Contrastare l’invecchiamento in sé, agendo
direttamente sulla fragilità che ne rappresenta il primo segnale. Questo è
l’obiettivo del primo studio clinico europeo sull’argomento, finanziato
dall’IMI (Innovative Medicines Initiative) che è una partner ship pubblico-privata
promosso dalla Direzione Generale “ricerca” della Commissione Europea in
collaborazione con la Federazione delle Associazioni e delle Industrie
Farmaceutiche (EFPIA).
Il progetto, denominato SPRINTT, è coordinato
da Roberto Bernabei direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e
Ortopedia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e da Susanna Del
Signore di Sanofi R & D (il gruppo dei privati oltre a Sanofi Aventis è
completato da GSK, Novartis, Eli-Lilly, Servier). Coinvolge 80 ricercatori e
1500 anziani di 11 paesi europei, ha una durata biennale e vale 46 milioni di
finanziamento.
L’elemento centrale di SPRINTT è costituito da
un TRIAL clinico randomizzato controllato di fase III: esercizio fisico,
adeguata nutrizione, ausili tecnologici. Gli ultrasettantenni saranno divisi in
due gruppi di 750, il primo sarà trattato con 45 minuti di esercizio fisico
specifico 3 volte a settimana, con una valutazione mensile dello stato
nutrizionale e monitoraggio garantito da uno speciale orologio da polso che
registrerà l’attività fisica giornaliera e le eventuali cadute. Al secondo
gruppo (di controllo) di altrettante persone, saranno impartiti consigli
ripetuti sul corretto stile di vita e saranno semplicemente suggeriti alcuni
esercizi per la mobilità degli arti superiori.
Nell’arco dei due anni i ricercatori
misureranno con precisione l’evoluzione delle condizioni fisiche dei due
gruppi, valutando la capacità di camminare e di spostarsi autonomamente, di non
cadere, di non ammalarsi frequentemente e di non essere ricoverati presso
strutture sanitarie o assistenziali in genere. Le metodologie utilizzate e i
risultati clinici saranno presentati all’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA)
al fine di ottenere un parere regolatorio.
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