giovedì 17 luglio 2014

149 SUICIDI PER LAVORO SONO DA AGGIUNGERE AGLI INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO?

Pubblico volentieri il rapporto infortunistico dell'INAIL relativo al 2013 tratto dal sito "superabile" cui ho aggiunto in calce alcune considerazioni per contestualizzarlo (senza nulla togliere all'impegno)
caschetto da cantiere
ROMA - Sono state 660 le morti sul lavoro accertate nel 2013: un minimo storico che segue la serie positiva degli ultimi anni. Dal 2010 in poi, infatti, il numero degli infortuni mortali è sceso sotto quota mille (993 nel 2010, 886 nel 2011, 835 nel 2012 e 660 nel 2013) facendo registrare anno dopo anno una diminuzione progressiva. A dirlo è il Rapporto sull'andamento infortuni sto 2013 dell'Inail, presentato oggi alla Camera.
Oltre ai 660 casi accertati, che fanno registrare una flessione del 20 per cento rispetto all'anno precedente, ci sono ancora 36 eventi mortali in istruttoria, "ma anche se fosse loro riconosciuta la causa di tipo professionale - spiega l'Inail - ci sarebbe una riduzione del 17 per cento rispetto al 2012 e del 32 per cento rispetto al 2009". In tutto le denunce di infortunio mortale sono state però quasi il doppio: 1175, di cui più del 57 per cento fuori dall'azienda (376). Nei quasi 1200 casi denunciati e non accertati rientrano sia gli eventi mortali che in sede di controllo sono risultati non riconducibili a cause lavorative, sia le morti sul lavoro delle categorie non assicurate Inail. Per quanto riguarda i settori produttivi, il più a rischio risulta quello dell'industria e servizi dove sono avvenute la maggior parte delle morti sul lavoro (560), segue l'agricoltura con 85 casi e il comparto per conto dello stato con 15.
Ho già scritto in passato sull'argomento suidi per mancanza di lavoro ( o situazioni collegate alla mancanza di lavro) e sull'argomento su LA STAMPA hanno fatto il resoconto del 2013

Crisi, la tragedia infinita dei suicidi
Nel 2013 uno ogni due giorni e mezzo

Sono state complessivamente 149 le persone che si sono tolte la vita.
Soprattutto imprenditori e disoccupati. Nel 2012 i casi registrati erano stati 89
ANSA
Un gruppo di disoccupati protestano mostrando delle mutande a Napoli

Un suicidio ogni 2 giorni e mezzo. Sono state complessivamente 149 le persone che lo scorso anno si sono tolte la vita per motivi economici, rispetto agli 89 casi registrati nel 2012. Sale così a 238 la triste contabilità dei suicidi «per motivi economici», secondo gli ultimi dati resi noti da Link Lab, il laboratorio di ricerca Socio Economica dell’Università degli studi Link Campus University. 

Dai dati emerge che il 40% dei casi di suicidio registrati è avvenuto negli ultimi quattro mesi. Dopo l’estate il loro numero è salito vertiginosamente: a settembre con 13 episodi registrati, nel mese di ottobre con 16 vittime, a novembre con 12 casi e a dicembre con 18 suicidi. 
Circa un suicidio su due (il 45,6%) - ha calcolato lo studio - riguarda un imprenditore (68 i casi nel 2013, 49 nel 2012) ma, tra un anno e l’altro, si registra un raddoppio del numero delle vittime tra i disoccupati: sono 58 i suicidi tra i senza lavoro, rispetto ai 28 dell’anno prima. 

Domando, i suicidi non sono causati da lavoro?


Nessun commento:

Posta un commento