 65 e i 69 e il 13% tra i 70 e i 74 anni usano quotidianamente o settimanalmente il computer fisso. Più basse le percentuali se si considerano tablet, portatili o smartphone.
Altra caratteristica dei “giovani anziani” è quella di essere molto attivi nel sociale e sono state individuate 4 categorie di profili: quelli “dà e ricevi” (53%), sono quelli che danno e ricevono aiuto; “attivi” (33%), sono quelli che solo offrono aiuto; “passivi” (8,2%), sono quelli che solo ricevono aiuto; “isolati” (6,3%), sono quelli che né danno né ricevono aiuto. Come si vede l’86% delle persone risulta impegnata in attività sociali.
Il numero di “giovani anziani attivi” segnala ancora una volta l’esistenza di una consistente disponibilità al volontariato e semmai introduce la necessità di un maggiore impegno verso le attività di coinvolgimento dei potenziali volontari. Un altro aspetto poco considerato è quello del luogo dove organizzare le attività di reclutamento, solitamente ad occuparsene sono le singole associazioni che razionalmente si concentrano sulle necessità interne. Il risultato è necessariamente restrittivo alle persone che sono già consapevoli della propria scelta e tuttavia la maggior parte delle persone questa consapevolezza non l’hanno ancora maturata.
Una opportunità potrebbe essere quella coordinata dal CESVOV che organizza un corso in cui i partecipanti hanno la possibilità di ricevere opportuni suggerimenti che li mettono in condizione di una scelta sulla base delle proprie capacità ed interessi.
In questo mese era previsto un corso rinviato per diversi motivi ma soprattutto perché sono mancate le iscrizioni. Il che sembrerebbe una contraddizione in relazione ai risultati della ricerca della Cattolica (ma ci sono altri esempi) che invece segnala di un numero elevato di persone disponibili. Una delle motivazioni è certamente la mancanza di coordinamento sul territorio tra i soggetti istituzionali interessati e l’altro (come spesso accade) è quello dell’informazione che fatica a raggiungere i potenziali volontari.


michiamoaldo



giovedì 18 giugno 2015

COME MANTENERE LA MEMORIA

Con l’avanzare dell’età il cervello subisce una serie di modificazioni biologiche tali da comportare una riduzione delle funzioni cognitive generiche e conseguentemente della memoria. Dal semplice appuntamento dimenticato, si giunge alla difficoltà effettiva a ricordare prontamente i nomi di familiari e amici o di parole di uso comune. In base alla gravità di questa sintomatologia si può parlare di un semplice declino cognitivo senile, definito anche demenza senile, fino a giungere alla più grave demenza vascolare o addirittura all’Alzheimer.
La perdita della memoria è legata ad un rallentamento concreto della velocità di processazione delle informazioni e non ad una perdita reale delle conoscenze acquisite durante la vita. Numerosi studi scientifici hanno però dimostrato che tale processo di invecchiamento può essere efficacemente contrastato mantenendo una vivace attività cerebrale attraverso stimoli esterni capaci di mantenere alti i livelli di attenzione e concentrazione.
Quando la perdita di memoria risiede in un fisiologico rallentamento delle capacità cognitive determinato dall’età, è possibile ridurre i suoi effetti mantenendo allenata la memoria, eseguendo esercizi giornalieri e senza andare in sovraccarico mentale. Esistono diverse esempi, tra i quali ricordo la lettura o la scrittura, la pittura o i giochi da tavolo e una regolare attività fisica.
Di recente è stato dimostrato anche come, insegnare gli anziani ad utilizzare i social network più comuni, si sia rivelato utile e positivamente incoraggiante proprio in merito ad un rallentamento del declino cognitivo. Sono tutte strategie utili quando la memoria a lungo termine non è ancora stata intaccata e quella a breve termine inizia solo a mostrare alcune lievi deficienze, ma quando subentra un quadro clinico più importante, diventa indispensabile effettuare una visita. Ciò deve avvenire quando si riscontrano vere e proprie difficoltà nel quotidiano, per intervenire tempestivamente soprattutto nei casi di demenza cognitiva grave e dell’Alzheimer. In questi casi la terapia preventiva diventa indispensabile per rallentare al massimo la perdita di memoria, di attenzione e di linguaggio.
michiamoaldo
http://pharmakon.it/memoria-come-mantenerla/


martedì 16 giugno 2015

QUANTE SONO LE DOMANDE ISEE RIGETTATE?

