giovedì 18 aprile 2013

REDDITO DI CITTADINANZA: SI PUO'

Quando ne ha parlato Grillo, risata! Si sa, è un comico. I commenti denigratori dei sazi, o saggi come li chiamano, sono piovuti consistenti.
Di fronte alle considerazioni della gente comune alle quali invece appare tutt'altro che malsana come idea, gli architetti del sociale hanno opposto il loro pragmatismo: insostenibile economiocamente il giudizio lapidario.
Personalmente ritengo tutt'altro che irrelizzabile l'obiettivo. Anzi, può diventare un'occasione di rilancio economico del teritorio coinvolto nell'iniziativa. Si parla molto di un welfare territoriale, eccone un possibile esempio.
Il meccanismo è molto semplice: il cittadino dovrebbe acquistare prodotti o servizi presso soggetti economici convenzionati (commercianti, artigiani, professionisti), che li offrirebbero a prezzi scontati. L'importo dello sconto, verrebbe versato in un fondo gestito da un soggetto di fiducia (comune?) e accantonato a nome della persona stessa che potrà utilizzarlo al momento opportuno (entro un tempo prefissato) per delle motivazioni specifiche (tasse locali, scolastiche...) o destinarlo ad opere di bene (locali)
Immaginiamo un comune di 5000 abitanti, quanti sarebbero i soggetti economici interessati ad averli come potenziali clienti fidelizzati? Si otterrebbe anche il risultato di mantenere nell'ambito territoriale parte della ricchezza delle persone residenti in quel territorio.
Tornerò sul reddito di cittadinanza in quanto l'argomento in quanto viene spesso liquidato con argomentazioni tipo la non sostinibilità economica e a mio modo di vedere non è vero.

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