mercoledì 18 marzo 2015

ASSISTENZA E WHATSAPP

Negli ultimi anni, il generale invecchiamento della popolazione ha posto in evidenza l’aumento consistente delle persone affette da condizioni croniche con elevato grado di non autosufficienza. La situazione, posta in relazione con una generale forte contrazione delle risorse disponibili, deve essere affrontata con soluzioni alternative innovative, secondo modelli differenti rispetto a quelli tradizionali.
Parlando di proposte innovative, è facile l’accostamento alle nuove tecnologie, strumenti come il pc, portatile, tablet, smartphone ecc. che necessitano di un minimo di competenza. Oggi, però, applicazioni come WHATSAPP, rendono anche un semplice cellulare funzionale ad obiettivi apparentemente appannaggio solo di strumenti complessi. Penso all’assistenza, ed in particolare a quanto possa contribuire alla tranquillità del caregiver (sia esso familiare che professionale) sapere di poter contare sulla possibilità di mettersi in contatto con qualcuno nel momento del bisogno. E non mi riferisco solo alle necessità di interventi sanitari o di assistenza alla persona ma anche a quelle di natura psicologica o di sollievo alla solitudine.

Nel caso delle badanti, per esempio, oggi sono diventate bravissime ad utilizzare whatsapp o Skype per interloquire coi propri cari, dato il bassissimo costo degli strumenti in questione. Sono competenze che potrebbero benissimo essere sfruttate nell’ambito del servizio che svolgono. Ugualmente il caregiver familiare. Sempre più le nuove tecnologie diventeranno normalmente utilizzabili nella quotidianità, il passaggio intermedio, tra l’assistenza tradizionale e quella tecnologica specifica, potrebbe essere l’utilizzo di queste applicazioni esistenti (p.e. Whatsapp) in questo ambito. 

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