La DICHIARAZIONE SOSTITUIVA UNICA (DSU) si compone di 8 modelli, 2 per il modello base e 6 per indicare situazioni particolari. E’ utilizzata dall’INPS per il calcolo dell’ISEE. Il ministero ha creato un comitato consultivo costituito dai rappresentanti di Regioni, Enti Locali, Sindacati, Associazioni dei Disabili, Forum del Terzo Settore e Forum delle Famiglie, incaricati di esaminare i dati delle richieste ISEE. Nei primi tre mesi del 2015, a fronte di 1.100.000 attestazioni ISEE richieste e generate dall’INPS, sono state monitorate circa 22.000 DSU. In pratica il 2% della popolazione ISEE. I dati raccolti consentono alle istituzioni commenti estremamente positivi, soprattutto evidenziando l’emersione di “furbetti” che prima nascondevano il proprio effettivo patrimonio.
Un report del ministero del lavoro sul nuovo ISEE (QUI)  evidenzia che per circa 1/3 dei richiedenti è risultato più favorevole (45,3%), 1/3 indifferente (19,7%), per l’altro terzo è risultato meno favorevole. Il motivo principale sembra essere la valutazione patrimoniale, che nel nuovo metodo ha un maggiore peso. Non è l’unica novità del nuovo metodo di calcolo, nel suo complesso è da rilevare che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) pari a zero sono passate dal 75% al 25%.
Diverse le reazioni delle associazioni dei Disabili che definiscono fuorvianti i commenti. Esse rilevano che il nuovo metodo di calcolo conteggia come reddito tutti gli aiuti che lo Stato riconosce alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni). La conseguenza è un aumento esponenziale dei redditi delle Famiglie con disabili, soprattutto quelli gravi e gravissimi, che prendono più di una indennità.
Indubbiamente una diversa valutazione del patrimonio della Famiglia ha consentito di stanare i “furbetti” ma considerare reddito le indennità, equivale a considerare reddito la disabilità. Il che non è nemmeno commentabile. Del resto a Febbraio il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di alcune Famiglie con disabili e annullato l’articolo della legge che inseriva le indennità tra i redditi. Tuttavia il governo ad oggi non ne ha preso atto e per conseguenza l’INPS continua a generare ISSE più alti.
Il nuovo metodo di calcolo viene eseguito direttamente dall’INPS, una volta ricevuta la documentazione dai CAF, incrocia i dati con quelli dell’anagrafe tributaria, le risorse allocate in conti correnti o altri depositi e quindi determina l’ISEE. Ma che fine fanno le domande rigettate? Nel senso: quante sono? Ci sono informazioni, monitoraggi e conteggi vari sulle DSU valutate positivamente ma nessuna informazione statistica su quelle negative: i motivi per cui vengono rigettate, la tipologia delle richieste eccetera. Dove sono?

michiamoaldo


http://www.vita.it/it/article/2015/06/09/nuovo-isee-quello-che-i-numeri-non-dicono/135400/

