giovedì 19 settembre 2013

(in)GIUSTIZIA.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-ingiustizia-allitaliana-il-carcere-degli-innocenti-va-in-edicola-il-tempo-diretto-da-62713.htm
Le gente che lavora non s'interessa delle ingiustizie, non ha tempo. Poichè oggi  con tutta le gente senza lavoro, pensionata, prepensionata, eccetera siamo a due terzi della popolazione vivente è da chiedersi come mai queste non riescano a  raccontarlo a quel terzo che lavora. Tant'è. Però, capita che  nella sala d'aspetto del medico in attesa del proprio turno, si incappi in quel trafiletto riportato in quel piccolo giornale scaduto di gossip. Sì, quello che raccontava del vicino di casa coinvolto in quel fattaccio di cui tutti hanno (stra)parlato, dicevano: avesse fatto xyzkw, beh era innocente! Cavolo, ma chi lo legge scritto così che era innocente?
Però, niente. Avanti con la solita vita.
Finchè un bel giorno, ci troviamo noi stessi nel girone dei dimenticati. Raccontano che anche noi xyzkw, ma non è vero e accidenti possibile che la gente non capisca? Possibile si pensi e si dica che noi con xyzkw non abbiamo nulla a che spartire. Eppure tutti lo dicono, lo ripetono, anzi aggiungono!
Possibile non ci sia qualcuno disposto a credere? Ad aiutare? Dicano almeno cosa fare, dove andare a spiegare. Invece niente. Nessuno.
Ricordi quando dicevano che erano poche le persone coinvolte? Erano solo..., ma adesso, una volta coinvolti quel numero appare per quello che è: ENORME.
Gli errori si possono commettere, ma si deve riparare. Qualcuno deve occuparsene. L'articolo non lo dice ma quanti sono tolti la vita?

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