mercoledì 7 agosto 2013

IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE

Vorrei che qualcuno mi spiegasse il metodo. Un giornalista, un giornalista che spieghi quale meccanismo scatta quando raccontano gli eventi. Se sono consapevoli dei danni che provocano tra le gente, ma soprattutto la responsabilità che DEVONO assumersi di creare FALSE opinioni sui fatti ed in particolare delle persone.
Puscher arrestato, puscher morto, puscher di qui e puscher di la. Al che uno si aspetta li sequestro di (almeno) qualche etto di droga, poi leggi e scopri che la persona aveva pochi grammi di eroina. Ora, non conosco i quantitativi dell’uso personale. Certamente il puscher, che nella fantasia cinematografica e nella cruda realtà, è colui che fornisce gli spacciatori dispone di quantitativi consistenti di materiale. Altro che due grammi.
Perché puscher?
Da alcuni giorni i media raccontano della commerciante di Saronno barbaramente uccisa. Tutti fanno  gara a raccontare della gioielleria. Ma è una BIGIOTTERIA! Trattasi di una bigiotteria. Si vede anche dall’insegna sulla saracinesca.
Perché insistere con gioielleria? Un errore? Forse inizialmente, quando si sapeva poco. Ma, quando il giornalista è piazzato di fronte all’entrata, quando indica col dito l’uscita probabilmente utilizzata dall’omicida per andarsene, quando indica col dito l’insegna, PERCHE’ continuare a dire gioielleria?
Perché gioielleria?
Le parole hanno un significato preciso e generano in chi ascolta pensieri precisi.

La disinformazione parte dalle parole  (figurarsi il resto).

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