lunedì 15 giugno 2015

2 SOLITUDINI?
In questi giorni a Roma si è svolto il WELFARE DAY 2015 (www.welfareday.it), un evento in cui vengono approfondite le novità sull’argomento. L’evento ha raccolto ed evidenziato i risultati di una recente pubblicazione del CENSIS-RBM SALUTE denominata “tutelare la buona salute di tutti: la funzione della sanità integrativa”, nella quale si segnala come le persone ricorrano sia sempre più (chi può) alla sanità privata. Per conoscere una parte dei dati statistici della ricerca potete cliccare QUI
Un aspetto interessante che viene rilevato è quello sulle liste di attesa che preoccupa molto le persone. Al proposito, segnalo che sul sito dell’ASL di Varese (cliccare QUI) è possibile controllare i tempi di attesa per (alcuni) esami vari.
Sull’argomento welfare vorrei aggiungere qualche altra considerazione, troppo lunghe per una mail, prendendo spunto da un progetto di volontariato in cui sono impegnato e che include un bando di scrittura sulla solitudine: ci sono 2 solitudini?
Di welfare ormai si parla quotidianamente ma sono certo che non sono molte le persone che conoscono l’argomento, tolti gli addetti ai lavori e quelli che per necessità se ne devono occupare. Wikipedia ( QUI ) dice che attraverso la finalità del welfare è quella di ridurre le disuguaglianze sociali. In senso ampio, per Stato sociale si indica anche il sistema normativo con il quale lo Stato traduce in atti concreti tale finalità; in questa accezione si parla di welfare state (stato del benessere tradotto letteralmente dall'inglese, detto anche stato assistenziale). 
Quando si parla di welfare, immediatamente si pensa alle persone non autosufficienti ma prendiamo per esempio la solitudine: c’è differenza tra la solitudine di un adulto disabile e la solitudine di un adulto abile? Indubbiamente ci sono ma mentre le persone non autosufficienti usufruiscono degli sforzi di altri per affrontare il problema, le persone autosufficienti vengono considerate capaci di affrontare il problema (quando lo è) e spesso non è così. Lo dimostrano le persone che fanno uso di antidepressivi oppure, tra gli anziani, il numero delle persone che stanno chiuse in casa perché ritengono di non avere interessi da condividere.

Tornerò sull’argomento, il bando di scrittura sulla solitudine proporrà i risultati nel mese di Ottobre, ma da oggi intendo chiedere un parere a quanti sono interessati al welfare: siamo troppo concentrati sulle persone non autosufficienti e trascuriamo quasi completamente le altre? E, aiutando anche le altre non aiuteremmo indirettamente anche le persone non autosufficienti?

sabato 25 aprile 2015

DOPO i 98 MILIARDI DI SCONTO SULL’EVASIONE NEL SETTORE DELLE MACCHINETTE, ALTRO CLAMORO REGALO NEL SETTORE DEL GIOCO.

Lottomatica cambia nome, diventa GTECH, e trasferisce la sede a Londra dove si fonderà con IGT, leader mondiale dei casinò. Successivamente l’abbandono definitivo di Piazza Affari e, quindi, dell’Italia per quotarsi esclusivamente negli States. Clamoroso non è che non ci saranno gare d’appalto per sostituire la concessionaria, quanto il fatto che GTECH manterrà la concessione da parte dei monopoli (anche la gestione del gratta e vinci).
Nessuna gara, niente incassi da parte dello stato italiano. E non parliamo di noccioline ma di 70 miliardi (euro) di giro d’affari. Almeno fino al 2016, data a cui è stata prorogata la concessione.

Un bel regalo fiscale anche se nessuno ha spiegato da parte delle istituzioni, mentre fonti di GTECH assicurano che il trasferimento non è dovuto a ragioni di tipo fiscale. O meglio “potrebbero esserci dei vantaggi fiscali che però non sono stati valutati nel momento della scelta della sede”. Silenzio, invece, da parte delle istituzioni, un rumoroso silenzio da parte di monopoli, politica e magistratura.
michiamoaldo

