Tra le indicazioni emerse dal convegno organizzato recentemente sugli Stati
generali del Welfare di Tradate, c’è stata quella di proseguire nella valorizzazione
delle reti sociali operative sul territorio per promuovere e sostenere nuove ed
innovative forme di welfare.
A questo proposito, sul sito del CESA si legge di un rapporto inviato alla
Commissione Europea sull’argomento. Il CESA (Comitato Economico e Sociale Europeo)
è un organo di *350 (trecentocinquanta) membri provenienti dai 28 Stati europei
con mandato in corso dal 2015 al 2020. Ha il compito di formulare pareri sulle
leggi europee o altri argomenti ritenuti opportuni, una specie di ponte tra le
istituzioni e la società civile organizzata.
Nel rapporto si suggerisce di passare dall’assistenza sociale in strutture
istituzionali a quelle di prossimità, un’azione politica a lungo termine che
prevede, oltra alla formazione di operatori specializzati nei servizi di sostegno,
la creazione di partenariati tra tutti i soggetti coinvolti sviluppando servizi
a livello di comunità.
L’attività dovrebbe essere finanziata attraverso i fondi strutturali che
dovranno favorire l’azione di de-istituzionalizzazione dei servizi
socio-sanitari garantendo gli stessi standard di efficienza e supportati da
servizi indipendenti di ispezione e monitoraggio.
Si tratta, come si può facilmente comprendere, di un mutamento culturale di
interpretazione dei servizi socio sanitari che coinvolgeranno anche dal punto
di vista economico i soggetti coinvolti che dovranno essere tenuti in
considerazione da ogni punto di vista.
http://www.ansa.it/professioni/notizie/welfare/2015/10/26/assistenti-sociali-passare-a-prossimita_0ed443c0-c2f6-4bf7-8e86-dea58338b562.html
http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.it.home
* accidenti 350 persone...quanti pensieri, quante spese per un comitato. Uno dei comiati, poi ci sono le commissioni e poi ci sono...
Nessun commento:
Posta un commento