giovedì 19 settembre 2013

COLLOQUIO COL PRESIDENTE DELL'UNIVERSITA' DELLE TRE ETA' DI TRADATE


Ho conosciuto il sig. Castiglioni quando ho chiesto la collaborazione all’Università della terza età (così pensavo si chiamasse) per il progetto “ANZIANI SEMPRE ATTIVI”. Una iniziativa di diverse associazioni interessate agli anziani di cui presto vi informerò.
Persona disponibile e concreta, ha precisato immediatamente di limitare al minimo indispensabile il termine anziano e di chiamare l’associazione col suo nome esatto: “università delle tre età” ( nessun commento quando ho raccontato che all’istituto di neuropsicologia di Padova lavorano su progetti per la quarta età).
L’università esiste dal 2005, dal 2010 dispone della villa comunale sede della biblioteca prima che quest’ultima si trasferisse nella sede dell’ex Frera. Indubbiamente la nuova sede ha consentito molteplici vantaggi, il più importante sicuramente è quello di poter organizzare i corsi nello stesso luogo. Solo quelli di ginnastica (organizzati nelle palestre della scuola Galileo Galilei e delle Ceppine) e quelli di ballo (presso la sede del rione Allodola) si svolgono all’esterno.
Il presidente prosegue raccontando con soddisfazione che l’Università è finanziariamente autonoma; infatti versa all’amministrazione comunale un regolare canone di locazione dell’immobile, oltre a sostenere le spese correnti derivanti da luce, acqua e riscaldamento. Questo argomento consente di introdurre quello delle quote associative: 65,00 euro per l’anno accademico 2013-2014, in diminuzione rispetto ai 70,00 euro dell’anno passato. L’importo consente di partecipare senza altri aggravi a tutti i corsi, salvo qualche contributo specifico nel caso il docente ritenga opportuno acquistare materiale didattico o nel caso serva produrre un numero consistente di fotocopie.
Ecco spiegate le finalità delle quote associative, così contenute, anche perchè né il Consiglio Direttivo, né i docenti percepiscono compensi per il lavoro che svolgono. Non a caso parlo di lavoro, se pensiamo che l’anno scorso ci sono stati 663 iscritti. Possiamo immaginare quanta passione animi i volontari dell’università. Vediamo qualche dettaglio in merito agli iscritti: 50 persone con meno di 40 anni, 55 tra i 41 e i 50 anni, 180 tra 51 e i 60 anni, 155 tra i 61 e i 70 anni, 108 dai 71 e oltre. I corsi più frequentati, sono quelli di lingua straniera (inglese in particolare), poi ginnastica, informatica e psicologia. Via via gli altri a soddisfare ogni esigenza: letteratura, filosofia, economia, finanza e diritto, fino a quello per me più curioso (mi riprometto di frequentarlo): paleografia latina e diplomatica. Un elenco da leggere per rendersi conto dello sforzo organizzativo dei consiglieri e dei docenti, persone (da sottolineare ancora) assolutamente volontarie. I corsi hanno cadenza settimanale, bisettimanale o mensile a seconda delle disponibilità dei docenti e delle esigenze degli allievi. Insomma, per incrociare tutto e farlo quadrare occorre pazienza, precisione e bravura.
A questo punto conosciamo il Consiglio: presidente sig Castiglioni Maurizio, vicepresidente Flaminio Sabaino, segretaria Antonia Penza, tesoriere Antonio Marretta, direttore dei corsi Giorgio Tavani, consiglieri Giovanna Battaglia, Maria Letizia Fasola e Maria Angela Uslenghi. Passiamo all’aspetto apparentemente più misterioso: quale strategia di marketing si nasconde dietro il successo del numero degli iscritti? Non nascondo la sorpresa nel sapere che, lontani da qualsiasi attività virale di vendita, il passa-parola funziona perfettamente. All’inizio dell’anno accademico, vengono affissi localmente dei manifesti informativi, cui si aggiunge un comunicato stampa consegnato agli organi di stampa. In merito ai docenti, possiamo dire che sono essi stessi a proporsi, salvo quando le richieste arrivano direttamente dagli allievi. I tal caso spetta al consiglio attivarsi per trovare la persona idonea. In genere sono molto fedeli, nel senso che raramente abbandonano il corso; nel caso il consiglio si attiva per tempo per sostituirli. Ci sono docenti che insegnano in università fin dalla sua apertura.
Quando penso di aver terminato, ecco la ciliegina. L’università promuove visite esterne a musei, in occasione di mostre particolari (ultimamente quella di Picasso), spettacoli teatrali alla Scala o al Manzoni. Un programma intenso e selezionato di opportunità. Inutile dire che i costi di partecipazione non sono compresi nella quota di iscrizione annuale e vengono comunicati per tempo agli interessati.

Termino chiedendo se vi siano particolari aspettative. La risposta è stata che il sogno nel cassetto (oltre quello della conferma del numero degli iscritti) è quello che l’università possa diventare un polo culturale per le associazioni. Un desiderio ambizioso, che mi auguro possano conseguire.
michiamoaldo

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