venerdì 17 aprile 2015

TECNOLOGIA DELL'INFORMAZIONE

Ingoiare una pillola e lo smartphone ci dice se stiamo per ammalarci. Non è fantascienza, la pillola conterrà nanoparticelle che viaggeranno nel flusso sanguigno alla ricerca di segnali del sopraggiungere di problemi di salute.  E’ un progetto di GOOGLE.  La tecnologia e l’innovazione sono entrati nella vita di tutti i giorni in modo pervasivo, a volte anche invasivo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’e-Health “… L’uso efficiente e sicuro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a sostegno dei settori della sanità e relativi alla salute, tra cui l’assistenza sanitaria, la sorveglianza sanitaria e l’educazione alla salute, la conoscenza e la ricerca.” Il trasferimento di risorse sanitarie e l’assistenza sanitaria per via elettronica comprende tre aree principali: 1) La gestione e la fornitura di informazioni sulla salute, agli operatori sanitari ed ai pazienti, attraverso Internet e telecomunicazioni. 2) L’utilizzo della potenza dell’IT e l’e-commerce per migliorare i servizi di sanità pubblica, ad esempio, attraverso l’istruzione e la formazione degli operatori sanitari. 3) L’utilizzo di e-commerce e best practices di e-business nella gestione dei sistemi sanitari. Il sistema dell’e-Health inizia con il benessere, che si riferisce alle attività che ognuno di noi dovrebbe fare per mantenere la forma fisica generale e la salute, seguita dalla prevenzione delle malattie specifiche, per poi evolversi dove necessario in sistemi per la diagnosi e cura delle malattie, ed infine, per il monitoraggio e la gestione di tali patologie dopo il regime di trattamento acuto.
Il mobile health (m-healt) invece è definito come il sottoinsieme di “sanità elettronica (e-Health) ed è la fornitura di servizi sanitari e informazioni attraverso le tecnologie mobili come telefoni cellulari e PDA (Personal Digital Assistant) “. I nostri smartphone già sanno molto sulle nostre abitudini, dove andiamo, quanto dormiamo, la velocità degli spostamenti, in futuro saranno sempre più dettagliati fino ad analizzare i farmaci presi dai pazienti per verificarne gli effetti. Apple ha già messo a punto cinque applicazioni che prendono di mira i problemi di salute più diffusi: diabete, asma, malattia di Parkinson, malattie cardiovascolari, e il cancro al seno. La app relativa al Morbo di Parkinson può, ad esempio, misurare tremori alle mani, attraverso un touchscreen iPhone; tremore vocale, usando il microfono; e l’andatura, quando si cammina con il dispositivo. Presto avremo sensori ovunque che controllano il funzionamento del nostro corpo, saranno confezionati in orologi, lenti, abbigliamento, nei spazzolini da denti, saranno inserite in pillole intelligenti che dovremo inghiottire. I dati provenienti da questi verranno caricati in piattaforme cloud-based, come HealthKit di Apple.

http://www.chefuturo.it/2015/04/e-health-la-salute-diventa-digitale-presto-gli-smartphone-sapranno-tutto-di-noi-e-ci-aiuteranno-a-curarci-prevenendo-le-malattie-gravi/




domenica 12 aprile 2015

I DISTURBI DELLA SFERA SESSUALE NELL'ETA' DEGLI ADULTI



 La società diffonde una immagine della sessualità quasi ossessiva, tutto sembra permesso e accessibile. Eppure quando ci sono di mezzo persone in là con gli anni, i temi diventano quasi un forte tabù. Fastidio, disagio, quasi repulsione nell’ammettere che esiste una sessualità anche oltre una certa età. Che passati i sessanta/setta anni le variazioni fisiologiche sessuali non rappresentano un declino.
Ci sono falsi miti in circolazione, i più diffusi sulla sessualità dei senior sono: dopo una certa età il sesso non ha più importanza; l’interesse per il sesso diventa anormale; i senior non dovrebbero risposarsi dopo la morte del coniuge; gli anziani dovrebbero essere separati per sesso nelle case di riposo; nell’età avanzata gli individui non sono sessualmente desiderabili; nell’età avanzata non si è sessualmente capaci; e altri.
Sono false credenze che influenzano negativamente la vita sessuale dei senior, confutate da studi di autorevoli ricercatori. La sessuologa ULRIKE BRANDERBURG, in un suo studio ha pubblicato le intervistate a donne tra i 75 e i 79 anni che hanno rivelato di avere ancora forti desideri sessuali e di non aver rinunciato a vivere liberamente e con coscienza la loro femminilità. Oltre Oceano lo studio americano “LOVE AND SEXUALITY IN AGING riporta una ricerca dell’urologo IRA SHARLIP, professore dell’università di San Francisco, in cui si afferma che i 3/4 degli uomini e i 2/3 delle donne di età compresa tra 80 e 102 anni, hanno una vita sessuale appagante.
Il nostro CENSIS con la ricerca "GLI ITALIANI E IL SESSO" ha evidenziato come il 73,4% delle persone tra i 61 e 70 anni e il 39,1% degli over 70 anni si abbandona pienamente ai piaceri del sesso.
Non tutti conoscono queste informazioni e neppure hanno la possibilità di accedere direttamente a studi e ricerche di scienziati e ricercatori. Talvolta però è sufficiente l'iniziativa di una associazione e il contributo di un medico competente e disponibile, per contribuire a fare chiarezza. Per evitare confusioni e delusioni.


