mercoledì 12 settembre 2012

Qualcosa di politico.7

Continuo a non vedere iniziative che si occupino di lavoro. Ora, mi rendo conto che i guai sono tanti. Quelli ereditati e quelli che di giorno in giorno si materializzano. Però, possibile che non ci siano alternative al nulla? Sono arrivato alla conclusione che  a livelli governativi, di chi organizza l'agenda, il problema del lavoro venga sempre derubricato a vantaggio di altri. Non conosco le motivazioni di questo dato di  fatto, ma  non può più essere tollerato. E ognuno nel suo piccolo dovrebbe attuare (almeno) qualche tentativo verso la creazione di opportunità di lavoro. Per "ognuno nel suo piccolo", ovviamente, intendo ogni realtà istituzionale al di sotto di quella governativa (latitante), non è concepibile l'inerzia con cui si aspetta l'arrivo dell'Angelo salvifico (che essendo molto impegnato, chissà quando passerà). Mentre in altri ambiti (i problemi sono tanti) si vedono (almeno) dei tentativi, per quanto riguarda il lavoro dire che si latita è un eufemismo e poichè sono sicuro di non essere l'unico a pensare quello del lavoro come IL problema, invito tutti "nel loro piccolo" a qualche tentativo. Sarebbe interessante scoprire se in qualche realtà esperienze hanno conseguito risultati, anche minimi.
In questo blog, nel post "asilo gratis", nel numero 4 e 9 degli Stati Generali del Welfare ho proposto alcune semplici misure che vanno in questo senso.

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