martedì 4 novembre 2014

PENSIONI DA TAGLIARE SECONDO IL FMI. SI’, MA NON COME DICONO LORO!

L’analisi dei conti pensionistici italiani, elaborato dall'importante istituto di ricerca MERCER, pone il nostro sistema al 19 posto su 25 dei paesi  presi in considerazione dallo studio (lettera d). 

L’indice (lettera b) utilizzato per la classifica si basa su tre parametri: 1) adeguatezza 2) integrità 3) sostenibilità. 

L’unico parametro che non soddisfa i requisiti prefissati è quello della sostenibilità e le cause individuate sarebbero la minima adesione ai piani pensionistici privati (14%), la bassa presenza di pensioni private (6,6% del PIL)  e infine la situazione demografica dell’Italia (che ha una popolazione attiva tra le più anziani del mondo).

Lo studio elaborato dall'istituto prende spunto dai bilanci INPS, dai quali emerge che quasi la metà dei pensionati (il 43,5%) vive con meno di 1.000 euro al mese e più di 2 milioni di pensionati (13,4%) percepiscono un assegno inferiore ai 500 euro (un reddito pensionistico medio di 1.296 euro per le donne e 1.546 euro per gli uomini). Dal rapporto INPS sulle pensioni emerge che le prestazioni pensionistiche equivalgono a 266,9 miliardi, di cui le prestazioni assistenziali sono 122,77 miliardi (46% delle prestazioni). La differenza tra le due cifre di 144,13 miliardi rappresenta i trattamenti pensionistici. Le pensioni superiori ai 3.000 euro sono in favore di 676.406 persone e rappresentano il 14,4% delle prestazioni, già molto in termini percentuale. Tuttavia questa percentuale è calcolata sul totale dei trattamenti, se invece rapportassimo l’importo delle pensioni ai soli trattamenti pensionistici, avremmo che le pensioni superiori ai 3.000 euro incidono per quasi il 27%.

Sulla base di questa analisi il sig Kennet Kang, in missione in Italia per conto del F.M.I., ha sentenziato che il sistema pensionistico italiano è una zavorra per il paese e dunque deve essere ridimensionato se si vuole riportare la spesa pubblica sui giusti binari

DOMANDO: SULLA BASE DEGLI ELEMENTI EVIDENZIATI IN ROSSO, SI POTREBBE INIZIARE DALLE SUPER PENSIONI? QUELLE ULTRA FAMOSE DELLA CASTA, TANTO PER INTENDERCI?



  michiamoaldo

qui alcune informazioni

legenda

     a)     Mercer ed australian centre for financial studies (ACFS)

     b)   Melbourne mercer global pension index (Mmgpi)


     c)    Messico, Cina, Indonesia, Giappone e Corea del Sud. Prima in classifica la Danimarca, con un punteggio            globale di 82,4. Seguono Australia (79,9) e Olanda (79,2). Buone posizioni per Svizzera, Canada, Cile e Gran      Bretagna. Fanalino di coda l'India (43,5 punti) 

   1) adeguatezza, ovvero livello delle prestazioni, architettura dello schema previdenziale, i rendimenti degli investimenti e risparmi privati. Questo parametro pesa per il 40%.

       2)   integrità, parametro che comprende la governance del rischio pensionistico e il livello di fiducia dei cittadini nel sistema. Peso della macroarea: 35%.

      3)  sostenibilità, che prende in considerazione la percentuale di adesione a fondi di previdenza complementare e a fondi pensione, debito pubblico, contribuzione e dati anagrafici sulla popolazione. Il peso di questi parametri è del 35%.



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