michiamoaldo

domenica 5 aprile 2015

LA NON AUTOSUFFICINZA IN LOMBARDIA

La regione Lombardia con la DGR 116/2013 (1), la DGR 740/2013(2) e la DGR590 determinazioni conseguenti, ha fornito le linee di indirizzo per la gestione degli interventi socio-sanitari e socio-assistenziali ed educativi per le persone che si trovano in condizione di non autosufficienza.
Il programma operativo prevede le misure B1(3) e B2(4) che hanno come obiettivi finali una presa in carico personalizzata della persona, individuata attraverso una valutazione multidisciplinare da parte di equipe pluriprofessionali e una presa in carico integrata della persona, in modo da garantire l’integrazione e il coordinamento tra le prestazioni erogate dall’ASL e quelle garantite dal comune.
Le modalità di lavoro del piano, sono state concordate in data 25 Novembre 2013 tra i rappresentanti dei comuni (5) e i rappresentanti dell’ASL (6) nei rispettivi distretti socio sanitari di competenza. Ed è interessante notare la differenza di approccio in relazione al CAREGIVER FAMILIARE, tenendo in considerazione che la DGR740 prevede un buono di 800 euro/mese in favore del caregiver familiare che viene applicato in modo diverso.
Tralasciamo il limite ISEE che per ovvi motivi è differente per zona, è interessante notare come in alcuni distretti al caregiver familiare viene riconosciuta la possibilità di un riconoscimento economico in altre no. Ecco alcuni esempi: nel distretto di Varese, il valore mensile del buono è di 300 euro in presenza di assistente familiare assunto e di 250 euro se l’assistente familiare è un parente (almeno 21 ore assunto); nel distretto di Luino il valore del buono mensile va da 150 ai 400 euro/mese da 20 a 40 ore/mese per l’assistente familiare personale, 100 euro al mese se l’assistente familiare è un parente; nel distretto di Somma il valore del buono mensile va da 100 a 250 euro a seconda del numero di ore/mese dell’assistente che deve essere assunto; nel distretto di Tradate il valore del buono mensile è di 250 euro per una persona assunta per un minimo di 21 ore mensili.
Come si vede ci sono differenti sensibilità, dettate da ragioni che sarebbe interessante conoscere.
LEGENDA
(1). “Determinazione in ordine all’istituzione del fondo regionale e sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo.
(2). Approvazione del programma operativo regionale in materia di grave e gravissima disabilità di cui al fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2013.
(3). A favore di persone con disabilità gravissima, la cui gestione è in capo all’ASL.
(4). A favore delle persone con disabilità grave e per anziani non autosufficienti, la cui gestione è di competenza dei comuni per il tramite degli uffici di piano.
(5). Presidente dell’assemblea dei sindaci e presidente del tavolo degli assessori ai servizi sociali.
(6). Responsabile del distretto socio-sanitario e dirigenti dell’ASSI.


PUNTO DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE

Il progetto “sempreattivi” del comune di Tradate, è finalizzato a facilitare l’accesso all’informazione attraverso le nuove tecnologie e l’utilizzo della posta elettronica. Coinvolge adulti over 65 che hanno come tutor studenti dell’ISTITUTO GEYMONAT e del LICEO CURIE di Tradate e recentemente hanno imparato le modalità di accesso al wifi pubblico.
A Tradate il WIFI del comune è disponibile nell’area adiacente al municipio, nei cui uffici, durante gli orari aperti al pubblico, si possono reperire le informazioni sulle modalità di accesso. Da qualche settimana, alcuni senior del progetto “sempreattivi”, hanno proposto all’assessore alle attività produttive SERGIO BEGHI, che ha la delega alle nuove tecnologie, di diventare un punto di riferimento per i cittadini che desiderano informazioni per accedere al wifi del comune.
L’ispirazione sono stati i PUNTI DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE (PAAS) della regione Toscana, luoghi in cui i cittadini hanno la possibilità di informarsi sulle modalità di accesso al wifi pubblico e i servizi della pubblica amministrazione (PIN INPS, prenotazione visite mediche) accedendo ad INTERNET.
Il PUNTO DI ACCESSO ASSISTITO coordinato dai volontari del progetto “sempreattivi” sarà operativo al MARTEDI’ dalle 9.30 alle 11.00, presso il CENTRO DI ASCOLTO SOCIALE in p.za Mazzini. L’iniziativa, tra l’altro, s’inserisce nell’ambito di un nuovo BANDO SUL VOLONTARIATO del comune di Tradate e crea una relazione di continuità col progetto “sempreattivi”. Un altro aspetto interessante della vicenda, è che persone inizialmente coinvolte dalla parte dell’utenza, trasformano il proprio impegno e diventano loro stessi volontari in un nuovo progetto, in cui mettono a disposizione le competenze acquisite.
michiamoaldo


