Negli ultimi anni, il generale
invecchiamento della popolazione ha posto in evidenza l’aumento consistente
delle persone affette da condizioni croniche con elevato grado di non
autosufficienza. La situazione, posta in relazione con una generale forte contrazione
delle risorse disponibili, deve essere affrontata con soluzioni alternative
innovative, secondo modelli differenti rispetto a quelli tradizionali.
Parlando di proposte innovative,
è facile l’accostamento alle nuove tecnologie, strumenti come il pc, portatile,
tablet, smartphone ecc. che necessitano di un minimo di competenza. Oggi, però,
applicazioni come WHATSAPP, rendono anche un semplice cellulare funzionale ad
obiettivi apparentemente appannaggio solo di strumenti complessi. Penso all’assistenza,
ed in particolare a quanto possa contribuire alla tranquillità del caregiver (sia
esso familiare che professionale) sapere di poter contare sulla possibilità di
mettersi in contatto con qualcuno nel momento del bisogno. E non mi riferisco
solo alle necessità di interventi sanitari o di assistenza alla persona ma
anche a quelle di natura psicologica o di sollievo alla solitudine.
Nel caso delle badanti, per
esempio, oggi sono diventate bravissime ad utilizzare whatsapp o Skype per
interloquire coi propri cari, dato il bassissimo costo degli strumenti in
questione. Sono competenze che potrebbero benissimo essere sfruttate nell’ambito
del servizio che svolgono. Ugualmente il caregiver familiare. Sempre più le
nuove tecnologie diventeranno normalmente utilizzabili nella quotidianità, il
passaggio intermedio, tra l’assistenza tradizionale e quella tecnologica
specifica, potrebbe essere l’utilizzo di queste applicazioni esistenti (p.e.
Whatsapp) in questo ambito.
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