mercoledì 19 settembre 2012

Stati generali del welfare locale.10

I cambiamenti demografici, le trasformazioni nel mondo del lavoro (giovani, donne, disabili e stranieri tenuti a margine delle opportunità di lavoro), hanno creato nuove problematiche sociali in aggiunta a quelle vecchie irrisolte. E' necessario un diverso utilizzo delle risorse, una interpretazione dell'intervento delle risorse pubbliche che esca da schemi obsoleti. Ciò tenendo presento che ci sono servizi ed attività che non saranno mai gestiti dal privato perchè non o poco remunerativi. Altre attività che non possono essere consegnate al mercato.
In questa nuova interpretazione del welfare, è indispensabile che trovino spazio soluzioni che valorizzino il soggetto precario. Con questo, lungi dallo sminuire l'impegno di chi cerca di ripristinare garanzie di lavoro durature con un redditto congruo rispetto alle esigenze sociali. Tuttavia è inevitabile prendere atto di una realtà prevalentemente costituita da lavoratori precari, il cui numero è in costante aumento e destinato a crescere sempre di più.
L'integrazione al reddito dei precari, potrebbe realizzarsi in cambio della disponibilità ad essere parte di un gruppo che si muove in garanzia degli interessi di tutti quelli che ne fanno parte. Il gruppo acquisirebbe vantaggi da soggetti economici a loro volta interessati a relazioni commerciali di un numero consistente di potenziali clienti.
A questo proposito esistono già piattaforme innovative di cui fanno parte aziende importanti che forniscono prodotti o servizi prodotti tra i rispettivi dipendenti/collaboratori. Mi riferisco per esempio  al progetto di Eudaimon ( http://www.secondowelfare.it/privati/aziende/welfare-aziendale-eudaimon--iep.html) che, in collaborazione con I&P, che ha indivudato un sistema vantaggioso per agevolare gli interessati. 

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