sabato 4 aprile 2015

PERCHE' TANTE BADANTI IRREGOLARI?


L’eccezionale successo del servizio delle badanti in Italia, causerà (causa) gravi problemi alle Famiglie e nei Comuni. In passato lo Stato ha favorito questa soluzione in ogni modo, a svantaggio del potenziamento dell’assistenza domiciliare, talvolta anche tollerando i casi in cui la badante non veniva assunta secondo la normativa esistente.

Le Famiglie si sono lasciate ingannare dall’apparente convenienza economica (compensi da sfruttamento erano considerati con interesse dalle straniere che lo confrontavano con lo stipendio del proprio paese) e hanno accettato di trasferire nel bilancio di casa il costo assistenziale che doveva essere sopportato (tutto o in parte) dalle casse statali.

Un mega risparmio finanziario sulle casse pubbliche, con annessi vantaggi anche per i servizi sociali. Infatti, le Famiglie con una badante irregolare evitavano di presentarsi in comune per eventuali difficoltà per paura di ritorsioni legali derivanti da un rapporto di lavoro irregolare.

Oggi, la situazione economica delle Famiglie non consente di sopportare la spesa di una badante e infatti in tutti questi anni per la prima volta risulta negativo (4000 in meno negli ultimi 12 mesi) il rapporto tra le badanti che rientrano e quelle che arriva (e qui ovviamente i riferimento è solo ai dati ufficiali).
La conseguenza sarà un aumento consistente della richiesta di assistenza in un momento di contrazione delle risorse disponibili, momento destinato a durare molto tempo. 

michiamoaldo

giovedì 2 aprile 2015

NUOVI MODELLI DI WELFARE

Fino ad oggi i modelli di welfare si sono incentrati su erogazioni monetarie (pensioni, sussidi vari, redditi di cittadinanza, redditi minimi garantiti, ecc) piuttosto che erogazioni di servizi e risposte standardizzate ai bisogni, piuttosto che risposte specifiche alla crescente differenziazione (per generi, ambiti territoriali, ecc) dei bisogni. Un sistema socio sanitario che si è dimostrato poco virtuoso dal punto di vista gestionale e in futuro al cittadino si troverà a far fronte alla riduzione dei servizi.
Questo quadro, s’inserisce in una aspettativa di vita che prevede la presenza di un alto numero di persone anziane. Di conseguenza aumenteranno le condizioni di fragilità derivanti da situazioni di emergenza legate ad invecchiamento, non autosufficienza, precarizzazione del lavoro, impoverimento, emarginazione e disagio. Non solo, si prospettando nuovi soggetti da assistere legati all’evoluzione del “concetto di vulnerabilità”. Si tratta di un bacino di persone che pur disponendo di risorse culturali ed economiche più o meno ampie, si troveranno in condizione di vulnerabilità (impoverimento, emarginazione sociale) in quanto scarsamente inserite in reti di relazione.
Il sistema socio sanitario italiano si è dimostrato poco virtuoso dal punto di vista gestionale, di conseguenza il ripensamento dei modelli di welfare subiranno trasformazioni radicali. Oltre alla compartecipazione alla spesa, ai cittadini saranno richiesti il mantenimento di una stile di vita corretto e alle aziende la partecipazione all’ assistenza complementare. Inoltre, acquisiranno molta importanza i cosiddetti beni “relazionale”, quelli che oltre ad un valore intrinseco ed oggettivo hanno modalità di fruizione con altri soggetti. Ovvero, dalla relazione che s’instaura tra domanda e offerta di servizi.
michiamoaldo

