Una recente ricerca
dell’Università Cattolica di Milano ha evidenziato che l’ingresso nell’età
anziana è slittata in avanti, a dopo 75 anni. Il dato consente di parlare ormai
di “GIOVANI ANZIANI” che rappresentano un vero e proprio (consistente)segmento
della società (per altro molto ambito da chi si occupa di consumi) e sono
quelli appunto della fascia 65/75 anni.
Ho estrapolato due aspetti della
ricerca per metterli in relazione al nuovo bando sulla ricerca di volontari pubblicato
di recente dal comune di Tradate, cui abbiamo partecipato col progetto “ANZIANI
MENO SOLI (INSIEME PER UN VOLONTARIATO ATTIVO).
I “giovani anziani” hanno
sorpreso in relazione alle nuove tecnologie, il 20,3% tra i 65 e i 69 e il 13%
tra i 70 e i 74 anni usano quotidianamente o settimanalmente il computer fisso.
Più basse le percentuali se si considerano tablet, portatili o smartphone.
Altra caratteristica dei “giovani
anziani” è quella di essere molto attivi nel sociale e sono state individuate 4
categorie di profili: quelli “dà e ricevi” (53%), sono quelli che danno e
ricevono aiuto; “attivi” (33%), sono quelli che solo offrono aiuto; “passivi”
(8,2%), sono quelli che solo ricevono aiuto; “isolati” (6,3%), sono quelli che né
danno né ricevono aiuto. Come si vede l’86% delle persone risulta impegnata in
attività sociali.
Il numero di “giovani anziani
attivi” segnala ancora una volta l’esistenza di una consistente disponibilità
al volontariato e semmai introduce la necessità di un maggiore impegno verso le
attività di coinvolgimento dei potenziali volontari. Un altro aspetto poco
considerato è quello del luogo dove organizzare le attività di reclutamento,
solitamente ad occuparsene sono le singole associazioni che razionalmente si
concentrano sulle necessità interne. Il risultato è necessariamente restrittivo
alle persone che sono già consapevoli della propria scelta e tuttavia la
maggior parte delle persone questa consapevolezza non l’hanno ancora maturata.
Una opportunità potrebbe essere
quella coordinata dal CESVOV che organizza un corso in cui i partecipanti hanno
la possibilità di ricevere opportuni suggerimenti che li mettono in condizione
di una scelta sulla base delle proprie capacità ed interessi.
In questo mese era previsto un
corso rinviato per diversi motivi ma soprattutto perché sono mancate le
iscrizioni. Il che sembrerebbe una contraddizione in relazione ai risultati
della ricerca della Cattolica (ma ci sono altri esempi) che invece segnala di
un numero elevato di persone disponibili. Una delle motivazioni è certamente la
mancanza di coordinamento sul territorio tra i soggetti istituzionali
interessati e l’altro (come spesso accade) è quello dell’informazione che
fatica a raggiungere i potenziali volontari.
http://www.vita.it/it/article/2015/03/31/non-si-ritirano-i-giovani-anziani-attivi-e-digitali/131940/
michiamoaldo