La DICHIARAZIONE SOSTITUIVA UNICA
(DSU) si compone di 8 modelli, 2 per il modello base e 6 per indicare
situazioni particolari. E’ utilizzata dall’INPS per il calcolo dell’ISEE. Il
ministero ha creato un comitato consultivo costituito dai rappresentanti di
Regioni, Enti Locali, Sindacati, Associazioni dei Disabili, Forum del Terzo
Settore e Forum delle Famiglie, incaricati di esaminare i dati delle richieste ISEE.
Nei primi tre mesi del 2015, a fronte di 1.100.000 attestazioni ISEE richieste
e generate dall’INPS, sono state monitorate circa 22.000 DSU. In pratica il 2%
della popolazione ISEE. I dati raccolti consentono alle istituzioni commenti
estremamente positivi, soprattutto evidenziando l’emersione di “furbetti” che
prima nascondevano il proprio effettivo patrimonio.
Un report del ministero del
lavoro sul nuovo ISEE (QUI) evidenzia
che per circa 1/3 dei richiedenti è risultato più favorevole (45,3%), 1/3
indifferente (19,7%), per l’altro terzo è risultato meno favorevole. Il motivo
principale sembra essere la valutazione patrimoniale, che nel nuovo metodo ha
un maggiore peso. Non è l’unica novità del nuovo metodo di calcolo, nel suo
complesso è da rilevare che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) pari a
zero sono passate dal 75% al 25%.
Diverse le reazioni delle
associazioni dei Disabili che definiscono fuorvianti i commenti. Esse rilevano
che il nuovo metodo di calcolo conteggia come reddito tutti gli aiuti che lo
Stato riconosce alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di
accompagnamento, pensioni). La conseguenza è un aumento esponenziale dei
redditi delle Famiglie con disabili, soprattutto quelli gravi e gravissimi, che
prendono più di una indennità.
Indubbiamente una diversa
valutazione del patrimonio della Famiglia ha consentito di stanare i “furbetti”
ma considerare reddito le indennità, equivale a considerare reddito la
disabilità. Il che non è nemmeno commentabile. Del resto a Febbraio il TAR del
Lazio ha accolto il ricorso di alcune Famiglie con disabili e annullato
l’articolo della legge che inseriva le indennità tra i redditi. Tuttavia il
governo ad oggi non ne ha preso atto e per conseguenza l’INPS continua a
generare ISSE più alti.
Il nuovo metodo di calcolo viene
eseguito direttamente dall’INPS, una volta ricevuta la documentazione dai CAF,
incrocia i dati con quelli dell’anagrafe tributaria, le risorse allocate in
conti correnti o altri depositi e quindi determina l’ISEE. Ma che fine fanno le
domande rigettate? Nel senso: quante sono? Ci sono informazioni, monitoraggi e
conteggi vari sulle DSU valutate positivamente ma nessuna informazione
statistica su quelle negative: i motivi per cui vengono rigettate, la tipologia
delle richieste eccetera. Dove sono?
michiamoaldo
http://www.vita.it/it/article/2015/06/09/nuovo-isee-quello-che-i-numeri-non-dicono/135400/
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