venerdì 27 marzo 2015

PUNTO DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE

Dal 16 al 22 Marzo si è svolta nel mondo la XVI SETTIMANA DEL CERVELLO, l’iniziativa è partita dall’European Dana Alliance for the Brain (EDAB), un’organizzazione che raccoglie circa 260 eminenti scienziati del cervello, inclusi cinque premi Nobel di 32 paesi. L’evento finalizzato a sensibilizzare la popolazione nell’ambito della ricerca sul cervello, quest’anno si è legata al tema dell’EXPO di Milano: l’alimentazione. I ricercatori da tempo segnalano l’importanza del nutrimento e la correlazione tra alcuni cibi e il contrasto a malattie come il Parkinson, la sclerosi multipla, l’Alzheimer e l’ictus.
Parlando di nutrimento del cervello, è impossibile tralasciare aspetti come l’istruzione, i rapporti sociali o le attività lavorative. Sono quelle che consentono al cervello di mantenersi attivo ed impedire la perdita progressiva dei neuroni. A Tradate l’evento è stato ricordato nei due laboratori del progetto “sempreattivi”, dove over65 affiancati da studenti dell’Istituto Geymonat e del Liceo CURIE sono impegnate ad imparare l’utilizzo della posta elettronica per facilitare l’accesso all’informazione attraverso le nuove tecnologie.
Ai laboratori (al Martedì, presso il Centro di Ascolto Sociale di p.za Mazzini 6, dalle 9.30 alle 11.00 e al Mercoledì, presso la sede dell’Università Delle Tre Età in via Mameli, dalle 16.00 alle 17.00) hanno partecipato due docenti dell’UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’ di Tradate. Mercoledì 18 Marzo, MAURO PRESTINONI ha affrontato il tema della sicurezza, l’importanza di tutelarsi da intrusioni indesiderate e distruttive. Inevitabili riferimenti alla privacy, come evitare la diffusione di dati sensibili personali che soggetti senza scrupoli potrebbero sfruttare per motivi illeciti o illegali. Martedì 17 Marzo, ALDO ROMEO, ha spiegato come possano essere devastanti gli effetti dei virus e approfondito l’argomento sicurezza nel caso del wifi pubblico, spiegando come si possa risalire ai colpevoli di comportamenti informatici scorretti.
A Tradate il WIFI pubblico è disponibile gratuitamente nell’area adiacente al municipio, nei cui uffici, durante gli orari aperti al pubblico, si possono reperire le informazioni sulle modalità di accesso. Da qualche giorno, anche durante il laboratorio del Martedì dei senior “sempreattivi”. Infatti, i senior che hanno imparato ad accedere al wifi del comune, hanno proposto all’assessore alle attività produttive SERGIO BEGHI, che ha la delega alle nuove tecnologie, di diventare un punto di riferimento per i cittadini che desiderano informazioni per accedere al wifi del comune. Sull’argomento, l’assessore ha anticipato che presto diventerà operativa l’applicazione “MY TRADATE”, una pagina polifunzionale con cui i cittadini e le categorie commerciali potranno interagire direttamente con il comune. L’iniziativa nasce da una collaborazione tra assessorato alle attività produttive e assessorato alla cultura e il coordinatore sarà GIORGIO COLOMBO, storico custode di moltissime attività socio-culturali del comune di Tradate. E’ previsto un corso di formazione per interfacciarsi con la pagina, inizialmente destinato ai dipendenti comunali, poi per le scuole e successivamente per i cittadini. Il corso consentirà di utilizzare al meglio al servizio, che disporrà di uno   spazio per ogni categoria.
Per tornare al servizio dei senior, l’ispirazione sono stati i PUNTI DI ACCESSO ASSISTITO AI SERVIZI INTERNET E ONLINE della regione Toscana. Sono luoghi in cui i cittadini hanno la possibilità di informarsi sulle modalità di accesso al wifi pubblico e i servizi della pubblica amministrazione utilizzabili accedendo ad INTERNET, come nel caso del PIN INPS o la prenotazione delle visite mediche all’ASL.
Il PUNTO DI ACCESSO coordinato dai volontari del progetto “sempreattivi” sarà operativo al MARTEDI’ dalle 9.30 alle 11.00, presso il CENTRO DI ASCOLTO SOCIALE in p.za Mazzini. L’iniziativa, tra l’altro, s’inserisce nell’ambito di un nuovo BANDO SUL VOLONTARIATO del comune di Tradate e crea una relazione di continuità tra i due progetti, un legame che evidenzia un aspetto interessante dal punto di vista del volontariato. Quello di persone inizialmente coinvolte dalla parte dell’utenza che trasformano la partecipazione e diventano loro stessi volontari in un nuovo progetto in cui mettono a disposizione le competenze acquisite.

