martedì 23 settembre 2014

UN FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE: CHI LO GESTISCE?

“Monitoriamo da vicino questa nuova iniziativa”, la replica di Chiara Bonanno, responsabile del Comitato promotore per i diritti dei Caregiver. “Non riesco a capire per quale ragione sia necessario affidare fondi pubblici ad associazioni, fondazioni ed enti senza scopo di lucro selezionati dal ministero quando si potrebbe invece facilmente aiutare direttamente chi sta vicino al disabile.
Inequivocabile il pensiero, cui aggiunge:
”E ancora meno comprendo perché la legge punti tutto sull’affidamento del disabile a strutture terze che lo sradicano dal suo contesto. Tanto più che mi risulta che molte residenze non abbiano personale sufficiente per la gestione dei loro ospiti”, nella migliore delle ipotesi uno a otto ” nonostante l’enorme costo sostenuto dallo Stato per questo servizio”. 
Secondo Chiara Bonanno, un disabile istituzionalizzato, ovvero affidato ad una struttura specializzata, costa alle casse pubbliche fra i quattrocento e i mille euro al giorno. “Denaro che se ne va in minima parte per l’assistenza e per di più viene speso per i costi legati alle strutture sia fisiche sia amministrative delle case di cura – conclude -. Tenuto conto di questa situazione perché la politica non valuta un più efficiente e meno costoso supporto domiciliare? Non vorremmo dover scoprire che si preferisce un modello istituzionalizzato solo per far spazio a grossi interessi politici e economici”.
Molto chiara la posizione espressa, che suscita dubbi interessanti e da tenere sotto osservazioni.

Occorre ringraziare ciascuna delle persone ricordate a riguardo del fondo che si vorrebbe costituire, a loro va riconosciuto il merito di tenere alto il livello di interesse delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un argomento di estrema importanza.

michiamoaldo

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