michiamoaldo

giovedì 19 marzo 2015

HOTSPOT PUBBLICI

Quando si è in viaggio, per collegarsi alla rete, sono comodi i punti di acceso pubblico che solitamente sono posizionati in luoghi di forte transito come ristoranti, aeroporti, musei, aree istituzionali.
Questi punti di accesso, si chiamano HOTSPOT (1) WIFI (2) pubblici e in questi ultimi anni stanno aumentando gradualmente aumentando man mano che le nuove tecnologie si diffondono e raggiungono un numero sempre maggiore di persone.
Proprio la diffusione, pone problemi di sicurezza, considerando il fatto che spesso conservano dati sensibili legati ad aspetti personali particolarmente delicati.
Navigando attraverso gli HOTSPOT (1), non c’è il rischio che qualcuno possa spiarci?
(qui una breve guida http://sempreattivitradate.altervista.org/guide.html?cb=1426763679289).
Recentemente una indagine condotta in centro a Londra, ha evidenziato alcuni dei pericoli che si possono correre. UN HOTSPOT (1) pubblico è stato utilizzato da utenti ignari che aderivano alle clausole di accesso senza leggerle. Alcune delle clausole prevedevano la cessione di un figlio o dell’animale domestico in cambio della possibilità di poter utilizzare il pc. Un buon HOTSPOT (1) costa meno di 200 dollari e con esso si possono depredare dati “sensibili” in quantità senza particolari difficoltà posizionandolo in un luogo di passaggio.
Gli HOTSPOT (1) utilizzati dai comuni, sono ovviamente più sicuri. Possono avere diverse modalità di accesso: da LOGIN (3) GRATUITO LIBERO, AUTENTICAZIONE VIA SMS (4) , ACCESSO CON SCRATCH CARD (5). Ci sono anche modalità più sofisticate, che consentono di accedere attraverso la carta di identità. Inoltre, ci sono reti (es WIFINITY-6) che dispongono di servizi integrativi, come un KIT di HOTSPOT (1) WIFI (2) relativamente economico, che l’utente può installare da sé e che permette di allargare la rete comunale. In questo modo, attraverso la collaborazione pubblico (comune) e privato 8attività commerciali) si possono realizzare interessanti sinergie. Le reti possono anche federarsi (es FREE ITALIA WIFI-7), in questo modo la stessa iscrizione vale in tutti i comuni che fanno parte della stessa federazione.
In una recente inchiesta, la rivista dei consumatori ALTROCONSUMO, ha evidenziato alcuni difetti del WIFI (2)PUBBLICO: registrazione difficile, navigazione lenta, disconnessioni frequenti a causa del sovraffollamento (ma non solo).

michiamoaldo

LEGENDA
1 HOTSPOT = PUNTO WIFI PUBBLICO
2 WIFI = TECNOLOGIA E RELATIVI DISPOSITIVI CHE CONSENTONO AI DISPOSITIVI DI COLLEGARSI AD UNA RETE.
3 LOGIN = PROCEDURA DI ACCESSO AD UN SISTEMA INFORMATICO O AD UNA APPLICAZIONE INFORMATICA.
4 SMS = MESSAGGIO
5 SCRATCH CARD = CARTA DA GRATTARE
6 WIFINITY = RTE WIFI FEDERATA
7 FREE ITALIA WIFI = RETE WIFI FEDERATA